TUTTO CONTINUA
Indifferente alla nostra tragedia, la natura perpetua i suoi cicli stagionali. Mai come in questo periodo, dopo il risveglio invernale, essa ci riempie gli occhi fino alla commozione. Il cielo è terso e di un azzurro intenso, gli alberi sono delicate nuvole di cangianti e morbide tonalità di verdi. I prati pullulano di fiori. Non c’è aiuola, balcone o semplicemente un vaso alla finestra che non offra lo spettacolo di questo avvenimento. All’inizio del giorno, per la mancanza di traffico nelle strade, un canto nuovo ci accoglie. Un canto gioioso: è il canto d’amore degli uccelli in fermento per la prossima cova. E l’aria che respiriamo è tornata ‘pulita’.
Noi siamo chiusi in casa, ma volendo, possiamo ammirare e… partecipare, forse, per la prima volta a questo miracolo della vita che continua, nonostante tutto. Perché succede anche alle piante o agli animali ogni tanto di essere sopraffatti da un nemico improvviso e sconosciuto, questa volta, forse per colpa nostra. Dopo la bufera la natura si rinnova sempre e tutto continua, ma questa volta dipenderà anche da noi.
Giuliana
AL DI LÀ DEL MARE
di Maria Luisa Petroni
Dopo alcune considerazioni, ho scritto questi versi per la necessità di esprimere il grande disagio suscitato dalle notizie che il telegiornale ci rovesciava addosso la sera del 20 febbraio 2020, notizie di una delle tanti interminabili guerre.
Al di là del mare la guerra
Una guerra che da anni martoriava una popolazione inerme e senza scampo, provocando morti e milioni di rifugiati, con bambini nati e cresciuti con la guerra.
Al di là del mare l’epidemia
Notizie che arrivavano dall'estremo Oriente, dove persone morivano a centinaia ogni giorno, a causa di un nuovo virus nato dall'insensato commercio di animali a scopo alimentare e tenuti senza rispettare le più elementari norme igieniche, altamente infettivo per l'uomo che non si era potuto fermare per la mancanza di farmaci e di un vaccino adeguati.
Il pensiero è subito corso all'incongruenza del nostro vivere e a come se pur in diversi modi il nostro approccio alla nostra madre terra, alla natura, sia quello di distruzione di ciò che è per noi la vita stessa. La guerra tra noi esseri umani ci porta verso obiettivi che dev
iano l'attenzione dalle cose fondamentali, dal nostro scopo principale che è la vita
La sopraffazione di altre specie non è nient'altro che una sfaccettatura del nostro modus vivendi. Ci sentiamo superiori, la forma di vita più intelligente. La tecnologia, la scienza l'abbiamo percorsa con un senso di potere infinito, è bastato un invisibile virus a farci capire la nostra estrema vulnerabilità, e se guardiamo il nostro pianeta con occhi onesti ci accorgiamo di come abbiamo sconvolto il suo perfetto equilibrio. Segni concreti, reali, forti, da parte di tutti affinché si smetta questo scempio finora non ce ne sono stati, stiamo correndo come felici ubriachi verso un destino di morte.
La natura si sta ribellando contro questo agire.
La natura si difende, e lasciare ai nostri nipoti una terra incontaminata, rispettata, dovrà essere la nostra priorità per dare loro un futuro, ma subito.
Al di là del mare
Sangue innocente scorre,
non ha fine la violenza,
la sera scansato è il pensiero
dall'ordinario si torna a purezza,
sterilizzato l'animo da ansiose visioni
scie di parole immagini inseguono invano
cercando attenzione,
si lecca la cuccia, nient'altro.
Al di la del mare fuoco e dolore
scardinano forme e sentire
non esiste tempo,
ora dopo ieri suoni sconosciuti
ballano scansando i fiori del mortaio,
nella notte nuove stelle bastarde
mostrano i denti
e le nostre mani nascoste grondano peccati,
la paura del vivere, vecchia sanguisuga,
naviga contro aliti ribelli,
la storia degli uomini ripete cicli di morte e inerzia
ci pensa la madre del mondo come verde signora
a risvegliare i dormienti,
per fare giustizia.
AFRICA
mascherine colorate contro
il virus
Cari amici in Italia
il virus maledetto si combatte con la distanza e con le mascherine, ma in Africa nello specifico in Kenya non si possono mantenere le distanze…
Nelle capanne piccole ci vivono anche 10 persone, nelle case di pochi metri quadrati abitano dalle 4 alle 10 persone…
Quindi vivono vicini e senza acqua. Le mascherine, se riescono ad ottenerle dalle onlus e il sapone… è poco o niente.
Noi di Karibuni onlus, in primis sul campo il presidente Gianfranco Ranieri si fa quello che si può.
Ecco alcune delle sue parole.
«In queste settimane Karibuni Onlus non si è fermata.
Anzi, si è provveduto a fornire mascherine e disinfettanti a tutto il personale. Ci si sta preparando ad una probabile emergenza alimentare causata dalla perdita del lavoro per migliaia di persone e dalla chiusura di tante attività. In accordo con il Chief (il capo del governo) e la polizia, Karibuni sarà uno dei centri di distribuzione di cibo per centinaia di famiglie. Le serre hanno tanta verdura pronta. Garantite 1000 uova al giorno e l’acquisto periodico di camion di farina e fagioli.
La comunità di Langobaya conta oltre 12000 persone e noi siamo la prima linea.
Kanai, l’agronomo del villaggio, ha creato in pochi giorni una cooperativa di donne per confezionare mascherine con le loro vecchie macchine a pedali e, nonostante la difficoltà di copiare i campioni che Laura Allegri ha preparato, riescono a fare 250 pezzi al giorno. Lavoro retribuito in base alla produzione garantendo loro anche un reddito per la famiglia.
Tutto ciò tramite un lavoro organizzato con il nostro personale che va nei villaggi vicini a ritirare, portare in fattoria, contare e preparare per la distribuzione il giorno seguente.
Le stiamo distribuendo alle persone che vanno al dispensario, alla polizia, ai bimbi. La richiesta è già di oltre 5000 pezzi. Le mascherine sono lavabili e si utilizzano i tessuti locali dai colori allegri. Per i bimbi sembra un gioco nuovo.
Privati ed associazioni locali ce le ordinano da distribuire nei villaggi dove operano.
Abbiano deciso un prezzo politico di 50 sh, circa 5 euro per 11 pezzi, ma tante verranno regalate anche da noi. Un impegno pesante, non previsto. Finché avremo i fondi andremo avanti. Altre iniziative sono in cantiere per sostenere le comunità e combattere questo maledetto virus ... non ci tiriamo indietro... come sempre noi ci siamo… qui... in questo angolo di Africa».
Cari amici non si può capire il disagio in Africa
Per capirlo bisogna andarci di persona, non come turisti. Io Rita e Gianni mio marito abbiamo vissuto l'Africa nel nostro profondo cuore ed è veramente difficile stare zitti a certi commenti che sentiamo da chi scappa da quel grande paese.
Troppa indifferenza per ignoranza
Cari amici mentre state con le mani sotto l'acqua corrente... potabile e la lasciate scorrere indifferenti dello spreco, pensate un secondo soltanto a chi per una bottiglia d'acqua percorre 5 Km. a piedi, scalzo e sotto il sole cocente! Ora che tutti siamo costretti a casa e abbiamo più tempo, possiamo riflettere e forse cominciare a capire quanto siamo fortunati vivere in questa parte di mondo
Dio ti prego aiutaci contro la pandemia soprattutto in Africa che c’è più bisogno. Perché là sarebbe un'ecatombe.
Rita Salimbeni
Volontaria Karibuni Onlus
PER UNA VERA EUROPA UNITA
di Francesco Bonanni
«Va da se invece che una Federazione è una cosa seria. La potremmo anche intitolare Confederazione se così piacesse e così e’ piaciuta agli Svizzeri, per ragionevole ossequio ad antiche tradizioni del loro vocabolario politico.
Quel che importa non sono le parole; importa la sostanza. Federazione vera non esiste se gli Stati che si uniscono non rinunciamo ad una parte della sovranità, trasferendola al nuovo Ente Federale.»
Da “Lo scrittoio del Presidente” di Luigi Einaudi, 1952.
Queste considerazioni trattano una questione di fondamentale importanza divenuta cruciale in questi tempi di crisi per l’Europa tutta e in particolare per l’Italia.
L’UNITÀ EUROPEA FU CONCEPITA NEGLI ANNI ‘50
La tragedia della II Guerra Mondiale rappresentò, in