La comunicazione della FIPAV per ogni categoria sportiva
Campionati finiti
Il Comitato Regionale Fipav Lazio comunica a tutte le società e agli atleti tesserati quanto segue: la Federazione Italiana Pallavolo, dopo un’attenta e approfondita riflessione sulla perdurante situazione emergenziale legata alla pandemia di Covid-19 (coronavirus), che sta interessando il territorio italiano e gli stati di tutto il mondo, ha decretato la conclusione definitiva di tutti i campionati pallavolistici di ogni serie e categoria. La Fipav ritiene pertanto conclusi senza assegnazione degli scudetti, delle promozioni e delle retrocessioni tutti i campionati nazionali, regionali e territoriali. È stata inoltre dichiarata conclusa tutta l’attività sportiva legata alla disciplina del Sitting Volley. La Fipav è arrivata a queste decisioni, tenendo anche conto dei recenti Dpcm e delle Ordinanze emesse dal Governo e dalle Regioni, all’interno delle quali non emergono date certe circa la possibilità di riprendere l’attività sportiva in condizioni di completa sicurezza. Le istituzioni nazionali, regionali e medico-scientifiche, inoltre stanno continuando a ritenere necessarie misure di distanziamento sociale per il superamento di questa drammatica emergenza. Per quanto riguarda poi i campionati giovanili la Fipav ha stabilito che, per permettere agli atleti potenzialmente coinvolti quest’anno di proseguire l’attività giovanile, la prossima stagione si svolgeranno con categorie di annate dispari: Under 13, Under 15, Under 17, Under 19 Maschili e Femminili. La Federazione Italiana Pallavolo, che fin dalle fasi iniziali di questa tragica pandemia, non ha mai fatto mistero della sua politica di gestione della situazione emergenziale, volta prioritariamente alla tutela della salute di ogni tesserato, con questi provvedimenti intende proseguire sulla strada intrapresa negli scorsi mesi. Allo stesso modo la federazione ribadisce, ancora una volta, che il senso di responsabilità deve necessariamente essere alla base di ogni azione intrapresa in questi giorni e già da domani lavorerà per programmare al meglio la prossima stagione sportiva.
Fonte: Federvolley.it
L’artista Francesco Guadagnuolo ha realizzato “L’Europa in frammenti”
Arte ed economia
È stata un’occasione perduta per l’Unione Europea il non avere accettato i “coronabond” reclamati da diversi Paesi europei, per sostenere le somme e combattere la crisi del Coronavirus. Quindi un appello non compreso al primordio di solidarietà tra gli Stati, mentre ricordiamo di quanto nel dopoguerra, fu ridotto il debito della Germania, resa a brandelli, da permettere la sua risalita economica.
Il noto artista Francesco Guadagnuolo, un protagonista dell’arte contemporanea internazionale, si unisce all’appello realizzando un’opera “L’Europa in frammenti”. L’artista ha preso come esempio le opere ferite del Canova. Le ferite delle statue di Canova furono procurate durante la Prima guerra mondiale. Ordigni esplosivi austriaci furono scaricate su Possagno, nel Trevigiano, spaccando la Gipsoteca, il Museo dei gessi. Da questa ferita dell’arte Guadagnuolo prende un’opera allegorica del Canova che per l’artista è il simbolo della libertà. “Una libertà ferita” pensando al nostro Paese, oggi ferito, sul piano umano il quale dovrà rialzarsi economicamente dopo il Coronavirus.
L’opera pittorica si presenta su uno sfondo di mare dalle linee di solidarietà, quelle sono le linee guida che dovrebbero essere condivise da tutti gli Stati che compongono l’Unione Europea. Commovente, la statua della “vittoria” distrutta, il volto deturpato, coperto da un tulle con incise le dodici stelle dell’Europa, che vanno a svanire. Come dire l’Europa non c’è più.
È vero i ‘coronabond’ potevano salvare l’Europa, invece alcune Nazioni della Comunità Europea non li hanno voluti.
Questo ci fa pensare ad un’Europa non più alleata, mancando lo spirito da cui è nata, non ha motivo più di esistere, è come se fosse defunta. Quella che stiamo combattendo è una battaglia, che coinvolge tutti nel bene e nel male, dal singolo individuo agli Stati europei, che dovrebbero riconoscersi in un impegno centralizzante che farebbe onore alla stessa Comunità Europea. L’Europa è stata eretta, da un sentimento di adesione e di solidarietà, quei pilastri innalzati dai Padri fondatori, che sono e debbano rimanere caposaldo dell’Unione Europea. Dall’attuale prova, ci siamo trovati tutti coinvolti, si risorge solo uniti. Se non è così, è a rischio la realtà medesima dell’Europa. Diamo così solo soddisfazione per chi vuole un’Europa debole, perché un’Europa più incisiva, più forte, darebbe soltanto più preoccupazione per non dire altro.
Scrive lo storico Calogero Rotondo: “…con questa opera Guadagnuolo raggiunge con l’espressività e l’originalità della raffigurazione un forte messaggio simbolico e una sublime significazione: favorire le attenzioni necessarie affinché il grande progetto dei padri fondatori dell’Europa diventi una nuova realtà oltrepassando quella corrente.
In questo contesto l’artista, ispirandosi con Maritain ad un nuovo umanesimo di vocazione cristiana, ci conduce, non con la capziosità tipica della politica ma con la sua “arte-idea” e con la sua vivace immaginazione, a condividere la convinzione che tra politica e arte, sebbene campi diversi, ci possono essere spazi non solo per dialogare ma anche per coniugare pensiero e azione per un programma sulla dignità, problematicità e criticità dell’uomo contemporaneo, per dare risposte alle domande e alle sue esigenze sociali nell’ambito dell’Europa”.
Lavoratori delle pulizie rischiano
“Mascherine, tamponi e test sierologici anche per i lavoratori degli appalti di pulizia”.
La Filcams Cgil chiede l’applicazione delle stesse misure previste per gli operatori sanitari degli appalti di pulizia degli ospedali, compresi i tamponi e i test sierologici.
Nella lotta che il Paese sta affrontando contro il Coronavirus in prima linea ci sono i tantissimi medici e operatori sanitari impegnati direttamente e senza sosta a fronteggiare gli effetti pesantissimi dell’epidemia.
Accanto a loro però non vanno dimenticate le migliaia di lavoratrici e lavoratori di appalti di pulizia e sanificazione che operano negli ospedali, nei presidi sanitari e socio assistenziali e senza i quali non sarebbero garantite le condizioni igieniche e di sanificazione che impediscono, negli ambienti più a rischio, il propagarsi del contagio.
Ad oltre un mese dall’inizio dell’emergenza ancora troppi di loro sono esclusi dalle misure e dagli strumenti di protezione e prevenzione messi a disposizione del personale sanitario diretto.
“È una situazione inaccettabile, le lavoratori e i lavoratori che puliscono e sanificano negli ospedali, nelle RSA e nei presidi medici devono avere gli stessi dispositivi di protezione individuale degli operatori sanitari – dichiara Cinzia Bernardini segretaria nazionale della Filcams CGIL – per la loro salute, ma anche perchè se non correttamente protetti, formati e informati rischiano di essere fonte di contagio a loro volta, e di mettere a rischio gli standard di sicurezza complessiva dei luoghi nei quali operano”.
A.P.