Il Pontino Nuovo • 6/2024
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Il dottor Antonino Laspina da set-
tembre del 2023 è assessore al Co-
mune di Pomezia con le seguenti
deleghe: attività produttive e inter-
nazionalizzazione, alle politiche
agricole caccia pesca – politiche
forestali – valorizzazione dei pro-
dotti tipici locali. Il dottor Antoni-
no Laspina, in pensione dal 2023,
ha lavorato in ICE (Istituto per
Commercio estero) dal 1981, dove
ha ricoperto numerosi incarichi di-
rettivi in sede e all’estero. Il suo
ultimo incarico è stato quello di
direttore dell’ICE di New York e
coordinatore degli uffici ICE negli
Stati Uniti.
- Dottor Laspina leggendo il suo
curriculum ho pensato subito a chi
è abituato a guidare una Ferrari,
ora ha deciso di salire su una utili-
taria. Perché ha accettato questo
incarico di assessore a Pomezia?
“Ho accettato questo incarico
perché lo considero in continuità,
dopo essere andato in pensione,
con quanto ho fatto nella mia lun-
ga carriera all’ICE. Certamente,
in un primo momento ho avuto
delle perplessità relativamente a
come sarei stato in grado di sod-
disfare ed interpretare l’impegna-
tivo compito di assessore di una
città importante come Pomezia
ma dopo ha prevalso la conside-
razione che era anche un ricono-
scimento positivo di quanto avevo
fatto nella mia precedente espe-
rienza lavorativa in Italia e in
molte sedi all’estero. Non posso
poi negare che ad accettare mi ha
spinto anche un forte senso di ser-
vizio per una comunità che mi
aveva manifestato stima attraver-
so i suoi leader proponendomi ta-
le prestigioso incarico. Alle fine si
è trattato di accettare ancora una
volta una sfida mettendo a dispo-
sizione la mia esperienza e le mie
competenze, conoscenze ed espe-
rienze. Da Pomezia ci si possono
aspettare prestazioni degne di una
Ferrari e come una Ferrari ha bi-
sogno di un team di persone vali-
de per avere soddisfacenti e vin-
centi performance”.
- Prima di questo incarico cono-
sceva Pomezia?
“Prima di questo incarico cono-
scevo Pomezia come centro con
numerosi insediamenti industriali
in una molteplicità di settori mer-
ceologici, con aziende multinazio-
nali e tante aziende nazionali, al-
cune con una grande fama per im-
portanza o successo dei loro pro-
dotti. Numerose volte nel corso
della mia carriera ho avuto modo
di interagire con questo territorio
e mi piace ricordare che proprio
agli inizi, nei primi anni ‘80, con
un manager dell’allora Sigma Tau
mi recai per un paio di settimane
in Corea del Sud per esplorare il
mercato per i loro prodotti e per
quelli dell’industria farmaceutica
Italiana nel suo complesso. Nel
tempo poi ha avuto modo di inte-
ragire con aziende del settore di-
fesa, dell’agroalimentare, della
logistica visitando diverse volte i
siti industriali. La conoscenza del-
la città si limitava ad alcune pun-
tate a Torvajanica in diverse sta-
gioni dell’anno e a qualche sosta
a Pomezia in qualche giro dell’a-
rea pontina. Naturalmente, ero
perfettamente a conoscenza delle
vicende storiche alla base della
fondazione della città e delle poli-
tiche economiche del Governo che
portarono agli insediamenti indu-
striali favoriti dalle risorse della
Cassa per il Mezzogiorno. Altro
aspetto di cui ero a conoscenza
era il valore storico del territorio
nel periodo prima di Roma con la
stretta relazione allo sbarco di
Enea e ai fatti storici o leggendari
che ne seguirono”.
- Che idea si è fatta della nostra
città?
“Non può che essere positiva. Co-
me tante aree del ns paese e di
tanti in cui sono stato in servizio
presenta gli aspetti positivi di una
elevata industrializzazione e quel-
li negativi legati a problematiche
sulla mobilità. Pomezia costitui-
sce un unicum nel senso che non
presenta una struttura urbana
unitaria ma si compone di diverse
aree con differenti specializzazio-
ni, differenti caratteristiche, diver-
se necessità. Si percepisce, co-
munque, la grande operosità e
spirito imprenditoriale che la ca-
ratterizza in quanto a differenza di
quanto è accaduto ad altri centri
industriali che si sono seduti sugli
allori e sugli agi della Cassa per
il Mezzogiorno, la comunità di
Pomezia ha accettato a più ripre-
se le sfide poste dal cambiamento
ed oggi per esempio può, meglio
di altri, territori uscire rafforzata
nella sua forza economica”.
- Quali rapporti ha istaurato con il
sindaco Felici e più in generale
con l’amministrazione comunale?
“Nella mia esperienza lavorativa
ho maturato la certezza che i ri-
sultati positivi si possono conse-
guire solo se si fa squadra, se si è
animati da un senso di correttezza
e rispetto nei confronti degli altri
membri della squadra. Mi sento
parte di una squadra, guidata
egregiamente dal Sindaco Felici
che mi ha concesso fiducia e co-
mincio a percepire che il mio ap-
proccio collaborativo e, soprattut-
to, fattivo, mi sta mettendo nelle
condizioni di costruire un rappor-
to fruttuoso con l’amministrazione
comunale. Buone idee e buone in-
tenzioni alla fine producono buoni
risultati in ogni contesto e ad ogni
latitudine”.
- In questi mesi di assessore quali
iniziative ha intrapreso e perché?
“In questi mesi, le priorità sono
state tante. Da un lato ho dovuto
avviare un processo di apprendi-
mento full immersion per conosce-
re quanto più possibile in merito
alle tematiche sulle mie aree di
competenza, che sono tante e tutte
impegnative. E stato necessario
effettuare una ricognizione dei
problemi e delle risorse disponibi-
li per poter approntare progetti di
breve, medio e lungo termine.
Progetti che non possono configu-
rarsi come libri dei sogni ma de-
vono essere soluzioni ai problemi
piccoli e grandi che ci sono in una
città di quasi 70.000 abitanti che
continua a crescere ininterrotta-
mente. Emerge chiaramente da
qualsivoglia indagine sulle pro-
spettive economiche del territorio
di Pomezia che ci troviamo in
un’area che presenta forti ed ele-
vate potenzialità’ che per trasfor-
marsi in reali tassi di crescita eco-
nomica, sociale, culturale ha biso-
gno di un più alto tasso, di defini-
zione dei settori su cui intervenire
secondo un ben definito cronopro-
gramma per evitare sprechi di ri-
sorse che sono già limitate in par-
tenza. Accanto alla gestione ordi-
naria si è avviato un piano di ri-
valutazione della vocazione indu-
striale di Pomezia realizzando al
contempo attività che mirano a
far crescere in quantità e qualità
altri settori come il turismo bal-
neare e culturale, le attività legate
alla cosiddetta blu economy, alla
trasformazione dei prodotti agri-
coli, alla logistica. Nei pochi mesi
di attività abbiamo lavorato in
squadra per avvicinare l’ammini-
strazione comunale al maggior
numero possibile di attività, ispi-
rati da una filosofia proattiva e
soprattutto progettuale. Abbiamo
lavorato, stiamo lavorando e la-
voreremo e dico questo al plurale
perché molte tematiche non solo
di un solo assessorato ma si pre-
sentano in maniera trasversale
per avvicinare Pomezia alle istitu-
zioni regionali, nazionali ed euro-
pee. Abbiamo riposto grande at-
tenzione nel porre Pomezia e il
suo territorio al centro dell’azione
delle istituzioni che per molto
tempo l’avevano trascurata o
ignorata.
In successione a Selva dei Pini si
sono tenuti incontri con imprese e
rappresentanti istituzionali che
hanno permesso un forte processo
di sensibilizzazione sul ruolo che
Pomezia può svolgere come moto-
re nelle dinamiche di sviluppo di
un territorio molto grande che
non necessariamente finisce ai
confini della Regione Lazio. Le
soluzioni dello snodo logistico di
Santa Palomba non impattano su
un territorio ristretto come si può’
essere portati a pensare ma pos-
sono invece fortemente influenza-
re i livelli di competitività di molti
settori delle attività’ economiche
dell’intera nazione in ragione del-
la sua posizione strategica lungo
la direttrice dei traffici dal sud al
nord Europa. In un brevissimo pe-
riodo si sono svolti eventi che
hanno toccato tematiche relative
al finanziamento delle piccole im-
prese con la partecipazione di
esperti, incontri sui temi dell’eco-
nomia del mare. Per parte mia so-
no entrato in contatto con imprese
di vari settori ed in numerosi casi
ne ho visitato le strutture facili-
tando anche contatti con altre isti-
tuzioni e, e in qualche caso la par-
tecipazione ad importanti fiere in-
ternazionali. Il cambiamento per
generare tangibili e soprattutto vi-
sibili risultati richiede tempo ma
penso costituisca già un passo
nella direzione giusta pensare ed
operare affinché Pomezia sia con-
siderato un centro produttivo ca-
pace di generare ricchezza a be-
neficio non solo dei suoi cittadini
ma anche di un territorio più lar-
go. Si parla tanto di internaziona-
lizzazione e della necessità che i
ns territori e le ns imprese guardi-
no al di fuori del giardino di casa
per cogliere le opportunità che i
mercati internazionali. Pomezia
rispetto ad altri territori è un
passo avanti ma ha bisogno di
una crescita culturale sui temi
della transizione energetica, della
transizione ecologica, della più
ampia problematica della soste-
nibilità. nuovi modelli di sviluppo
che si vanno affermando possono
trovare in Pomezia una piena ap-
plicazione: Lavorando con nuovi
approcci e nuovi paradigmi di
sviluppo contiamo si possa fare
di Pomezia un positivo modello di
sviluppo in cui la crescita di un
settore non sia a detrimento di al-
tri ma insieme possano costituire
una molteplicità di punti di forza
capaci di far superare al territo-
rio eventuali fasi negative della
congiuntura economica. Indu-
stria, logistica, turismo, agricol-
tura possono coesistere. Il lavoro
sino ad ora svolto si ispira a que-
sti principi. Le azioni che porte-
remo avanti non ho dubbi che ci
consegneranno positivi risultati”.
- Obiettivi futuri?
“L’obiettivo è quello di costruire
una nuova reputation per questo
territorio. Una reputation co-
struita con l’adozione di buone
pratiche in grado di creare per il
territorio una capacità’ attrattiva
di nuove attività economiche non
solo nazionali ma anche interna-
zionali. Il patrimonio archeologi-
co e naturalistico, merita di esse-
re oggetto di grande attenzione
per apportare effetti positivi alle
attività dell’ospitalità, della risto-
razione e dell’intrattenimento in
genere. Il litorale di Torvajanica
è una risorsa che ha pochi eguali
lungo le coste della Penisola. Un
obiettivo realistico è quello di la-
vorare per farne, come negli anni
‘60 e ‘70 del secolo scorso, la
spiaggia di Roma, con positivi ri-
torni per tutte le attività commer-
ciali migliorando la qualità’
dell’utenza dei servizi balneari.
Sono tanti gli obiettivi che riten-
go siano alla portata di questa
amministrazione a beneficio della
cittadinanza ma sono anche con-
sapevole che sarà necessario tan-
to impegno. Io ci sono”. A.S.
Intervista all’assessore Antonino Laspina, delegato alle attività produttive dal sindaco Veronica Felici
Una nuova reputation per Pomezia
Pag. 6 IL PONTINO NUOVO Cronaca di Pomezia ANNO XXXIX - N° 6 - 16/31 MARZO 2024
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