Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Antonio Panaccione per ricordare Claudio Caponetti, sindaco di Pomezia per 11 anni consecutivi
Claudio non sei stato grande, ma grandissimo
Ciao Claudio, permettimi di dirti, che non sei stato grande, ma grandissimo, sia come cittadino, come sportivo, ma ancora di più come Sindaco.
Parlerò al presente perché tu sarai sempre con noi.
Noi ci conosciamo sin dai primi anni ’60, quando facevamo parte, come giovani, al consiglio direttivo della Democrazia Cristiana, poi nel 1964 fummo candidati al Consiglio Comunale, ed eletti come i più giovani consiglieri.
Nel 1966, fummo eletti, tu sindaco ed io assessore alla pubblica istruzione, sport e turismo, alla gioventù ed al verde pubblico.
Tu come Sindaco, sei stato eletto per più legislature, rendendoti sempre disponibile verso i cittadini, sempre pronto ad ascoltarli, infatti li ricevevi tutti i giorni in gran numero, e quando ti chiedevano un aiuto, tu eri sempre pronto ad aiutarli, senza guardare alle appartenenze politiche, erano cittadini che avevano bisogno, e tu li aiutavi.
Da Sindaco, hai sempre accolto con piacere, tutto quello che da assessore ti sottoponevo per aiutare la cittadinanza, primo tra tutte la fornitura gratis dei libri scolastici agli studenti delle scuole superiori e l’abbonamento gratis agli stessi che dovevano andare fuori Pomezia.
L’istituzione dell’asilo comunale a tempo pieno con la refezione, senza far pagare nulla alle famiglie. L’estate le colonie marinare e montane. Dal punto di vista sportivo, per i più giovani che non lo sanno voglio ricordare che hai fondato la Virtus Calcio e l’hai condotta per molti anni come Presidente, contribuendo alla realizzazione dei centri sportivi, che poche città hanno, ma ancor di più hai fatto sì che Pomezia diventasse una delle città con più sviluppo industriale, anche grazie alla Cassa del Mezzogiorno.
Dal punto di vista urbanistico, hai dotato Pomezia di un Piano Regolatore, che prima non aveva, inserendo la zona 167, permettendo a cooperative edilizie di lavoratori di poter avere casa, facendo ed hai, inoltre fatto costruire case popolari.
Ti sei adoperato in tutti gli ambiti, dalle opere pubbliche, strade, fogne, piazze, in Pomezia, Torvaianica ed Ardea, fino alla costruzione del Museo Manzù.
A livello internazionale, hai sottoscritto l’atto di Gemellaggio, con la città tedesca di Singen, da me proposto, data la frequentazione dei nostri giovani, con i giovani tedeschi che venivano a lavorare nel cimitero militare, e che ancora oggi, è molto presente grazie all’attività dell’amico Attilio Bello.
Antonio Panaccione