Situazione degradante alla fermata di Campoleone
Stazione invasa
La stazione di Campoleone nel degrado, tra rifiuti ed erba alta. Una situazione al limite, quella denunciata dai pendolari che ogni giorno raggiungono lo scalo per poter prendere il treno diretto verso la Capitale. In particolare, ad attirare l’attenzione degli utenti, la situazione in cui versa il percorso pedonale che conduce verso il parcheggio, spesso finito sotto i riflettori per la scarsa illuminazione che mina la sicurezza degli utenti. Il degrado e l’incarico sono evidenti, dal momento che l’erba alta ha praticamente invaso l’intero percorso pedonale, letteralmente inghiottito dalla vegetazione spontanea. Ad aggravare la situazione, la presenza di rifiuti speciali di ogni tipologia. Un problema non di poco conto, al quale si aggiunge il problema legato alla sicurezza. Spesso nelle ore serali, la zona resta al buio, alimentando azioni di malintenzionati che spesso seminano la devastazione, dando vita ad atti vandalici e furti ai danni dei veicoli parcheggiati presso l’area di sosta adiacente alla stazione. Una situazione che si reitera da troppo tempo, tanto da indurre i pendolari a lanciare un appello, affinché chi di dovere intervenga.
Francesca Cavallin
Nuove opportunità per le aziende agricole del territorio illustrate in un convegno
Rifiuti e sottoprodotti agricoli
La produzione di energia da fonti rinnovabili e le nuove opportunità per le aziende agricole del territorio al centro del convegno “Reflui e Sottoprodotti Agricoli: Solo Energia o Riqualificazione Ambientale per il Territorio?”, tenuto presso la sala conferenze della Mostra agricola di Campoverde e organizzato dalla Retina Holding, azienda leader nella realizzazione di infrastrutture per la riduzione di nitrati e di emissioni di gas serra mediante processi di digestione anaerobica e aerobica per la produzione di biometano, CO2 biogenica e fertilizzanti organici.
L’incontro è stata l’occasione per far conoscere questa realtà e avviare un confronto con gli operatori del settore del territorio. Retina Holdin sta costruendo la prima piattaforma per la raccolta di sottoprodotti agricoli e reflui zootecnici in Italia, per avviare economie circolari nei settori energetico e agricolo. Disporrà di 9 stabilimenti con la possibilità di svilupparne altri 9. Questi saranno distribuiti tra Molise, Campania, Puglia e Lazio, dove sono in corso di realizzazione i progetti di Terracina, Pontinia e Velletri. A presentare questa innovativa realtà, l’amministratore delegato di Retina Holding Franco Torra.
Tante le opportunità possibili per i territori scelti e in particolare per la provincia di Latina, come illustrato dall’agronomo Giuseppe Vitiello e da Massimo Panzarini, in rappresentanza degli allevatori di Latina, che hanno parlato appunto della possibilità di creare un circuito virtuoso tra impianto e aziende agricole locali.
“Nella Provincia di Latina - ha aggiunto il dottor Florindo Micarelli, del dipartimento di prevenzione della Ausl di Latina – insistono circa 9000 mila capi tra bovini e bufali, 8000 galline, 20.000 tra ovini e caprini. Ciò rende la provincia di Latina vulnerabile per la produzione di nitrati e rende necessaria una particolare attenzione in tema di spandimento dei reflui.
La produzione, lavorazione e distribuzione controllata del digestato di origine animale e vegetale può rappresentare una soluzione, a patto che si presti attenzione a semplici regole e normative, che permettano una pacifica convivenza tra impianti e abitazioni, evitando emissioni odorigene e nel rispetto delle norme di sicurezza già menzionate”.
Infine il professore di meccanica agraria presso l’Università di Napoli Salvatore Faugno, ha trattato il tema del corretto utilizzo agrotecnico dell’effluente digestato dagli impianti.
“Grazie al processo di digestione anaerobica – ha spiegato – è possibile produrre energia partendo dal sottoprodotto agricolo e zootecnico. Ciò consente una distribuzione più accurata dei nutrienti del terreno ma anche una riduzione delle emissioni in atmosfera. Grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e alla scoperta di nuove applicazioni pratiche, nel prossimo futuro si prevede una diminuzione nell’utilizzo di concimi chimici, a raccogliere l’invito dell’Europa per il raggiungimento di obiettivi legati alla sostenibilità ambientale”.
Francesca Cavallin