Intervista all’ex presidente del Consiglio, uno dei fondatori storici del Movimento 5 Stelle a Pomezia, sempre pronto per migliorare il territorio
Renzo Mercanti sempre con l’elmetto
Renzo Mercanti è stato a Pomezia tra i fondatori del Movimento Cinque Stelle locale ed è attualmente uno dei suoi più attivi sostenitori.
- Mercanti nella passata legislatura lei è stato presidente del Consiglio comunale, poi si dimise rinunciando tra l’altro ad una buona remunerazione, successivamente non si è ricandidato. Può dirci ora i veri motivi per cui si dimise e se è pentito di quella scelta? Perché poi non si è ricandidato? Tra l’altro lei aveva competenze e meriti per fare il candidato a Sindaco del M5S.
“Sono fiero di essere uno dei fondatori di quel gruppo che poi guidò un vero grande cambiamento nella città di Pomezia che tutt’ora prosegue. Ebbi l’onore di essere il più votato della lista del M5S e quindi il primo Presidente del Consiglio comunale di Pomezia di questa lista civica. Il gruppo nonostante l’inesperienza, lavorò in buona sintonia, ascoltando decine di cittadini che, nell’euforia della vittoria, si riunivano nei “Gruppi di Lavoro”, strutture parallele delle Commissioni Consiliari. Da subito tagliammo tante spese inutili, va ricordato, dalle “piccole” spese come sim e cellulari che avevano a disposizione consiglieri ed assessori, alle spese dei gettoni presenza che passarono da 1300/ 1400 € al mese per ciascun consigliere, agli attuali 100/200 € al mese… Occorre ricordare l’operazione di trasferimento di tutti gli uffici comunali dalle sedi private, dove pagavamo circa 600.000 € all’anno di affitti, alla sede del Selva dei Pini di proprietà dell’Ente; la chiusura del consorzio universitario, un pozzo senza fine di fondi pubblici. Per farle un altro esempio, la Presidenza del Consiglio che all’epoca aveva dotazioni finanziarie di centinaia di migliaia di €, passò a 10.000 € all’anno. Dovreste ricordare gli enormi cambiamenti che arrivarono con il M5S, Il decoro della città eliminando manifesti abusivi, la raccolta differenziata utilizzando mezzi meno inquinanti ed elettrici, l’eliminazione di ben 2 ecomostri su 4, la manutenzione delle strade che passò da 250.000 € agli attuali 2.700.000 € all’anno, le migliaia di piantumazioni e la manutenzione del verde ed il tanto atteso Parco Regionale della Sughereta. Tutti questi cambiamenti nonostante un debito pesantissimo che stava per affossare l’ente nel dissesto finanziario e che ancora oggi si porta via una enorme fetta della torta destinata al bilancio comunale. Le mie dimissioni da Presidente, rappresentarono uno dei pochi esempi di indifferenza alla poltrona e rinunciai senza tentennamento all’indennità di 1.752 € nette al mese, e senza rimpianti. In certi momenti della vita bisogna fare delle scelte, la politica mi occupava quasi tutte le sere, ed io scelsi la famiglia. Il mio sostituto dell’epoca, Adriano Zuccalà, si inserì molto bene nel ruolo e, a differenza del sottoscritto, colse un’opportunità, successivamente premiata con l’elezione a Sindaco della città. Non mi sono ricandidato perché il tempo da dedicare alla politica diretta non c’era più, e la famiglia richiedeva maggiore presenza. Fare il Sindaco non è una cosa semplice e non mi reputo all’altezza!”.
- Lei non ha condiviso l’entrata al governo della Regione Lazio delle due consigliere del M5S Valentina Corrado e Roberta Lombardi. Per quale motivo?
“Molte cose sono cambiate dalle origini del Movimento, ma ritengo che uno dei principi fondamentali debba rimanere, e mi riferisco alla consultazione popolare. Come elettore, iscritto e votante sulla piattaforma Rousseau, ho accettato il contratto con la Lega per poter dare un Governo al Paese. Ho accettato anche il secondo accordo di programma con il PD, sempre per salvare il Paese e, pur contrario, sopporto il Governo con Draghi, sostanzialmente perché sono scelte che derivano da un voto della Base sulla piattaforma Rousseau. Motivo per cui ritengo non allineata a questo principio, la scelta delle due nuove assessore regionali, che tra l’altro mantengono anche il posto di Consigliere. Le stesse hanno fatto una scelta, by passando la rete di Portavoce del Lazio senza un incontro e senza una votazione, per coinvolgere o condividere quello che stava succedendo. Questa operazione potrebbe autorizzare tutti i Portavoce eletti del M5S, ad entrare nelle maggioranze di centro destra o centro sinistra in ogni Comune o Regione! Per ottenere un risultato più incisivo, in Regione Lazio, i due Assessori hanno spaccato la base del M5S nella Regione e in Italia. Ne valeva la pena?”
- Allo stesso tempo sostiene il sindaco Zuccalà che si è schierato al fianco dei due assessori regionali. Non le sembra di essere in contraddizione?
“Io sostengo e sosterrò l’amministrazione pometina, fin quando faranno cose utili per la città di Pomezia, e le cose buone le condivido. Il sindaco Zuccalà ed il M5S di Pomezia, sono rimasti neutrali, senza enfasi sulla scelta fatta dai due Assessori regionali perché ovviamente, non tutti i nostri portavoce la pensano allo stesso modo”.
- Quando vedo lei che va a togliere gli adesivi o promuove iniziative di pulizia della città mi ricorda l’aspetto romantico della fase inziale del Movimento. Ma ora che il M5S si sta costituendo in partito la sua posizione non è che assomiglia a quella del giapponese che è rimasto sull’isola e non si è accorto che la guerra è finita?
“Mi sono sempre sentito e lo sono tutt’ora un cittadino, attivista, che cerca di migliorare il territorio in cui vive, e qui a Pomezia, la guerra non è ancora finita! Invece esorto lei ed il giornale per cui scrive, a pubblicizzare tutte le buone iniziative di Cittadinanza Attiva, pubblicizzare l’esistenza di un Regolamento che permette ai cittadini virtuosi, di prendersi cura del bene pubblico utilizzando fondi pubblici. Ogni anno vengono inseriti nel bilancio Comunale circa 60.000 € per la cittadinanza attiva, denaro per acquistare il materiale da impiegare nei progetti che vengono presentati da cittadini o associazioni al protocollo del Comune. Suggerisco una pagina nel giornale per spiegare come si presenta un progetto. Lei è molto attento alle dinamiche del nostro territorio e dovrebbe essere il primo sostenitore, per esempio, della Cittadinanza attiva ed anche del portale MUNICIPIUM, con il quale abbiamo dato ai cittadini uno strumento fantastico per segnalare quasi tutte le problematiche che possono accadere nel territorio comunale. Anche questo strumento dovrebbe avere pagina fissa sul giornale Il Pontino, magari insieme a Cittadinanza Attiva, lo suggerisca ad Angelo Capriotti che saluto e ringrazio per l’opportunità”.
- La differenza tra la prima amministrazione del M5S e questa attuale mi sembra sia nella guida. La prima, grazie a lei ed altri attivisti in Consiglio comunale era molto politica, questa attuale è nei fatti guidata da tecnici in giunta. La vostra era molto più in sintonia con la città, questa attuale mi sembra che l’abbia commissariata. Tant’è che vedo intorno ad essa poco entusiasmo.
“Ovviamente il merito di Adriano Zuccalà è stato quello di consegnare una vera delega agli assessori, una scelta che come ricorderà, non ci fu col precedente Sindaco. Gli assessori attuali sono quasi tutti tecnici, preparati e supportati da un gruppo consiliare che probabilmente, ha avuto minor esperienza nei rapporti con la cittadinanza attraverso banchetti informativi, pedalate nei quartieri, o manifestazioni. Il poco entusiasmo deriva dalla mancata presenza nel territorio dovuto a due fattori: dopo le elezioni, il gruppo consiliare, eterogeneo per esperienze ed affinità, ha faticato a trovare una quadra interna. Da quel che ho capito c’è stata difficoltà tra i vecchi Consiglieri ed alcuni dei nuovi, tant’è che abbiamo avuto svariate dimissioni. Anche qui sottolineo la bontà del progetto M5S, per cui chi viene eletto, se poi in disaccordo, lascia l’assise senza passare ad altre parti politiche. Nel passato si allargavano maggioranze o minoranze dall’oggi al domani non garantendo governabilità. Il secondo fattore che ha tenuto lontani i Consiglieri dai cittadini è stata la pandemia, per la quale non sono state trovate valide alternative ai banchetti e agli incontri quartiere per quartiere. Tuttavia, il gruppo degli attivisti sta cercando il modo e la maniera per ricominciare a realizzare eventi ed incontri per riportare i nostri portavoce al contatto con i cittadini”.
- Alle prossime amministrative quale sarà il suo ruolo. Sarà ancora nel Movimento? Si candiderà?
“Il mio ruolo di attivista potrà rimanere nel futuro Movimento 5 Stelle, solo se verranno regolamentati i Gruppi Territoriali, ad oggi abbandonati a se stessi. Non so se mi candiderò, non è fondamentale, ma di sicuro terrò l’elmetto perché le cose da fare, sono tante”.
A.S.