Al via una stagione dai grandi numeri con boom di richieste alla Capo d’Anzio
Ad Anzio verso il tutto esaurito
Il Presidente, Prof. Ernesto Monti, ed il Responsabile Tecnico-Operativo della Capo d’Anzio S.p.A., Gabriele Carannante, informano che è stato adottato il prolungamento dell’orario di apertura degli Uffici. Il personale Front Desk è a disposizione dei Clienti tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle 9.00 alle 17.00. La novità rientra tra le iniziative messe in cantiere dal nuovo Consiglio di Amministrazione, impegnato nel risanamento della società e segue la visita al Molo Pamphili, di sabato scorso, del Presidente Monti e del Sindaco di Anzio Candido De Angelis. Un impegno serio, concreto del C.d.A. e dell’Amministrazione comunale, finalizzato a riportare ordine ed efficienza nella gestione della Società e per rilanciare, in vista dell’estate 2021, il Porto Innocenziano.
“Da quattro mesi, come Consiglio di Amministrazione, siamo impegnati per la ristrutturazione della società ed in particolare per quel che attiene all’aggiustamento dei bilanci e alla sistemazione a livello contabile. All’atto del nostro insediamento abbiamo trovato parecchio caos nella gestione, ma ci stiamo adoperando per ricondurre la società Capo d’Anzio in un alveo di normalità”.
Lo afferma il Presidente del CdA Ernesto Monti, figura di altissimo livello tecnico e scientifico, impegnato con determinazione e professionalità a risanare la società.
Ad assicurare che sarà una stagione balneare e portuale all’altezza è il sindaco di Anzio, Candido De Angelis che nei mesi scorsi ha modificato il logo e la denominazione societari.
“La Città di Anzio continua ad essere una delle mete preferite dai turisti, ce lo confermano le agenzie immobiliari, i ristoranti, gli stabilimenti balneari e tutti gli operatori turistici del territorio – afferma il Sindaco, Candido De Angelis -.
Nel pieno rispetto delle norme Covid ed in massima sicurezza, stiamo potenziando tutti i servizi in città, in porto ed in spiaggia, relativamente alla balneazione, alla sicurezza in mare e agli accessi ai tratti a libera fruizione come le Grotte di Nerone, dove tornerà l’App informatica per contingentare gli accessi. Grazie all’eccellenza delle acque marine e al lavoro che abbiamo portato avanti in questi mesi, la Città neroniana è ancora una volta deputata ad essere una delle mete balneari più ambite d’Italia”.
La Città di Anzio è l’unica Bandiera Blu e Bandiera Verde della Provincia di Roma.
I dati ufficiali 2021 dell’Arpa Lazio vedono Anzio primeggiare per la qualità delle acque di balneazione che, insieme al nuovo corso del Porto, ai 14 km di costa, ai parchi, alle nuove opere pubbliche, ai parcheggi, alle navette ecologiche ed ai siti storici, risulteranno fondamentali per reagire alla crisi economica generata dalla pandemia.
A confermare il boom di prenotazioni per i posti barca è il Responsabile Tecnico-Operativo del Porto, Gabriele Carannante.
“Sarà un’estate dai grandi numeri, con dati che già da ora fanno pensare al tutto esaurito. Oltre alle richieste di ormeggio annuale e stagionale, quest’anno abbiamo stretto accordi con diverse agenzie di Charter che fanno mini crociere verso le Isole Pontine che hanno scelto il Porto di Anzio come punto di imbarco e sbarco. Stiamo lavorando per potenziare i servizi alla clientela e siamo orgogliosi di essere presenti sul territorio sotto molteplici aspetti e di poter essere al servizio della cittadinanza e dei diportisti anche in situazioni di necessità. Oltre ad essere un punto Defibrillatore Automatico Esterno, abbiamo formato tutti i dipendenti sulla manovre di rianimazione e sull’utilizzo del defibrillatore per affrontare anche potenziali situazioni di emergenza che richiedono tempestività d’intervento e competenza nell’area portuale”.
Comune di Anzio
Amici per la coda
In questi giorni un’associazione veramente encomiabile che si da tanto da fare per sterilizzare, sfamare e curare gli amici randagi a quattro zampe, cani e gatti, ha avuto un’altra idea geniale: realizzare dei vasi dipinti a mano con le immagini dei nostri amici per raccogliere fondi, di cui ce ne è sempre tanto bisogno. Si tratta dell’Associazione Onlus “Amici per la coda” e le sue volontarie, i suoi volontari invitano i nostri lettori a contattare la loro pagina o la pagina “I gatti di Anzio”. Purtroppo sia ad Anzio, che a Nettuno, gli abbandoni e l’incuria sono all’ordine del giorno. Questa associazione si batte da anni per il rispetto e la tolleranza di cani e gatti, diffondendo l’importanza delle sterilizzazioni e della diffusione dei microchip. Il progetto delle fondatrici non è realizzare un canile o un gattile, ma un’oasi, un parco dove uomini, donne, bambini interagiscono con gli animali in libertà, dove poterli vedere, giocare e comunicare con loro, porti all’adozione. La presidente Paola Marconi, con i suoi collaboratori, ogni giorno si prende cura dei cuccioli e sostiene le spese della sterilizzazione. Mentre il Comune di Nettuno ha un ufficio per la tutela degli animali, Anzio non ha nemmeno quello, ma le richieste di aiuto superano sempre il budget previsto. Comprando un vaso dipinto a mano si potrà concorrere agli obiettivi di “Amici per la coda”: alle campagne di sterilizzazione; alla convenzione con i servizi di pronto soccorso 24 h su 24; alle campagne di sensibilizzazione sul randagismo; all’istituzione, non più procrastinabile, di un Corpo forestale zoofilo, oltre che alla realizzazione dell’oasi di cui sopra. Le convenzioni con canili privati hanno dimostrato che i Comuni spendono molti soldi ed i cani restano in gabbie malsane, senza visibilità, per poter essere adottati.
Rita Cerasani
I 18 anni di Matteo dopo l’isolamento fiduciario
Due settimane durissime
Quattro anni fa ero con Matteo al suo inizio con il liceo. Eccomi di nuovo in sua compagnia, e dopo quattro anni, sentiamo cosa ha da raccontarci.
- Matteo hai compiuto i tuoi 18 anni in isolamento, lontano dai tuoi amici... Ti và di raccontarci cosa hai provato?
Come lo hai festeggiato?
“Ho festeggiato il mio diciottesimo compleanno in zona rossa, quindi ho dovuto organizzare necessariamente una piccola festa a casa mia con i miei parenti più stretti e un paio di amici che abitavano nelle vicinanze. Diciamo che come è normale che sia ho sofferto particolarmente il fatto che non ho potuto festeggiare come avrei voluto, con tutte le persone che avrei voluto invitare, di certo me lo sarei immaginato diversamente, ma mi sono dovuto accontentare per forza. Però posso dire che comunque ho festeggiato nel miglior modo che mi è stato concesso, avendo al mio fianco tutte le persone che mi hanno sempre supportato e creduto in me fino ad oggi, quindi è stato lo stesso molto speciale”.
- So che hai passato due settimane in isolamento, cosa hai provato nello stare chiuso in casa completamente “solo” nella stessa casa con i tuoi genitori senza poter condividere con loro nessun pasto?
“Un paio di mesi fa i miei genitori hanno preso il COVID ed io ovviamente anche essendo risultato negativo al tampone, sono dovuto stare in isolamento fiduciario nella mia camera, dalla quale non uscivo mai per sicurezza, tranne forse per andare al bagno. Non nego che siano state due settimane durissime, in cui non potevo vedere nessuno e neanche potevo condividere quel periodo con i miei genitori accanto. La cosa che probabilmente mi è rimasta più impressa in quel momento particolare è stato il carrello con il quale i miei (ovviamente forniti di mascherina e guanti), mi portavano i pasti della giornata dopo le videolezioni e prima di andare a dormire. Ovviamente ho provato una grande sensazione di sconforto, mi sentivo isolato dal mondo intero, le uniche cose che potevo fare erano: studiare, mangiare e giocare alla Playstation quando avevo un po’ di tempo libero… e credetemi ne avevo veramente tanto”.
- Ci siamo incontrati che dovevi intraprendere la tua nuova avventura liceale, ora se non sono rincitrullita del tutto, tu dovresti essere in dirittura d’arrivo. Cosa ti hanno dato questi anni di scuola superiore, e soprattutto, questo ultimo anno cosa ti ha dato o cosa ti ha tolto?
“Ho intrapreso quattro anni fa il mio percorso liceale al linguistico, che ho scelto data la mia passione per le lingue e la mia ossessione di volere viaggiare il più possibile, altra cosa che è stata molto limitata in questo ultimo anno. Ricordo che la DAD è iniziata praticamente poco dopo l’inizio del secondo quadrimestre del mio terzo anno di liceo… e dicendola tutta all’inizio ero felice una Pasqua. Pensavo: “che bello ora me ne posso stare a casa e non andare a scuola”; ovviamente la novità mi aveva sorpreso positivamente, ma con il tempo ho scoperto non solo che la didattica a distanza è il metodo di studio più fallimentare che io abbia mai visto, ma che allo stesso tempo si stava perdendo quella sensazione di imparare con gli altri e non da solo di fronte ad uno stupido schermo. Ho notato che mi mancava molto ricevere rimproveri dai professori per la mia mancata attenzione in classe, chiacchierare con i compagni prima di entrare e sui banchi di scuola, prendere una boccata d’aria insieme durante la ricreazione, ma soprattutto mi manca quella sensazione al suono della campanella, quella quando senti che è finita la giornata scolastica e sei libero di tornare a casa e uscire il pomeriggio con gli amici, quella sensazione di “libertà” di cui oramai da un anno a questa parte ci hanno privato. Per ultimo in questo anno di liceo (il quarto) ho provato tutto ciò che ho detto prima, con l’aggiunta che il mio andamento è calato notevolmente, anche per colpa mia, ma soprattutto a causa della DAD che non ci ha permesso di esprimere al massimo le nostre potenzialità da casa, accompagnata anche dai pregiudizi da parte dei professori, anche se non tutti, in base ai quali se uno non studia è una capra e se studia è perché sta copiando tramite fogli o slide nascoste dietro il pc”.
- Con la professione calcistica stai continuando? Come la stai vivendo?
“Per quanto riguarda il calcio in questo momento milito nell’eccellenza con il Centro Sportivo Primavera e non mi posso lamentare, mi sono trovato bene in questa mia nuova esperienza e grazie ad un po’ di fortuna, che non hanno avuto molte attività e altri sport in questo periodo, riusciamo ad allenarci e disputare le partite nonostante il COVID”.
- Oggi il tuo sogno qual’è? Ti và di raccontarcelo?
“Parlando infine dei miei sogni non ne avrei uno solo, il più banale e scontato: quello di diventare un giorno un calciatore o di fare nel caso non ci riuscissi un lavoro che amo, per il quale non mi debba svegliare ogni mattina lamentandomi di quello che faccio, di quello che non ho o di quello che mi manca, ma dopo aver passato questo anno scandito da tutte queste difficoltà di cui ho parlato, posso dire con estrema convinzione che il mio più grande sogno attualmente è quello di tornare alla normalità, quello di tornare ad essere libero, poiché mi sono reso conto che questa è l’unica cosa che conta davvero, non solo per me, ma per le persone in generale, poter essere liberi di fare ciò che si vuole”.
Grazie di cuore Matteo, e tanti tanti auguri per i tuoi diciotto anni. Il mio augurio per te è che tu possa realizzarti come calciatore e portare avanti i valori che ci hai fatto arrivare attraverso le tue parole: empatia, coraggio e sensibilità.
Barbara Balestrieri