Direzione dei lavori affidata all’architetto Iurescia
Bonifica Sassi Rossi
L’amministrazione sceglie il tecnico che avrà il compito di guidare i lavori di caratterizzazione in vista della futura bonifica di Sassi Rossi, il sito inquinato ad altissima priorità che attende un intervento da oltre 30 anni.
Con la determinazione 37 pubblicata nei giorni scorsi sull’albo pretorio, il dirigente Marco Paccosi ha annunciato l’esito della procedura selettiva avviata alcune settimane fa: sarà l’architetto Antonietta Stefania Iurescia ad assumere la direzione dei lavori e il coordinamento delle indagini ambientali che riguarderanno il sito inquinato, ricevendo un corrispettivo pari a poco più di 5 mila euro. L’indagine ambientale che servirà a capire davvero cosa nasconde a distanza di oltre 30 anni il terreno dove furono interrati rifiuti di vario genere, sarà finanziata usando quota parte dei fondi messi a disposizione dalla Regione Lazio.
La nomina del tecnico, dopo gli interventi preliminari di pulizia presso il terreno, preparatori dell’indagine propriamente detta, rappresentano un’ottima notizia per la città, abituata a false partenze e iter interrotti a metà. Nel caso di Sassi Rossi, l’iter portato a compimento dall’ex assessore all’ambiente Monica Laurenzi, aveva rischiato di interrompersi quando il proprietario del terreno tra Campoleone e Casalazzara, ostile all’apposizione sullo stesso di un onere reale, si era rivolto al Tar. Tribunale amministrativo che alla fine ha rigettato le istanze del privato permettendo la prosecuzione delle attività sul sito. Sassi Rossi infatti rientra tra quei terreni inquinati che già all’inizio del nuovo millennio la Regione Lazio considerava ad altissima priorità, auspicandone la bonifica. Un primo finanziamento per gli interventi di caratterizzazione nel 2010 era andato perduto per errori procedurali, mentre il nuovo finanziamento erogato dalla Regione nel 2018 – almeno nel caso di Sassi Rossi – verrà utilizzato per porre in essere dei carotaggi necessari a scoprire quel che ora si suppone, ossia l’esatta ubicazione dei rifiuti, la loro natura e quantità, il danno che hanno prodotto in termini di rilascio di sostanze inquinanti dagli inizi degli anni ‘80 ad oggi. Verranno prelevati presso il sito 27 campioni di terreno, estratti da 5 diversi punti e questi verranno poi analizzati per capire quali sostanze furono sepolte presso l’area e il grado di degradazione. Stando all’analisi della documentazione potrebbe trattarsi di rifiuti speciali e tossici, quali oli e altri rifiuti pericolosi interrati all’interno di fusti e mescolati a rifiuti urbani mineralizzati.
La certezza assoluta deriverà appunto dalle analisi e vista la delicatezza del lavoro l’ente ha deciso di affidare ad un professionista il compito di vigilare sulla correttezza delle operazioni e sulla sicurezza per coloro che lavoreranno presso il cantiere.
Francesca Cavallin
Potrebbe essere realizzata su uno spazio a servizi di Campo di Carne
Terreno per la chiesa ortodossa
Il prossimo Consiglio Comunale è l’occasione più appropriata per definire con maggiore precisione quale area dovrà essere destinata per la costruzione della Chiesa parrocchiale della comunità ortodossa. L’Assise comunale, infatti, tornerà a riunirsi a breve per discutere le osservazioni presentate a seguito dell’adozione della delibera del 6 agosto 2021 avente ad oggetto il Piano Particolareggiato del Sistema di Campo di Carne. Nonostante l’ulteriore ritardo accumulato in questi ultimi mesi, l’iter giunge finalmente all’atto finale: entro i 90 giorni successivi la delibera, la Regione Lazio dovrà pubblicare la Variante definitiva che da quel momento sarà effettiva. L’esigenza di individuare un’area pubblica per la realizzazione di un complesso parrocchiale e delle relative pertinenze era emersa fin dall’autunno 2020: la Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia, l’unica tra quelle ortodosse ad aver raggiunto un’intesa con lo Stato italiano e di conseguenza essere stata ammessa alla ripartizione dell’8xmille, aveva ottenuto l’approvazione di un finanziamento a tale scopo e durante il mio mandato di Assessore all’urbanistica mi ha contattato per verificarne la fattibilità. L’area originaria, però, non presentava caratteristiche ottimali: molto decentrata e priva di rete viaria utile a tale scopo, soffriva di una notevole distanza dalla rete del trasporto pubblico e sarebbe dovuta sorgere in un contesto non servito da pubblica fognatura, da acqua di adduzione e nella totale assenza di urbanizzazioni secondarie. Le ambizioni rappresentate dal Parroco e dagli incaricati della Sacra Arcidiocesi erano giustamente altre: il sito di Aprilia riconosce la numerosa e radicata comunità locale, ma intende anche sfruttare la sua collocazione strategica per accogliere fedeli dal territorio limitrofo nell’area a sud di Roma.
Nelle fasi di revisione del Piano Particolareggiato si è fatta strada la possibilità, poi accolta all’unanimità dal Consiglio, di estendere la perimetrazione del nucleo di Campo di Carne destinando l’area di incremento unicamente a servizi; quella circostanza fece immediatamente pensare che parte di quell’area sarebbe stata ottimale per la realizzazione della Chiesa ortodossa, rispondendo questa volta a tutte le caratteristiche di cui necessitava. A inizio dicembre 2021 la Sacra Arcidiocesi decise di formalizzare la richiesta utilizzando lo strumento dell’osservazione all’iter in corso: al di là di alcuni aspetti formali che ne impediscono il diretto accoglimento, il Consiglio Comunale può, e a nostro avviso dovrebbe, destinare fin d’ora l’area da cedere alla Sacra Arcidiocesi così da consentire l’utilizzo dei fondi dell’8xmille.
Alla prossima Conferenza dei capigruppo, in coerenza con l’azione promossa nelle commissioni preparatorie, Piazza Civica presenterà una mozione a tale scopo; fin d’ora ci rendiamo disponibili, una volta visionata la delibera che la maggioranza sottoporrà alla discussione del Consiglio, a trasformare, anche con il contributo delle altre forze politiche, la mozione in un ordine del giorno, auspicando sul tema una larga convergenza. La realizzazione di un luogo di culto da parte di una Chiesa riconosciuta dallo Stato è una grande occasione capace di incidere sulla realtà sociale e culturale del territorio, anche con azioni di assistenza e prevenzione sociale; ad Aprilia assumerebbe perfino una valenza urbanistica perché la sua edificazione con fondi statali segnerebbe una importante evoluzione nel completamento dei servizi in uno dei sistemi più popolosi della Città.
Ai fedeli ortodossi giungano i migliori auguri di Pasqua che speriamo poter accompagnare molto presto da un’azione concreta di vicinanza verso chi, arrivato ad Aprilia, cerca una nuova occasione di riscatto e rinascita in una terra che storicamente nasce con questa vocazione.
Omar Ruberti