Nessuna offerta per Capanna Murata di Campoverde
Asta deserta
Monetizzare vendendo Capanna Murata si è rivelata una impresa più complicata del previsto. L’asta per la vendita dell’immobile di proprietà del Comune di Aprilia infatti è andata deserta. Nessun offerente, nessun privato o ente interessato ad acquistare l’immobile che venne realizzato per il Giubileo del 2000 ma che di fatto non è mai entrato in funzione, un esempio nel cuore di Campoverde di uno spreco di denaro pubblico che persevera da oltre 20 anni. A onor del vero, in più occasioni l’amministrazione civica guidata da Antonio Terra aveva provato a far rivivere l’ostello e il primo passo negli anni passati era stato quello di predisporre un bando di affidamento rivolto alle associazioni impegnate nel settore ricettivo.
Nessuna offerta utile però era pervenuta presso gli uffici dell’ente. Qualche mese fa, l’amministrazione avanzò un’idea allettante, per restituire alla città almeno un luogo di cultura in centro: mettere in vendita Capanna Murata e con parte dei proventi procedere con l’acquisto del Teatro Europa, che la nuova proprietá sembra intenzionata a vendere. Un tema approfondito negli uffici, discusso nelle sedi istituzionali e concretizzato attraverso la sottoscrizione di un bando da parte del dirigente del settore, che anche sulla base di una indagine di mercato aveva stabilito un prezzo di vendita a base d’asta di 1 milione 200 mila euro.
Una cifra non indifferente ma ritenuta congrua, per una struttura di grandi dimensioni che pur avendo bisogno di rimaneggiamenti, è stata realizzata vent’anni fa e si presenta in buono stato. Eppure nessuno ha trovato la proposta allettante, nessuno ha presentato un’offerta entro i termini previsti dal bando. Delle due strade possibile, rinunciare alla vendita oppure ritentare abbassando il prezzo, l’amministrazione ha deciso di imboccare la seconda, rinunciando a una percentuale di guadagno pur di portare a casa l’affare legato all’acquisto del teatro. Uno “sconto” tale da invogliare potenziali acquirenti ma che al tempo stesso non può portare a svalutare un bene di proprietà dell’ente.
Francesca Cavallin
Cartello minaccioso di un residente di Fossignano per chi lascia liberi i cani
A morte i cani maremmani
Minacce di morte ai danni di alcuni cani maremmani, colpevoli solo di scorrazzare liberi per il quartiere, finora senza arrecare danno a persone o cose. Se è vero che l’omessa custodia degli animali può arrecare non pochi problemi ai proprietari negligenti, che dovrebbero aver cura di garantire una corretta custodia proprio per prevenire incidenti, forte il moto di indignazione da parte dei residenti del quartiere Fossignano, che nei giorni scorsi hanno visto apparire dei cartelli contenenti minacce poco velate. L’autore, che si firma come un residente di una delle strade interne del quartiere, promette ai proprietari di alcuni pastori maremmani evidentemente lasciati incustoditi nelle scorse ore, che se non verranno prese precauzioni, provvederà in prima persona a uccidere gli animali.
“Per i padroni dei cani maremmani - si legge nel cartello - siete pregati di chiuderli, teneteli nelle vostre case. Se mordono i bambini che vanno in bici, preparo polpette avvelenate”.
Il cartello, firmato da un residente di una delle strade interne di Fossignano, che per ovvie ragioni ha preferito omettere il suo nome, è stato affisso all’inizio della strada, ma è bastata qualche ora che il caso è esploso, usando la cassa di risonanza dei social network. I contenuti del cartello hanno fortemente indignato i residenti, che hanno condannato il gesto e temono davvero ritorsioni da parte di chi, pur chiedendo giustamente una corretta custodia degli animali domestici, arriva addirittura a minacciare soluzioni drastiche, incurante del fatto che qualora dovesse concretizzare quella che per ora è solo una minaccia, finirebbe per commettere un grave reato. Il moto di indignazione del popolo della rete, in particolar modo dei residenti della frazione periferica, del resto trova giustificazione in una serie di episodi. Qualcuno infatti in un recente passato, ha avvelenato e condotto alla morte cani e gatti randagi o sfuggiti al controllo dei proprietari e addirittura un cane è stato uccisi a bastonate, un comportamento abbominevole, che mostra non solo una scarsa attitudine al rispetto delle leggi, ma cosa ancor più grave nessun amore e poca empatia verso le povere bestiole, divenute vittime inconsapevoli della bestialità umana.
“Ieri 20 agosto in quel di Fossignano - ha denunciato in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comitato di quartiere Fossignano la consigliera di Piazza Civica Fiorella Diamanti - in Via Sacco, gli abitanti trovano questo avviso che pubblico nella foto. Partendo dal presupposto che chi è proprietario di un cane e di qualsiasi animale, sa e deve custodirlo nel miglior modo, quindi anche fare in modo che non sfugga al controllo e stia nella propria proprietà, per la sicurezza dell’animale e del prossimo. Può accadere che il cane, involontariamente sfugga una volta.
Se poi si lasciano cani incustoditi, questa è altra storia. Ma questo non significa che debbano essere uccisi, a bastonate, come già accaduto proprio in queste vie e avvelenati.
All’ignoto che ha scritto questo “avviso”, che se l’avesse firmato, magari avremmo potuto vedere come risolvere il problema e non minacciando l’avvelenamento di animali, ricordiamo che è penalmente perseguibile. I bambini in bici si devono proteggere ed è giusto che siano liberi di divertirsi. Non è che uccidendo degli animali, innocenti tra l’altro, si risolva il problema”.
Francesca Cavallin