Il PD apriliano teme che il progetto della Paguro sia l’unica alternativa per il Commissario ad acta
Città unita contro la discarica
Il forte rischio che il progetto della Paguro Srl possa rappresentare l’unica alternativa al vaglio del Commissario ad acta per individuare la discarica della provincia di Latina, spinge la segreteria locale del PD a rivedere le responsabilità politiche. Attraverso una nota congiunta a firma del segretario Alessandro Cosmi e della Responsabile ambiente Margaret Fuoco, il Partito Democratico di Aprilia ribadisce il no alla discarica di La Gogna già espresso nelle osservazioni presentate in Regione in vista della conferenza dei servizi, ma individua responsabilità trasversali e condivise tra una amministrazione comunale che lasciando al privato la caratterizzazione del sito inquinato ha riesumato un piano che pareva morto e sepolto e una conferenza dei sindaci colpevole di ritardi e campanilismo. Una posizione ben diversa rispetto a quella della segreteria provinciale del partito.
“Non si è avuta la forza e la lungimiranza – sottolineano Cosmi e Fuoco - di stralciare e anticipare questo punto rispetto alla discussione sulla proposta generale di un quadro di impiantistica pubblica, condivisibile ma la cui realizzazione non era e non è immediata. Non possiamo non notare, con rammarico, cha ha prevalso nei sindaci dei comuni della nostra provincia, sia in quelli di destra, sia in quelli civici, sia in quelli del centrosinistra, la paura della reazione dei cittadini dei loro territori, specialmente nei comuni dove nel prossimo autunno si tornerà alle urne; tutto questo in spregio al principio di uguale distribuzione degli gravami sancito anche dal piano regionale dei rifiuti, in cui è scritto che bisogna condividere l’onere degli impianti. E forse non è lontana dal vero l’amara considerazione dell’assessora all’ambiente Monica Laurenzi quando parla di “incomprensibili tecnicismi, ritardi e rinvii, che hanno fatto scivolare tutto verso il commissariamento”.
Evitare a tutti i costi che un territorio già compromesso per la presenza di troppi impianti finisca per ospitare una nuova servitù, secondo il PD, deve rappresentare una battaglia trasversale.
“Siamo convinti – spiegano i referenti locali del partito - che l’unico sistema di gestione che comporta il sicuro rispetto dell’ambiente, l’economicità e la continuità del servizio è la gestione pubblica. Riteniamo che gli impatti sulle “matrici ambientali” e sul contesto territoriale, derivanti dalla possibile realizzazione dell’intervento, evidenziano i numerosi profili di criticità e di rischio sia per l’ambiente che per la salute”.
Francesca Cavallin
Ecco il comunicato del PD
Dobbiamo assolutamente evitare che il nostro territorio sia di nuovo deturpato dall’ ennesimo impianto che arricchisce il privato di turno e lascia ai cittadini le servitù.
Il Partito Democratico di Aprilia è convinto che l’unico sistema di gestione che comporta il sicuro rispetto dell’ambiente, l’economicità e la continuità del servizio è la gestione pubblica. E per questo motivo a fine gennaio abbiamo prodotto le nostre osservazioni al progetto di bonifica/ discarica che si vorrebbe realizzare in via Savuto. Riteniamo che gli impatti sulle “matrici ambientali” e sul contesto territoriale, derivanti dalla possibile realizzazione dell’intervento, evidenziano i numerosi profili di criticità e di rischio sia per l’ambiente che per la salute.
In conseguenza di ciò sono evidenti le preoccupazioni diffuse per l’inquinamento della falda acquifera e un necessario piano di monitoraggio delle acque sotterranee, in quanto bisogna prevenire o ridurre il più possibile , le ripercussioni negative sull’ambiente, in particolare l’inquinamento delle acque superficiali, delle acque sotterranee, del suolo e dell’atmosfera, e sull’inquinamento globale, nonché i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche di rifiuti, durante l’intero ciclo della discarica.
Probabilmente degli errori sono stati commessi, come PD abbiamo sempre espresso forti critiche alla scelta compiuta dall’amministrazione comunale nel 2019 quando è stato dato, in maniera superficiale, il via libera alla caratterizzazione del sito inquinato di La Cogna a spese del privato, una scelta infelice e che ha resuscitato un progetto che sembrava languire in un binario morto. Allo stesso modo non è sembrato particolarmente efficace l’operato della conferenza dei sindaci nell’ individuare un sito per gli inerti nell’ambito della provincia di Latina. Non si è avuta la forza e la lungimiranza di stralciare e anticipare questo punto rispetto alla discussione sulla proposta generale di un quadro di impiantistica pubblica, condivisibile ma la cui realizzazione non era e non è immediata. Certo non possiamo non notare, con rammarico, cha ha prevalso nei sindaci dei comuni della nostra provincia, sia in quelli di destra, sia in quelli civici, sia in quelli del centrosinistra, la paura della reazione dei cittadini dei loro territori, specialmente nei comuni dove nel prossimo autunno si tornerà alle urne; tutto questo in spregio al principio di uguale distribuzione degli gravami sancito anche dal piano regionale dei rifiuti, in cui è scritto che bisogna condividere l’onere degli impianti.
E forse non è lontana dal vero l’amara considerazione dell’assessora all’ambiente Monica Laurenzi quando parla di “incomprensibili tecnicismi, ritardi e rinvii, che hanno fatto scivolare tutto verso il commissariamento”
Non possiamo infatti non constatare che, in mancanza di una proposta seria individuata da chi avrebbe dovuto muoversi con tempestività, la politica appunto, in campo rimanga soltanto la proposta del privato, e che quindi sia concreto il rischio che il commissario rilasci l’autorizzazione per l’impianto di La Cogna.
Una vecchia regola della politica è che i vuoti si riempiono. Certo, aggiungiamo noi, non sempre i materiali che riempiono il vuoto sono eccellenti.
Non è possibile che a pagare per tutti sia Aprilia, una città dove la percentuale di raccolta differenziata è superiore al 70%. Il territorio di Aprilia ha vissuto in questi anni, in maniera molto severa, la presenza di diverse servitù nell’ambito della gestione dei rifiuti, ospitando già un impianto Tmb, due impianti di compostaggio e altri siti di rifiuti come quello della Loas andato a fuoco la scorsa estate.
Non è questo il tempo delle polemiche, non servono a nulla dichiarazioni estemporanee tese soltanto ad attaccare avversari politici e a difendere i rappresentanti della propria parte, o peggio ancora della propria corrente di partito; noi, come circolo apriliano del Partito Democratico, siamo impegnati per evitare che la nostra città paghi per colpe di altri, chiediamo a tutti gli attori in campo in questa vicenda, sia a chi ha responsabilità amministrative, sia a chi ha responsabilità di direzione politica nei partiti, ad ogni livello, uno scatto, seguendo il vecchio adagio di Confucio “O porti almeno una soluzione, o anche tu fai parte del problema.”
Margaret Fuoco
Responsabile Ambiente
Partito Democratico di Aprilia
Alessandro Cosmi – Segretario Partito Democratico di Aprilia