Vendere l’ostello mai entrato in funzione per il Teatro Europa
Capanna Murata
L’amministrazione comunale informa che il 28 aprile la Commissione congiunta Finanze e Patrimoni, presieduta dalla consigliera comunale Iulian Mariana, ha posto il semaforo verde alla vendita della struttura di Capanna Murata, l’ostello presente in località Campoverde ristrutturato con i finanziamenti del Giubileo del 2000 e mai entrato in funzione.
Allo stesso modo i commissari hanno vincolato le entrate provenienti dall’alienazione di Capanna Murata all’acquisizione a patrimonio pubblico del Teatro Europa di via Giovanni XXIII° ed al finanziamento di servizi all’interno della zona di Campoverde.
“Stiamo avviando un procedimento di portata storica che finalmente porta l’ente alla soluzione di un tema importante che si trascina da diversi anni - ha commentato l’assessora ai Lavori pubblici Luana Caporaso -l’alienazione della struttura di Campoverde permetterà all’amministrazione comunale di superare tutte quelle criticità legate alle difficoltà di natura economica e procedurale incontrate in questi anni relativamente al bando pubblico di affidamento.
Caduto il vincolo di “ostello”, possiamo procedere alla sua alienazione, risparmiando in questo modo risorse economiche utilizzate in questi anni per la manutenzione e la cura della struttura”.
La perizia dell’Agenzia delle Entrate, richiesta dall’ente di piazza Roma, ha stimato il valore di Capanna Murata in 1,2 milioni di euro. Finanze che permetterebbero dunque l’acquisizione del Teatro Europa.
“Ritengo una grande opportunità per la città di Aprilia quella di poter acquisire a patrimonio pubblico il teatro - ha aggiunto l’assessora Caporaso - in Commissione abbiamo così posto le basi a questo progetto tanto importante quanto ambizioso.
Abbiamo avviato l’iter per una perizia che ne stimerà il valore economico per poi arrivare a ragionare sulle progettualità da mettere in campo. Riteniamo, come amministrazione comunale, di procedere in quella che consideriamo una eventualità storica non solo per il settore artistico-culturale del territorio ma per l’intera città di Aprilia”.
Comune di Aprilia
Le osservazioni presentate dal gruppo Aprilia Domani devono essere verificate al protocollo
Piani particolareggiati ritirati
I tempi lunghi necessari a chiudere l’iter dei piani particolareggiati, spinge la maggioranza a premere l’acceleratore sui due sistemi riguardanti Campoleone e Campo di Carne, anche a costo di sacrificare le osservazioni presentate dal gruppo Aprilia Domani, parte integrante della coalizione civica.
A dirimere la diatriba ci ha pensato però il segretario comunale che ha consigliato di ritirare i punti all’ordine del giorno dopo aver fatto chiarezza sull’ammissibilitá delle osservazioni.
Durante il Consiglio comunale del 28 aprile scorso infatti, l’assise era chiamata a votare in relazione ai due sistemi Campoleone e Campo di Carne, l’osservazione presentata dalla società Colosseum srl, che chiedeva di integrare la viabilità del print da essa stessa presentato con il piano particolareggiato dell’area. Escluse invece dalla trattazione in quanto “pervenute fuori tempo massimo” altre due osservazioni, una delle quali presentata dal Gruppo Aprilia Domani, che chiedeva di uniformare le norme tecniche di attuazione di tutti gli 11 sistemi per eliminare eventuali differenze determinate dal fatto che a lavorare sui sistemi sono stati due diversi progettisti.
“Di fatto le indicazioni di Aprilia Domani sono state discusse e in qualche modo recepite dalle commissioni - ha spiegato l’assessore Giorgio Giusfredi - tuttavia sono pervenute tre giorni dopo la scadenza comunicata per la ricezione delle osservazioni e non essendo ammissibili oggi ci troviamo a votare una sola delibera”.
Una circostanza confermata anche dal presidente della commissione Maria Grazia Vittoriano.
“Le osservazioni - ha chiarito però il consigliere di Aprilia Domani Mauro Fioratti Spallacci - sono state presentate entro la scadenza e fa fede il documento rilasciato all’atto di invio della pec. Il motivo per il quale risultano presentate in ritardo riguarda problemi avuti dall’ufficio protocollo”.
Una circostanza che ha spinto la segretaria comunale Gloria Di Rini a suggerire di ritirare i punti e farli votare dopo una attenta verifica rispetto ai tempi di invio e ricezione di tutte le osservazioni al piano e non solo quelle del gruppo politico. Un passaggio che da un lato farà slittare il voto di una settimana, ma che dall’altro può limitare il rischio di ricorsi che potrebbero rallentare l’iter.
“Immagino che il Comune riceva molti atti da protocollare via Pec - ha rimarcato il consigliere Marco Moroni a fine seduta - ma invito a verificare attentamente la pec del protocollo. Spesso e volentieri le email tornano indietro e sarebbe opportuno compiere le verifiche del caso”.
Francesca Cavallin
Freddindustria in sicurezza
Un intervento finalizzato alla messa in sicurezza dell’area attraverso la demolizione del muro di cinta che circonda la ex Freddindustria di via Enna.
Un intervento programmato da tempo e finalizzato a rendere l’area più sicura, ma che ha calamitato l’attenzione dei residenti, che da tempo attendono interventi sull’area per la demolizione dei capannoni, ma che non è passato inosservato dal momento che il comparto occupato dalla ex fabbrica situata in una zona ormai centrale della città rientra tra le zone incluse nei piani Pinqua, in particolare un progetto privato che prevede la creazione di un’area residenziale al posto dei capannoni dismessi. Un progetto, quello del Pinqua che proprio in relazione al piano che contempla una commistione tra interventi pubblici e privati, è stato oggetto di critiche e perplessità ma che per i fautori è importante perché permetterà di riqualificare una zona della città rimasta nel degrado per molto tempo, soprattutto nel periodo in cui i capannoni erano utilizzati come riparo da persone senza fissa dimora, allontanate con lo sgombero predisposto alcuni mesi fa.
Sicuramente lo sgombero non ha risolto i problemi di degrado di un’area che, presentando vari progetti mai andati a segno, i nuovi acquirenti hanno provato più volte a trasformare in cubature residenziali. Solo qualche mese fa il piano Pinqua, che ha ottenuto un finanziamento di 15 milioni di euro, ha portato all’approvazione del progetto che prevede tra l’altro proprio la realizzarne di nuovi appartamenti al posto della ex Freddindustria. Tuttavia, l’intervento che è stato posto in essere dai proprietari nei giorni scorsi non riguardava direttamente il piano. Si è reso necessario a quanto pare per ragioni di sicurezza, procedere con la demolizione del muro di cinta che delimita i fabbricati. A procedere alla demolizione i mezzi della ditta Stradaioli che per l’intera mattinata hanno lavorato presso il sito trasformando il muro di cinta in un cumulo di macerie.
Francesca Cavallin