Terra: non dobbiamo abbassare la guardia
53 positivi ad Aprilia
Cinquantatre persone positive al Coronavirus ad Aprilia. E’ questo il numero, nel momento in cui andiamo in stampa, degli apriliani contagiati dal Covid-19. 11 di essi si trovano in una struttura ospedaliera e 42 a casa, in regime di quarantena.
Sono invece 80 i cittadini apriliani in isolamento domiciliare a scopo preventivo.
“Massima attenzione – ha spiegato il sindaco Antonio Terra - ancora nei posti di lavoro, nelle case famiglia e nelle Rsa che ci preoccupano maggiormente rispetto a tutte le altre situazioni. La Asl ha posto la massima attenzione su queste vicende, ne sono state monitorate circa 250 in tutta provincia di Latina. Dobbiamo continuare come abbiamo fatto fino ad oggi, non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo fare di più. Fare di più perchè se i dati continueranno a migliorare andremo incontro ad una fase ancora più difficile fatta di aperture parziali”.
A.P.
Nei laboratori di Pomezia pronte le dosi da sperimentare su 550 volontari sani
All’IRBM il vaccino anti Covid-19
Il primo lotto del vaccino anti coronavirus, messo a punto dalla partnership Advent-Irbm con sede a Pomezia con lo Jenner Institute della Oxford University, partirà da Pomezia per l’Inghilterra, dove inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani.
Se questa sperimentazione clinica di fase 1 (che fornisce una prima valutazione della sicurezza e tollerabilità del medicinale) fosse superata con successo «si prevede di rendere possibile l’utilizzo del vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine».
A dichiararlo è stato il dottor Piero Di Lorenzo, Ceo di Advent del Consorzio Cnccs e di Irbm spa che ha inoltre sottolineato: “Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo, in quanto abbiamo ritenuto sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci”.
Il vaccino messo a punto da questa joint venture italo-inglese sfrutta le potenzialità di un virus, un vero e proprio cavallo di Troia, messo in grado di trasportare direttamente all’interno dell’organismo gli antigeni di Sars-Cov-2 in grado di stimolare la risposta immunitaria, rendendo così il sistema difensivo capace di attivarsi immediatamente in caso di contatto con il coronavirus.
L’IRBM Science Park con sede a Pomezia dove lavorano 250 scienziati in laboratori distribuiti su una superficie di 22mila mq, sugli 80mila complessivi, è un centro di eccellenza mondiale nel settore delle biotecnologie molecolari. L’Irbm nel 2014 ha messo a punto il primo vaccino anti Ebola ed ora, anche nella battaglia contro il Coronavirus, è uno dei centri di ricerca più vicini alla meta.
Infatti Di Lorenzo ha annunciato che “E’ ormai in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino”.
A.S.