Per un lungo periodo gli odori nauseabondi si erano mitigati. L’ira degli abitanti
Tornati i miasmi alla borgata Agip
L’incubo dei cattivi odori torna a colpire Borgata Agip e la zona industriale Caffarelli, dopo mesi di silenzio durante i quali i miasmi che da anni affliggono la zona per un periodo si erano mitigati o quanto meno, trattandosi di un fenomeno non continuativo, avevano smesso di dare vita a segnalazioni costanti da parte di lavoratori e residenti. Nel tardo pomeriggio di alcuni giorni fa però, i cittadini hanno avvertito nuovamente un odore acre, tale da chiudere la gola e costringerli a restare con il naso tappato.
Anche nei giorni scorsi i cattivi odori erano tornati ad affacciarsi in zona, costringendo i residenti a chiudere le finestre nonostante il caldo per evitare odori pestilenziali. Complice anche il caldo intenso, forti miasmi sono stati avvertiti in tutto il quartiere alimentando il timore che dopo mesi di sosta il problema possa tornare ad affacciarsi.
Per affrontarlo, chiaramente i residenti chiedono aiuto a chi di dovere, affinché possa attraverso controlli serrati individuare l’origine dei cattivi odori e porvi così nuovamente rimedio.
“Si tratta di una situazione al limite - segnalano i residenti- dal momento che nonostante il caldo intenso ci vediamo costretti a chiudere le finestre per evitare di respirare quest’aria pestilenziale. Confidiamo che chi di dovere provveda a effettuare in zona quei controlli necessari a garantire che vengano rispettate le regole e il diritto alla salute di tutti i cittadini”.
Da anni i residenti del quartiere Borgata Agip segnalano il perpetuarsi del fenomeno, che purtroppo spesso si accompagna anche ai periodici sversamenti nel fosso che non lasciavano dormire sogni tranquilli ai cittadini. Decine le segnalazioni diramate in vent’anni dal quartiere, che conta circa 300 famiglie, accompagnare anche da prove documentali. A seguito di controlli stringenti predisposti lo scorso anno da Polizia Locale e dagli uffici del settore ambiente del Comune di Aprilia, la situazione sembrava destinata a migliorare, tanto che le segnalazioni si sono ridotte in concomitanza con il diminuire degli episodi. Ora però il ritorno dei miasmi ha fatto temere che il problema non sia stato risolto del tutto e spinto i cittadini a rivolgersi, seppur in via informale, a chi di dovere per far sì che la situazione non sfugga al controllo.
Francesca Cavallin
Sistema turistico Aprilia
Una analisi puntuale dei siti di interesse turistico del territorio, finalizzata a realizzare delle misure di promozione turistica facendo rete con gli altri territori della provincia di Latina. Muove in questa direzione la delibera 126 del 28 luglio scorso, con la quale la giunta ha approvato il documento strategico sistema turistico della città di Aprilia.
Un documento che I primis parte dall’analisi della situazione attuale, partendo dal dato ISTAT che vuole la provincia di Latina al penultimo posto tra le mete scelte da italiani e stranieri per andare in vacanza. Il comune di Aprilia ha così individuato le direttrici tematiche che potrebbero essere sviluppate per incentivare il turismo, partendo dal turismo della memoria, legato allo sbarco di Anzio e Nettuno, ma anche il turismo culturale legato alla presenza di una storia ricca, che spazia dalla preistoria per arrivare al passaggio di Menotti Garibaldi.
A rendere famosa la città potrebbe essere anche il turismo enogastronomia, legato alla produzione di vino doc, di olio, del kiwi, il turismo legato a eventi come infiorata e Carnevale, infine quello rurale. Insomma tanti motivi per visitare la città, tanto che l’amministrazione ha decido di raccogliere queste potenzialità facendo rete tra le imprese del settore, realizzando una mappatura dei siti di interesse e delle risorse turistiche esistenti, programmando appuntamenti e realizzando un portale ad hoc per la valorizzazione delle risorse territoriali. A occuparsi delle azioni preliminari, la dottoressa Tiziana Marinelli, professionista del settore già incaricata dall’ente di redarre il documento con il quale Aprilia aspira a migliorare le linee programmatiche di promozione turistica.
Ad oggi, stando ai dati raccolti dallo studio, pur trattandosi di un turismo di nicchia è da Aprilia che partono le visite del territorio, ma i visitatori si concentrano in particolare sulla statua di San Michele e sulla chiesa centrale per poi spostarsi verso la tomba di Menotti Garibaldi e di lì verso lo splendido complesso storico di Satricum. Lo scopo sarà quello di aiutarli a riscoprire le bellezze ancora non venute alla luce.
Francesca Cavallin
Un progetto ambizioso che potenzierebbe Aprilia
Terme di Carano
Il sogno di realizzare un impianto termale ad Aprilia ormai non riguarda più solo Fossignano, ma anche la zona di Carano, dove la società Carano Terme srl in prospettiva avrebbe in mente di realizzare un progetto ambizioso, a potenziare le assopite potenzialità turistiche del territorio di Aprilia.
Per ora il primo step, documentato dagli atti autorizzativi pubblicati della Regione Lazio, prevede la realizzazione di un impianto di imbottigliamento dell’acqua minerale che verrà reperita a seguito delle specifiche attività di scavo. Il primo passo consisterà appunto nella ricerca e nell’analisi delle risorse idriche, poi in un secondo momento si provvederà alla realizzazione dell’impianto vero e proprio di distribuzione e imbottigliamento dell’acqua, attività del tutto assente nel quadrante della periferia.
Ma non è escluso che nel prossimo futuro, la società possa prendere a modello il piano per la realizzazione delle terme di Santo Stefano a Fossignano, progetto che prevede la realizzazione di un vero e proprio impianto termale, una spa competa di tutti i confort, senza dimenticare opere per il quartiere, che otterrebbe risorse per una riqualificazione igienico sanitaria, oltre che opere complementari per incentivare il turismo.
“In base alle indicazioni fornite in occasione del confronto tecnico con gli uffici preposti della Regione Lazio – si legge nell’atto protocollato dalla società- stante la situazione attuale nel quadro generale nazionale ed internazionale, mantenendo ferma l’intenzione della società Carano Terme S.r.l. di procedere con la ricerca di acque termominerali nel sottosuolo in località Carano, si è scelto di adottare un criterio di verifica delle potenzialità del sottosuolo attraverso la realizzazione di una perforazione pilota spinta alla profondità di 300 metri dal piano campagna in grado di raggiungere i primi serbatoi sotterranei individuati attraverso la campagna di indagini geofisiche (indagine indiretta) propedeutica alla realizzazione del progetto imprenditoriale.
La scelta di separare in due distinte fasi il progetto imprenditoriale, perforazione pilota per accertamento della presenza della risorsa e valutazione delle sue caratteristiche atte ad inquadrarne la funzionalità d’uso e perforazione del pozzo produttivo a servizio del progetto imprenditoriale, consentirà alla società di sostenere la prima fase con le garanzie finanziarie ad oggi esistenti, rispondendo pertanto ai requisiti di solvibilità imprenditoriale richiesti dalla normativa vigente”.
Francesca Cavallin