Il circolo di Legambiente Le Rondini rivendica il forte impulso che ha dato per fare arrivare la proposta al Consiglio regionale
La Vignarola nella riserva naturale di Tor Caldara
Ricevo con piacere il comunicato di Legambiente sulla Vignarola che riporto integralmente.
“La battaglia del Comitato per la difesa della Vignarola e del Circolo Legambiente “Le Rondini” Anzio-Nettuno, iniziata nel 2015, ha segnato ieri un’importante tappa. E’ stato notificato alla Regione Lazio l’assenso ufficiale di Città Metropolitana di Roma e Comune di Anzio alla proposta di Legge Regionale per includere la Vignarola nella Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara. Proposta presentata dal Consigliere Regionale Daniele Ognibene di Liberi ed Uguali, a seguito dei continui appelli e contatti del nostro Comitato. Dopo 7 anni, ora manca l’ultimo tassello, cioè il voto del Consiglio Regionale del Lazio. Auspichiamo che la Proposta di Legge sia accolta e votata da TUTTI i gruppi consiliari, a tutela di un’importante area costiera del Lazio fruibile da cittadini e turisti. ll consigliere Ognibene si attiverà per farla mettere ai voti nel primo Consiglio Regionale utile, che speriamo si svolga entro l’estate. Il Comitato e cittadini di Anzio attendono che i Consiglieri della Regione Lazio sanciscano il lieto fine per la storia della Vignarola” .
Ho partecipato più col cuore che col lavoro diretto a questa bella e lunga battaglia e ricordo la riunione di qualche anno fa in cui, nella saletta di Piazza Pia che il Comune di Anzio faceva utilizzare alle associazioni, Anna Tomassetti lanciò il grido di dolore che diede vita al Comitato per la difesa della Vignarola.
La strada è stata lunga e la meta è, purtroppo ancora lontana. In tutta l’area di Lavinio, dopo una forsennata corsa alla cementificazione, facilitata da un discutibile Piano Regolatore, sono rimasti circa 115 ettari di verde, a ricordo di una rigogliosa ed impenetrabile natura che ricopriva tutto il territorio; 43 sono costituiti dalla Riserva di Tor Caldara e 72 ettari da un appezzamento di terreno a prato di denominato Riserva Puccini, che localmente tutti chiamano la Vignarola, di proprietà della srl La Pineta, a cui il PRG del 2004 assegna una destinazione “turistico-albeghiera”. Relativamente al piano urbanistico approvato nel 2005, oggi in vigore, il Comune ha accolto l’osservazione della proprietà Puccini consentendo di edificare circa 200.000 mc, su un unico terreno a ridosso dell’area già urbanizzata, precisamente all’altezza della chiesa San Giuseppe, e destinando il resto dell’area a verde pubblico.
Nel dicembre 2015 l’Amministrazione Bruschini, con una delibera di giunta ha adottato un Piano Urbanistico Attuativo, che consentiva di “spacchettare” la cubatura consentita dando la possibilità di costruire in più punti dell’intera area e compromettendo in tal modo qualsiasi organica utilizzazione dei circa 60 ettari non edificati; in quanto resterebbero, di fatto, asserviti alle costruzioni degli alberghi previsti nell’area. Per scongiurare ciò, molte sono state le iniziative messe in campo dal Comitato per la difesa della Vignarola unitamente al circolo Legambiente: dal ricorso al TAR, avverso all’iter procedurale avviato dall’amministrazione Bruschini nel 2015, al coinvolgimento della Regione Lazio, il tutto seguito da una forte attenzione da parte della gente di Lavinio sul futuro della Vignarola.
La mobilitazione del Comitato e degli abitanti è stata massiccia ed incisiva la loro azione a tutti i livelli e l’obiettivo di impedire lo “spacchettamento” era e resta finalizzato all’ampliamento del Parco Naturale di Tor Caldara con l’annessione dei circa 60 ettari della Vignarola per la creazione di un grande parco naturale. Non si è mai vista una presa di posizione risoluta e globale da parte della Giunta di Anzio, che decretò lo “spacchettamento” e ne, tanto meno, dal Consiglio Comunale in un progetto che dovrebbe essere un progetto di tutti.
L’onere della difesa del verde di Lavinio e della creazione del grande Parco Naturale di Tor Caldara è stato, di fatto, lasciato nelle mani della pur modesta componente della sinistra che è presente nel Consiglio Comunale.
L’impegno ha prodotto risultati apprezzabili ed il Consigliere Luca Brignone, da sempre in prima file nella difesa della verde della Vignarola, cosi sintetizzava la situazione due anni fa lo stato attuale del progetto “Una proposta di legge, la n. 189 dell’8 ottobre 2019, presentata dal Consigliere Regionale Daniele Ognibene, per l’annessione della tenuta della vignarola nella Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara è finalmente stata approvata dalla VIII commissione regionale ambiente e agricoltura. Dopo le audizioni delle associazioni e dei portatori di interesse, tra i quali il comune di Anzio, e le discussioni sugli emendamenti, la proposta di legge è stata approvata per essere ora discussa in consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Dopo anni di battaglie per la salvaguardia dell’integrità dei circa 60 ettari di area verde ad alto valore ambientale e paesaggistico, l’approvazione di questa legge metterebbe una pietra tombale sopra ipotesi edificatorie che ne comprometterebbero irreversibilmente la qualità”.
Il Coordinamento Uniti Per l’Ambiente, che non ha partecipato direttamente all’azione del Comitato, ne ha affiancata però l’azione e continuerà a farlo nel lungo iter futuro. Maurizio Bartolomei, responsabile di UPA verde, ha dichiarato “la legge 189 che permette l’annessione della vignarola alla riserva di Tor Caldara, proposta del consigliere regionale Daniele Ognibene, è frutto delle straordinaria battaglia fatta dal Comitato della tutela alla vignarola, Legambiente e cittadini vari che hanno contribuito alla salvaguardia di tale area. Ricordiamoci che tale area fino a poco tempo fa correva il rischio di diventare una ulteriore colata di cemento, ma con il ritiro della delibera comunale emessa dalla giunta precedente il pericolo è stato sventato”.
Il placet della Citta Metropolitana è, quindi, un passo in avanti anche se non così risolutivo come appare dal comunicato di Legambiente. Ho sentito il Consiglire Brignone e la pensa come me “La tutela dei 60 ettari serve solo ad evitare gli spacchettamenti...... la partita rimane aperta ed il percorso lungo e c’è ancora una battaglia lunga da sostenere”.
Un piccolo passo avanti significativo anche perché è il risultato genuino della sensibilità dei cittadini. Ma da questo al Grande Parco Naturale di Tor Caldara mancano le risposte ad alcune domande fondamentali: Quando verrà decretata la formazione del Parco unificato?
Dove sono i milioni di Euro necessari per trasformare due terreni separati, di cui uno è un prato, in un parco funzionale? Non dobbiamo dimenticare che la Vignarola è una proprietà privata in un Paese che tutela la proprietà privata: che farà la societa proprietaria? Come e dove realizzerà i 200.000 mc di cemento?.
Sergio Franchi