Il Rotary Costa Neroniana con La Caritas di Anzio
Diritto al cibo
Favorire l’inclusione sociale partendo dal diritto al cibo: il sostegno alimentare è una delle attività che vedono coinvolti i volontari della Caritas.
Il Rotary Club Costa Neroniana, nella giornata di sabato 11 giugno, ha partecipato all’iniziativa della Caritas che ha organizzato un pranzo per le persone più bisognose del nostro territorio presso la Parrocchia dei SS. Pio ed Antonio in vista delle festività del Santo Patrono della città di Anzio.
Il titolare del Ristorante Blue Bay e socio del Club, dott. Renato Costa, ha offerto i primi. Mauro Boccuccia, da sempre Amico del Rotary e da sempre sensibile ai bisogni delle persone più fragili, ha contribuito ancora una volta a fornire i secondi e i contorni. La società ALEMAR, non nuova a queste iniziative con il Rotary, ha fornito i dolci, così come un altro Amico del Rotary, Giuseppe Tornatora, titolare dell’omonima pasticceria di Roma, ha stupito i presenti con le sue delizie di alta pasticceria. Anche i soci del Club Costa Neroniana hanno preparato dolci e si sono messi a disposizione per servire i pasti.
Il problema del cibo è uno dei più drammatici della povertà; dar da mangiare ha un’importanza molto antica, diffusa in tutte le culture, perché ha un richiamo diretto al valore della vita.
Aiutare gli altri è uno dei valori del Rotary, una presa di coscienza che un gesto può cambiare in meglio la vita delle persone e che un aiuto concreto può essere un merito sociale ed umanitario.
La responsabile Palmira Federici ha ringraziato tutti per essere al fianco della Caritas ed ha ricordato che le persone fragili hanno bisogno di essere curate negli affetti e nelle relazioni ed è tramite questi gesti che si mette al centro la persona ed il suo percorso di rinascita.
Il presidente del Rotary Club Costa Neroniana e la delegazione dei soci presenti al service hanno dichiarato di essere contenti di affiancare ancora una volta la Caritas ed auspicano che questo loro piccolo gesto possa arrivare a scaldare il cuore dei beneficiari.
I ristoranti Romolo al Porto, Porto Innocenziano, La Piazzetta, e poi Giorgio Buccolini, la Macelleria Castaldi, Stefano del Gatto, Fevaro Fiori si sono prodigati per affiancare l’iniziativa della Caritas nella complicata battaglia di contrasto alla povertà.
Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un esempio di generosità da parte delle realtà del nostro territorio. Avere associazioni ed imprenditori così altruisti e disponibili è un punto di forza: la rete dei sodalizi e del commercio cittadino si è dimostrata recettiva di fronte alle esigenze ed ha permesso di concretizzare il progetto della Caritas.
I pasti offerti erano moltissimi, tanto che si è potuto aiutare anche i bisognosi della comunità di Don Orione di Anzio.
Grazie Lavinio Marmi
Come delegato ai Servizi Cimiteriali faccio i più sentiti ringraziamenti alla ditta “Lavinio marmi” per aver donato al Comune di Anzio questi splendidi marmi con l’orario di apertura e di chiusura del Cimitero Comunale posti a tutte le entrate.
Un grazie veramente di cuore.
Angelo Mercuri
Dovremmo trovare delle soluzioni pratiche per prevenire certi fatti di cronaca
Violenze tra i giovani
Ormai non siamo neanche più sorpresi di leggere di casi di efferata violenza quasi quotidiani, ma perché una rabbia così cocente sembra annidarsi negli animi dei giovani, una scintilla pronta a diventare fiamma alla minima provocazione? Quali sono le cause che si celano dietro questa violenza? E chi è disposto a prendersene la responsabilità? Cerchiamo di capirlo; in molti casi, i ragazzi protagonisti di episodi di violenza provengono da una difficile situazione familiare, dove sono loro stessi vittime di abusi fisici e/o psicologici, o comunque sono testimoni di quotidiane violenze domestiche, che li portano a credere che un comportamento simile sia normale, necessario o giustificabile.
A volte situazioni del genere si uniscono anche a contesti scolastici dove gli atti di bullismo vengono ignorati e dunque vige la “legge del più forte”, dove sei vittima o carnefice. In entrambi i casi, solitamente, gli episodi di violenza sono all’ordine del giorno, si manifestano tramite risse, minacce e via dicendo, ma ci sono altre situazioni nelle quali a compiere atti di estrema violenza sono ragazzi da sempre ritenuti incapaci di gesti simili. Si tratta spesso di gesti disperati, a seguito della classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, e che culminano in genere con avvenimenti tragici.
Spesso situazioni di profonda insoddisfazione o disperazione hanno come conseguenza la rabbia.
Alla domanda “Come evitare episodi di violenza?”, si potrebbe rispondere con un’educazione che fin dalle elementari sensibilizzi gli alunni sul tema della aggressività, e permetta loro di capire che questa non è mai la soluzione e che ci sono modi più civili di risolvere i problemi. Dato che prevenire è meglio che curare ed è inevitabile che si accumulino nei giovani dei sentimenti negativi, questi vanno fatti sfogare. Ma dopo aver negato l’utilizzo della violenza bisogna proporre un’alternativa valida, così che i ragazzi abbiano comunque un modo di incanalare le emozioni nocive ed evitino di cedere alla tentazione dell’aggressività. Ed è nuovamente la scuola, dove fin da bambini si passa un terzo delle proprie giornate, che deve aiutare gli studenti, proponendo loro una valvola di sfogo, anziché continuare a sovraccaricarli. Si dovrebbe dare una maggiore importanza all’arte: pittura, scrittura, disegno. Sono tutte discipline che permettono di esprimere se stessi e ciò che si prova in un modo che non danneggia gli altri.
Insomma, forse oltre a inorridire di fronte a certi fatti di cronaca che leggiamo sui giornali, dovremmo trovare delle soluzioni pratiche per far sì che questi episodi non accadano più, che i ragazzi non si trovino nelle condizioni di comportarsi in questo modo, e risolvere il problema una volta per tutte.
Anna Silvia Angelini
L’ultimo libro di Conforti
È uscito in questi giorni l’ultimo lavoro dello scrittore e saggista Armando Conforti, “Semplicemente Santi”, edito dalla casa editrice cattolica Segno.
Il libro in se stesso è formato dal racconto della vita di questi beati e santi, la cosa che sorprende di più è la loro età anagrafica, in quanto è molto bassa. Nella loro vita ordinaria hanno trovato la straordinarietà di conoscere Dio e di sceglierlo come modello di vita.
Le storie sono accomunate da un filo sottile…l’amore…anche nella malattia, anzi in questo frangente l’amore aumenta e traspare nei loro scritti che l’autore pazientemente ha cercato e trascritto.
Tutte le storie lasciano al lettore un qualcosa, addirittura in molte persone che hanno letto il volume in anteprima è scesa anche qualche lacrima.
Tra i profili studiati emergono Beati molto conosciuti tra cui il Beato Carlo Acutis, la Beata Chiara “Luce” Badano, e la neo Beata Sandra Sabatini, di cui il Conforti porta alla luce un’intervista esclusiva alla persona che ha ricevuto il miracolo di guarigione.
Proponiamo un breve stralcio del libro:
Si può essere santi su un campo da calcio, si può raggiungere la perfezione interiore suonando un violino, si può seguire le tracce di Dio attraverso i bit dei linguaggi digitali, si può far esplodere di colori la propria vita anche mentre si lotta con un tumore... È ciò che tanti giovani hanno fatto, lasciandosi coinvolgere nell’abbraccio infinito dell’amore di Dio senza timore di perdere sé stessi, credendo, fidandosi e affidandosi. In questo libro sono raccolte le storie di giovani che hanno scelto di fare del Vangelo il loro punto di riferimento, soprattutto nei momenti difficili, a dimostrazione che la santità è un orizzonte di vita che sa ancora affascinare, che continua a parlare alle nuove generazioni e che muove verso ideali di vita controcorrente.
Lo Staff