Interventi per ripristinare la legalità nelle case Ater
Occupazioni abusive
Ripristinare la legalità, contrastando il fenomeno delle occupazioni abusive degli appartamenti pensati per le persone a basso reddito e in possesso dei requisiti, ma che spesso proprio a causa di chi occupa senza titolo gli immobili sono costretti ad aspettare anni facendo crescere a dismisura le graduatorie. Anche nei giorni scorsi la Polizia di Stato di Latina di concerto con gli uomini della Polizia Locale di Aprilia coordinati dal comandante Massimo Giannantonio, hanno posto in essere un intervento teso a liberare appartamenti occupati senza alcun titolo in zona 167, case di proprietà dell’Ater di Latina che da alcuni anni, con il supporto delle forze dell’ordine sta tentando di ripristinare legalità, riprendendo possesso di appartamenti per troppo tempo rimasti nelle disponibilità di persone che li avevano occupati senza alcun titolo. L’ultimo episodio in ordine di tempo ieri mattina, quando gli operanti sono intervenuti presso via Liverpool per assistere alle operazioni di sgombero di un appartamento, per anni l’abitazione di una donna priva dei requisiti, ma anche nei giorni scorsi, sulla scorta dei provvedimenti emessi nei giorni precedenti e notificati ai destinatari,altri sette nuclei familiari hanno dovuto lasciare le abitazioni che avevano occupato ma che di diritto spetterebbe a chi è regolarmente iscritto alle graduatorie. Tutte le attività di contrasto al fenomeno delle occupazioni abusive di immobili di proprietà di enti pubblici e coordinate dalla Procura della Repubblica nella persona del Dr. Carlo Lasperanza, sono state poste in essere attraverso la collaborazione tra i poliziotti dell questura di Latina e gli agenti della polizia locale, che hanno seguito la fase istruttoria, la notifica dei provvedimenti e infine le attività di sgombero che proseguiranno nei prossimi giorni e che hanno interessato anche appartamenti tra via Londra e via Glasgow. L’appartamento Ater di via Liverpool, liberato nella giornata di ieri è stato posto sotto sequestro, in attesa che vengano effettuate le verifiche sullo stato dei luoghi e gli interventi preliminari necessari alla riassegnazione. Operazioni di esecuzione che non hanno registrato criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonostante l’appartamento fosse ubicato all’interno di un contesto altamente degradato, dove in passato si sono registrate anche gravi forme di protesta da parte dei residenti in occasione di arresti operati dalle Forze di polizia. Del resto durante le attività preliminari, prevedono anche forme di assistenza alla persona, volte all’occorrenza a prevenire situazioni di disagio.
Francesca Cavallin
Convegno all’Hotel Enea con la portavoce M5S della Regione Lazio Gaia Pernarella
Per un nuovo modello energetico
Sviluppare un nuovo modello energetico, basato sulla costruzione di modelli alternativi a quelli che prevedano l’utilizzo di fonti fossili, per combattere i cambiamenti climatici e affrontare l’emergenza in atto. Questo il tema del convegno del 1° luglio scorso, che si è svolto presso l’Hotel Enea e in occasione del quale l’assessore alla transizione ecologica Roberta Lombardi e la portavoce del M5S Lazio Gaia Pernarella hanno esposto le strategie da porre in essere per raggiungere un traguardo tanto più importante in ragione dell’emergenza in corso. Una strategia che punta tutto sul ruolo attivo dei consumatori nel sistema energetico, attraverso pratiche di autoproduzione e scambio di energia su piccola scala.
“Parlare delle comunità energetiche - ha spiegato Gaia Pernarella - è una sfida che come gruppo politico abbiamo raccolto in tutte le sedi, una sfida a livello ambientale ma anche economico. Le Comunità energetiche implicano un cambiamento culturale, dove si prevede il consumo di energia su piccola scala per l’autoproduzione, altra sfida che stiamo portando avanti quella dell’ecobonus 110 per cambiare l’assetto delle nostre città, che diventeranno dei fortini tecnologici, vorremmo portare questo anche nelle città del Lazio. La regione attraverso gli accordi con le università, cercano di traghettare le amministrazioni verso questo traguardo. Noi crediamo in questa sfida, che stiamo portando avanti in tutte le sedi istituzionali mettendo a punto una normativa ad hoc, ma anche attraverso una rete divulgativa capillare. Le Comunità energetiche sono un’opportunità anche economica per il nostro paese grazie ai tagli in bolletta, da accompagnare agli strumenti per la riqualificazione energetica dei nostri edifici”.
Una sfida che a livello istituzionale l’assessore Roberta Lombardi sta portando avanti per favorire la creazione delle comunità energetiche, che possono essere composte da cittadini, enti e associazioni che si uniscono per produrre energia e consumare quanto prodotto.
“Già nel 2007 - spiega l’assessore - si parlava di sovranità energetica, invocando l’autonomia nella produzione di energia. L’Italia può contare solo sul sole e sul vento, sulle fonti rinnovabili, questo ci permetterebbe di affrancarci da paesi che posseggono le fonti fossili e sono governati da governi non democratici. L’idea da cui nasce la normativa, frutto di un lavoro di un nostro parlamentare europeo, mira a uscire da una situazione individuale, unendosi nella produzione e nella cessione di energia previa accordi tra piccoli gruppi. I benefici sono economici, ambientali ma anche sociali: una quota dei proventi della sovrapposizione di energia viene destinata a fini sociali. Il pacchetto doveva essere recepito a livello nazionale e la Regione già nel 2020 era al lavoro per costruire il quadro normativo, ma siamo stati interrotti dal covid. Siamo riusciti a stanziare sin da subito un fondo di 2 milioni di euro, cui si aggiungono 88 milioni di euro dal PNRR per la creazione di comunità energetiche rinnovabili nei comuni sotto i 5000 abitanti, altri 20 milioni dalla programmazione europea 21-27. Inoltre abbiamo voluto ingaggiare l’università per fare da facilitatore e spiegare cosa sono e come funzionano le comunità energetiche. Siamo in tour e abbiamo costruito questa rete informativa capillare perché è importante che quando partiranno i bandi regionali ed europei, il territorio sia pronto ad accogliere questa opportunità. Il peso aumentato del 70% per l’energia elettrica e il 90% per le forniture di gas, oltre alle elevate emissioni dovute al modo in cui consumiamo energia, deve permetterci di prendere coscienza e organizzarci favorendo nuocve forme di produzione”.
Francesca Cavallin