Uniti Per l’Ambiente scrive al Presidente della Commissione sul problema del randagismo
Appello al presidente Gatti
Caro presidente Gatti
UPA-DA è un Settore operativo di Uniti Per l’Ambiente che, secondo quanto affermato dal Sindaco e ribadito dal Presidente di Commissione, è un componente esterno della stessa Commissione. In questa veste la responsabile di UPA-Da ha accolto l’invito di incontro con Presidente Gatti.
La gestione delle problematiche relative agli animali nel Comune di Anzio si è dimostrata, anche in anni recenti, del tutto carente specialmente per quanto riguarda la tutela del randagismo. Carente è anche l’informazione che costituisce l’elemento fondamentale affinchè ogni servizio possa essere correttamente utilizzato dai cittadini.
Lo studio effettuato a seguito dell’accesso agli atti ha portato a considerazioni e proposte che sono state inviate al Sindaco di Anzio e che mettono in evidenza, oltre che una situazione discutibile sul piano operativo anche un onere di gestione che si aggira intorno ai 250.000 Euro l’anno per la sola ospitalità dei cani randagi presso una struttura privata posta a circa 35 km da Anzio.
La tematica trattata mostra due aspetti diversificati ma non separarti. L’aspetto meramente “animalista” che tende a creare quegli strumenti necessari e quelle sinergie indispensabili per dare risposte alle norme di legge che sono state create per dare agli animali la loro dignità di essere viventi in un Paese occidentale.
L’aspetto economico che interessa tutti i cittadini e che riguarda l’oculato impiego delle risorse pubbliche cui sono obbligati anche i politici e gli amministratori del nostro Comune.
Oculatezza che impone alla struttura amministrativa la scelta meno onerosa a parità di servizio e l’obbligo del controllo del servizio prestato.
Vi è un terzo aspetto che forse è anche preminente rispetto ai due citati e cioè la trasparenza delle azioni amministrative anch’essa garantita in termini di legge. Le risposte che si sono riscontrate a queste tre domande non sono adeguate a criteri di efficienza e trasparenza.
La domanda di un’assistenza adeguata non può certamente ricevere un riscontro adeguato nella presente situazione sia sul piano logistico ed ancora meno su quello funzionale.
La risposta al concetto dell’oculata gestione del denaro trova nei costi pagati e nelle modalità di controllo limiti evidenti nella situazione in atto. La domanda sulla trasparenza non trova certo una risposta soddisfacente nell’impossibilità di conoscere tutti gli aspetti amministrativi relativi alla gestione del servizio.
Uniti Per l’Ambiente ha dato il via ad una campagna di sensibilizzazione della gente di Anzio attraverso una raccolta di firme on line che ha raggiunto il numero di circa 1100 adesioni e ad una serie di incontri, che sono in atto, con gli abitanti che stanno manifestando una grossa sensibilità al problema animali ed alla necessità di una loro adeguata tutela.
E’ evidente che UPA-Da ha aperto la discussione su di un argomento che presenta anche risvolti normativi ed economici che meritano i necessari approfondimenti ma che richiede la necessaria attenzione da parte delle istituzioni locali per la creazione degli strumenti minimi indispensabili per dare risposte ai cittadini ed alla normativa vigente.
La proposta si divide e si integra nelle seguenti realizzazioni:
a. Realizzazione di una rifugio comunale relativo al Comune di Anzio e, auspicabile al fine della riduzione dell’impatto economico della gestione, anche ed al Comune di Nettuno.
b. Creazione, presso gli uffici comunali, di uno sportello per la tutela degli animali che costituisca controparte attiva dei cittadini nella gestione dei servizi relativi agli animali e della loro collaborazione necessaria ed indispensabile per il reinserimento nella società.
UPA-DA non è un organizzazione animalista che si occupa dell’assistenza fisica degli animali anche se associazioni che lo fanno sono collegate al settore. UPA.DA opera nella difesa degli animali e dei loro diritti e, come tale, anticipa la sua fattiva collaborazione con Comune di Anzio sul piano tecnico ed organizzativo. Collaborazione che potrà espletarsi sin dalla definizione delle modalità di attuazione dei due servizi proposti fino alla partecipazione attiva nella gestione delle azioni di reinserimento dei randagi presso le famiglie e le attività divulgative relative ad ogni aspetto ed ogni attività svolte in favore degli animali.
UPA-Da
Solo spese assurde e ingiustificabili
“Al via… tre cantieri per acque meteoriche e la messa in sicurezza di un incrocio stradale…”
Questo lo “straordinario” quanto sconcertante ultimo annuncio dell’amministrazione Coppola, sulla pagina Fb del Comune di Nettuno, dopo più di due anni di governo del territorio.
Ennesimo spot elettorale che cerca comicamente di giustificare i dati di spesa che abbiamo reso pubblici due giorni fa. Abbiamo fatto il conto a Coppola: tra affidamenti diretti per incarichi professionali per “servizi di ingegneria e architettura”, assistenza esterna agli uffici tecnici e consulenze varie, ad oggi Coppola ed i suoi, hanno speso più di due milionicinquecentosettantamila euro (2.570.000 €) di soldi dei nettunesi, in “progettazione” con estensioni di incarichi e nuovi affidamenti a professionisti esterni e parliamo solo del settore tecnico. Non solo, non basta, dalla stessa area tecnica, presieduta in gran parte dal sindaco, sono stati dati ben ventidue (22) incarichi a figure sempre esterne di “supporto” ai responsabili comunali dei procedimenti in corso e due (2) consulenze tecnico-legali per la modica somma di oltre trecento ventimila euro (320.000€ ) prelevati dalle casse comunali.
In ventisette mesi non abbiamo ancora visto un solo marciapiede progettato, finanziato e realizzato da questa amministrazione.
Il nulla, solo spese assurde e ingiustificabili sulle tasche dei cittadini.
Una pioggia di denaro pubblico che non trova riscontro sul territorio, nonostante le mille promesse del sindaco: cantieri lumaca per autorizzazioni a subappalti di “terza mano” basta vedere il Parcheggione… infinito.
Ma evidentemente l’importante è la “progettazione” le consulenze, gli incarichi, i supporti esterni. La politica dell’acquisire consenso con denaro pubblico.
L’indirizzo politico del sindaco e’ chiaro: aprire decine e decine di “progetti”. Poi si vedrà! Intanto abbiamo speso quasi tre milioni per numerosi interventi ma solo sulla carta. Una visione “illuminata” chiara già subito dopo l’elezione: “Con il nostro piano triennale delle opere pubbliche cambieremo il volto della Città”, disse Coppola. Per ora, in oltre due anni, non sono riusciti ad aprire neanche un giardino comunale, quello della “finanza” ad esempio.
L’unica cosa che hanno cambiato, il sindaco Coppola e i suoi, sono stati i nuovi buffi del Comune: più di quattro milioni in due anni sulle tasche dei nettunesi.
Due disastri del sindaco Coppola: uno invisibile, come i milioni di nuovi buffi, l’altro visibile, cioè il nulla per la Città.
I consiglieri di
Nettuno Progetto Comune
Avv. Simona Sanetti
Dott. Daniele Mancini
La responsabile degli Interni giustifica il rave party
Un Ministro blindato
Dobbiamo dare atto al Presidente Draghi di aver dato un volto nuovo e sobrio al Governo del Paese dopo che il logorroico suo predecessore ha deliziato gli italiani con assillanti show in cui “autorizzava” o non “autorizzava “ comportamenti al popolo italiano proprio come fa il puparo delle marionette siciliane.
E pensare che, in questo Paese, c’è chi ne rimpiange le gesta per ribadire quanto il mondo sia vario e quanto esso possa essere irrazionale. Detto questo però restano grosse lacune nella sua compagine che, giova ricordare, è pur sempre un quilt cucito alla perfezione dal Presidente della Repubblica che preferì di non cambiare una coperta logora e rattoppata. Si potrà dire ciò che si vuole nel merito all’opportunità di questo governo ma affermare che Di Maio e Speranza siano i migliori ministri degli Esteri e della Salute che il governo Draghi potesse esprimere, significa dare dell’incapace al presidente Draghi e della pochezza alle capacità politiche della nostra classe dirigenziale. Ma il governo è votato da un Parlamento ed i partiti possono imporre personaggi come Di Maio e Speranza per sostenere il Governo. Ma la ministra Lamorgese? Un curriculum di tutto rispetto nell’ambito degli Interni e qualche precedente a fianco della politica con i Ministri Alfano e Minniti, poi Prefetto di Milano e con tanto di riconoscimento formale del Ministro Salvini, lascia il servizio attivo nel 2018. Quindi un tecnico, come si usano definire i Ministri che hanno una forte connotazione di conoscitori dei sistemi di governo.
La ministra Lamorgese sta accumulando brutte figure in molti ambiti della propria attività ministeriale a dimostrare forse che non sono i tecnici che devono fare i ministri ma essi devono restare strumento operativo della politica a cui spetta il dovere di indicare gli obiettivi e suggerire la via per raggiungerli per poi misurarne i risultati. Ho assistito al dibattito del 16 settembre in Parlamento dopo la sua informativa sul catastrofico evento del rave party che ha visto circa diecimila persone devastare un sito naturale nell’area del lago di Mezzano al confine fra Lazio e Toscana. Un morto, violenze varie, uno stupro, furti, consumo di droga a fiumi, devastazione del territorio. Il più grande evento del genere mai visto in Italia con centinaia di camper è stato presentato dalla Ministra come un fatto ineluttabile a cui era difficile porre rimedio dopo che esso era già in avanzata fase di attuazione. Quindi nel nostro Paese, in tempo di limitazioni di movimenti e di green pass indispensabile anche per andare al bagno a fare pipì, una massa di molte migliaia di persone, che si muovono su mezzi di trasporto, che trasportano attrezzature musicali e potenti gruppi elettrogeni, può invadere un terreno privato per giorni per commettere vari tipi di reati gravissimi ed il Ministro presenta tutto questo come un avvenimento che “sarebbe stato difficile e pericoloso interrompere con la forza”. Non ci fa una piega: cacciar via molte migliaia di persone in condizioni di esaltazione da alcol e droga sarebbe stato un fatto che avrebbe provocato danni gravi.
Fare affermazioni del tipo che queste manifestazioni “non sono un fatto inedito, né una questione italiana, ce ne sono state tante in passato, prima della pandemia, ed in nessun caso si è deciso di intervenire con la forza. La linea del Viminale sull’ordine pubblico non può essere ondivaga, le forze dell’ordine agiscono sulla base di criteri che sono frutto di esperienze e competenze consolidate, non soggette ad improvvisazioni o cambiamenti ingiustificati”, è un atteggiamento da burocrati e frutto di una visione miope del problema non degna di un ministro.
Non si può dare per scontato che un fatto del genere si possa formare impunemente, organizzare e gestire nei tanti dettagli che servono a realizzarlo compreso l’approvvigionamento di generi alimentari, il trasporto delle strutture e il movimento anomalo di migliaia di persone nella metropoli di Valentano, un comune di 2800 persone cioè meno di un terzo di quelle che hanno invaso e massacrato un terreno privato di 30 ettari lasciandovi tonnellate di rifiuti e di siringhe. Accettare che questo possa avvenire significa non avere idea di che cosa significhi intelligence, controllo e prevenzione. Limitarsi a giustificare il comportamento delle autorità ad evento avvenuto significa solo sottoscrivere l’affermazione di incapacità di evitarlo e dire che rave party di qualche centinaia di persone che si ritrovano, provenendo dal vicinato, sia la stessa cosa di un raduno internazionale come quello di Valentano è come mettere sullo stesso livello un concerto di Gennarino di Posillipo e uno di Vasco Rossi.
Che succederà? Niente! Pandemia e Recovery plan rendono l’esecutivo praticamente blindato e il Ministro degli Interni resterà al suo posto con sempre meno credibilità di quanta ne aveva quando fu scelta per ricoprire l’incarico.
Sergio Franchi