Per l’occasione è stato presentato il nuovo AD della Capo d’Anzio Gianluca Iacovella
Alzabandiera al Molo Pamphili
Piccola cerimonia di alzabandiera, lunedì 20 settembre, al Molo Pamphili sede degli Uffici della Capo d’Anzio S.p.A., dove insieme ai vessilli della società e della Marina Mercantile, è tornata a sventolare la bandiera ufficiale della Città di Anzio.
Un evento, organizzato alla presenza del presidente e dell’amministratore delegato della Capo d’Anzio S.p.A., rispettivamente prof. Ernesto Monti e ing. Gianluca Ievolella, che è andato al di là della celebrazione istituzionale e che è divenuto anche l’occasione per incontrare e ringraziare i dipendenti per il grande lavoro svolto fino ad oggi.
“Il Porto Innocenziano è la Città di Anzio e la Città di Anzio ruota intorno al suo Porto – ha detto in apertura di cerimonia il nuovo AD, Gianluca Ievolella, ex dirigente del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, esperto internazionale nel settore delle opere pubbliche e del demanio marittimo -. Vedere oggi sventolare la Bandiera ufficiale della Città ci riempie di orgoglio e dà un ulteriore impulso per raggiungere gli obiettivi prefissati. In sinergia con il Sindaco, Dott. Candido De Angelis e l’Amministrazione comunale ed insieme al Presidente, Prof. Ernesto Monti ed ai Consiglieri del CdA, stiamo lavorando alacremente per adottare, nel più breve tempo possibile, tutti gli atti propedeutici alla realizzazione del nuovo Porto che avrà una ricaduta positiva e notevole sul territorio. In Consiglio di Amministrazione, oggi stesso, approveremo la pianta organica per stabilire il fabbisogno della Società per la quale inauguriamo oggi la strada che condurrà verso la rinascita. Abbiamo bisogno dell’aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini che vogliono lo sviluppo della città”.
Capo d’Anzio S.p.A.
Asl: stop alla disuguaglianza digitale
Un nuovo importante risultato per la Asl Roma 6, protagonista questa volta la comunicazione.
La Asl Roma 6, da sempre attenta ai bisogni dei più fragili, va online con la nuova versione del portale aziendale, una nuova veste grafica che facilita la ricerca dei contenuti e con una navigazione completamente accessibile a tutte le forme di disabilità.
Da quando esiste il web si parla di accessibilità, una questione che però non è mai stata al centro del dibattito pubblico, testimonianza del fatto che oltre il 97% dei siti internet italiani non sono ancora navigabili da persone colpite da disabilità (ciechi, ipovedenti, non udenti, daltonici, epilettici, utenti che non possono utilizzare il mouse, ecc).
La Asl Roma 6 ha scelto di impegnarsi su questo campo, affidando ad una giovane start up l’abbattimento delle barriere e della disuguaglianza digitale. Il software agisce sulla regolazione automatica dell’interfaccia utente e del design del portale web istituzionale, utilizzando le intelligenze artificiali che agiscono sulle immagini e sui testi.
La soluzione non raccoglie alcun dato personale dal sito web o dagli utenti e non attua alcun trattamento che comprometta il rispetto della privacy dei dati. “Abbiamo scelto di farlo come dovere morale. – afferma il direttore generale Narciso Mostarda – Internet è ormai oggi uno strumento fondamentale nella comunicazione e abbiamo potuto vedere l’importante ruolo che ha giocato e che sta giocando in questo periodo emergenziale in cui le informazioni devono viaggiare velocemente ed essere chiare e coerenti. Ma il web nella sua crescita non ha tutelato quelle minoranze che oggi vivono un divario e una difficoltà di accesso ed utilizzo dei servizi online. Noi come azienda sanitaria non possiamo e non vogliamo essere complici del peso di questa disuguaglianza nel libero utilizzo del web. Per questo scegliamo di essere accessibili, ponendoci oggi l’obiettivo di contribuire ad innovare il futuro dell’accessibilità, sperando di essere esempio per altre aziende.”
“La Asl Roma 6 è la prima Asl in Italia a scegliere di avviare con noi il percorso verso la piena accessibilità attraverso l’utilizzo delle intelligenze artificiali. - aggiunge Edoardo Arnello, chief marketing officer e cofouder della star up - Oltre all’adozione del nostro software, un continuo monitoraggio dello stato di conformità dei loro siti sarà effettuato dai nostri esperti. Grazie a questa collaborazione ci assicureremo insieme che i servizi offerti ai cittadini siano sempre più inclusivi e accessibili.”
Ufficio Stampa
ASL ROMA 6
Anzio spende oltre 250mila euro l’anno per l’ospitalità
Canile comunale
Ci sono sviluppi dell’azione che ormai da qualche mese Uniti Per l’Ambiente Settore Difesa Animali sta portando avanti affinchè il nostro Comune metta in funzione servizi ed iniziative in favore degli animali che vi vivono o che vi capitano. Sono funzioni ed iniziative che la legge e l’etica impongono a tutte le amministrazioni pubbliche; primi fra tutti i comuni. Ha fatto notizia e generato un’eco tutt’altro che sopita la rivelazione che il Comune di Anzio spende oltre un quarto di milione di Euro l’anno per far ospitare un numero imprecisato di cani randagi presso una struttura che si trova a 40 chilometri da Anzio. Chiunque è venuto a conoscenza del dossier redatto in proposito, inclusi i membri della maggioranza comunale, in cui questi numeri sono stati dati e documentati, è rimasto molto sorpreso ed i suoi commenti sono decisamente irripetibili. Possibile che ci voleva Uniti Per l’Ambiente ed i suoi accessi agli atti per scoprire che una tale spesa è inaccettabile e che con la spesa di un anno di gestione si può costruire un bel rifugio comunale per assistere i randagi? Lascio commenti e considerazioni a chi legge e mi limito a rilevare che il Sindaco di Anzio ha informato che vi sono azioni in atto per dare risposte alle aspettative della gente.
Il Presidente di Commissione Ambiente si è reso disponibile ad un confronto sui problemi con Uniti Per l’Ambiente. Un primo incontro col Presidente Gatti, il cui cognome promette bene, ha avuto luogo il 22 settembre e ad essa hanno partecipato la responsabile del settore Laura Lazzarini accompagnata da Angela Ambrosi e Paola Pizzuti. Ho sentito Laura Lazzarini che ha dichiarato “il Consigliere Davide Gatti, che è stato incaricato dal sindaco ad interfacciarsi con noi. Ci ha confermato che c’è la fattiva volontà di tutta la giunta di edificare un rifugio comunale (e non privato perché, di questo tipo, hanno già ricevuto diversi progetti in passato) ma c’è la reale difficoltà nell’individuare un terreno idoneo. Tempo fa il Consigliere Gatti aveva ipotizzato l’utilizzo di un terreno di ca 3000mq posto al termine di via Dante, vicino alla rotatoria di via delle cinque miglia, ma il bosco confinante sembrerebbe essere un impedimento posto dalla legislazione regionale” .
La volontà reale a collaborare ed a trovare soluzioni condivise è confermato dal fatto che “Il Consigliere Gatti ha chiesto la collaborazione di Uniti Per l’Ambiente per individuare un sito idoneo dove, anche un’eventuale proprietà, fosse disponibile all’esproprio dietro compensazione.” Laura Lazzarini ha continuato:
“Stiamo cercando di contattare dei tecnici mentre verificheremo nei prossimi giorni la disponibilità di un terreno a Lido dei Pini; resta sempre il fatto che esso deve essere idoneo dal punto di vista delle distanze di rispetto. Inviteremo gli aderenti ai nostri gruppi info di formulare proposte o di indicare possibili soluzioni.”
Laura Lazzarini ha concluso che il Comune di Anzio vuole fare le cose sul serio ed alla svelta:
“E’ intenzione del Comune di presentare alla Regione il progetto entro febbraio prossimo al fine di usufruire, anche in parte se non tutto, del fondo di 500mila euro messo a disposizione per la realizzazione di un rifugio comunale; una ulteriore complicazione consiste nel fatto che vanno presentate almeno tre diverse ubicazioni.”
Il progetto prevederà anche la realizzazione di un ambulatorio di pronto soccorso operativo h24.
Certo è che l’operazione sarebbe stata più semplice se Nettuno avesse partecipato al progetto (anche solo fornendo uno dei terreni in zona Piscina Cardillo) ma questo non sembra rientrare nei piani dell’attuale giunta del Comune di Nettuno.
Dal momento che la realizzazione di un rifugio comunale avrà bisogno di tempi lunghi i rappresentanti di UPA-DA hanno formulato due richieste ritenute fondamentali e di piu facile realizzazione: “la creazione di una pagina Adozioni all’interno del sito web del Comune, come ha già fatto Nettuno, obbligando Albadog a fornire e pubblicare tutte le schede degli 89 cani risultanti a febbraio scorso. Ci siamo ripromessi di inviare a Gatti diversi esempi di comuni virtuosi. La mappatura delle colonie feline che il Comune ha trascurato di fare da molto tempo”
La riunione è stata proficua ed avrà seguito in una collaborazione che avrà come unico scopo la difesa degli animali e della loro dignità. La disponibilità di Uniti Per l’Ambiente troverà anche terreno fertile di collaborazione anche in seno alla Commissione Ambiente di cui UPA è membro esterno.
Sergio Franchi