Il Pontino Nuovo • 11/2019
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La toponomastica di Pomezia
Centro da oggi si arricchisce con
il giardino di via Filippo Re inti-
tolato ad Alda Federici in Anzel-
lotti, la celebre maestra e Direttri-
ce Didattica che insegnò a Santa
Procula negli anni ‘50.
La nuova denominazione si inse-
risce all’interno del progetto di to-
ponomastica femminile We-
MApp, finanziato dal MIUR e pa-
trocinato dal Comune di Pomezia,
a cui si devono diverse intitola-
zioni individuate dagli studenti
del Liceo Blaise Pascal, della
Scuola Media Orazio e della
Scuola Primaria Trilussa:
- Giardino Alda Federici in Anzel-
lotti - Direttrice Didattica (via Fi-
lippo Re)
- Rotatoria Rosina Ferrario - Avia-
trice (Rotonda tra Viale Po e via
Lago Maggiore)
- Maria Vittoria Imma Norsa - Ar-
cheologa (Rotonda Tra via del
Mare e via di Pratica di Mare)
- Via delle Operaie - (Traversa di
via delle Monachelle)
- Pista Ciclabile Lea Caroli - Inse-
gnante (Pista ciclabile collega-
mento via Don Sturzo e via Itaca)
- Largo Isolina Camosi -Insegnan-
te (Largo tra viale Manzoni e via
Silvio Spaventa)
- Giardino Ketty La Rocca - Arti-
sta (Giardino tra via Rumenia e
via Dublino)
- Passaggio a mare Melchior Si-
mon Costeau - Esploratrice Sub-
acquea (Passaggio a mare n.41)
“L’obiettivo principale del pro-
getto è stato quello di intitolare
alla memoria delle figure femmi-
nili della letteratura, della scien-
za, delle arti e della storia della
nostra comunità, le diverse aree
pubbliche disponibili nel nostro
territorio – dichiara l’assessore
all’urbanistica Luca Tovalieri -
Ringrazio i ragazzi, i docenti e i
presidi per l’importante lavoro di
ricerca che hanno svolto”.
“Con questo progetto i ragazzi
hanno affrontato la questione del-
la toponomastica femminile come
luogo di cittadinanza attiva e di
riconoscimento del valore delle
donne in tutti gli ambiti dei saperi
– dichiara il sindaco Adriano Zuc-
calà – Abbiamo il dovere di pro-
muovere una cultura delle pari
opportunità e di uguale dignità
nella differenza di genere”.
Comune di Pomezia
E’ uscito l’ultimo libro di Dome-
nico Defelice “Le parole a com-
prendere”. E’ una raccolta di poe-
sie che tratta diversi aspetti e temi
come quello della vita, della mor-
te, del mondo della televisione, la
politica, insomma tutto ciò che ri-
guarda la nostra società.
La silloge delinea un “percorso di
vita” che si intraprende dalla pri-
ma pagina e che arricchisce e co-
involge il lettore grazie anche ad
uno stile che a volte è disincanta-
to, pungente e dissacrante, a volte
è sensibile, delicato, a volte ama-
reggiato e triste. Attraverso le sue
poesie, Defelice ci consegna un
quadro quasi completo di questi
anni. “Donne belle e gentili/ pe-
rennemente affannate alla cerca/
d’amanti pelosi, alti e virili!”;
“Ride il sedere della Star/ e mille
mani ardon di toccarla [...] Lei si
sente una divinità/ Sa che, se non
l’avesse/così armonioso e così
bello/ sarebbe una nullità”. Que-
sti versi, in un primo momento
fanno sorridere, poi costringono il
lettore a riflettere su argomenti
scottanti che risvegliano le co-
scienze, come la disonestà presen-
te nella politica, la volubilità e la
superficialità di chi si mostra in tv.
A volte lo stile ed i toni del poeta
commuovono quando descrive, ad
esempio, l’incontro con una lu-
maca: “Lungo il sentiero di trifo-
glio e gramigna/ ho raddrizzato
una lumaca rovesciata./ Grazie
sembrava dirmi/ con i suoi tenta-
coli impazziti.” Oppure “L’amore
non si nutre di parole,/ma d’atten-
zioni e silenzi./ Quando l’animo
canta/le parole le dicono gli oc-
chi”. A volte è addolorato ed
amareggiato: “Può un padre in
macchina/sotto il sole, la figlia di-
menticare […] Nessuno ha udito
passando/urlare dietro i vetri
oscurati”. Le parole del poeta
evocano, inoltre, momenti lontani
che lui stesso non ha mai dimenti-
cato e che sempre lo hanno ac-
compagnato durante la sua esi-
stenza: i momenti dell’infanzia
quando, terminato il lavoro, la fa-
miglia si radunava sotto al fico, a
mangiare nelle ciotole grigie op-
pure seduto sui sassi scrivere
poesie sulle foglie del noce, im-
maginando mari sconfinati. Ed ec-
co che la sua vita si intreccia con
quella della nostra società e dun-
que “Parole a comprendere” di-
venta un inno o semplicemente un
invito affinché mediante i versi e
le parole si riesca a capire il senso
della vita, dei fatti che accadono,
quasi a voler suggellare degli
istanti che mai dovranno essere
dimenticati e che per sempre fa-
ranno parte di noi, come uno scu-
do che fortifica e permette di af-
frontare anche l’ultimo scoglio,
ossia la morte. Le Parole a Com-
prendere - Domenico Defelice -
Genesi Editrice, Aprile 2019 - P.
152 - Prezzo 14,50. M. Mazzola
L’Amministrazione comunale ha dedicato alcuni vie e spazi pubblici alla memoria di donne che si sono distinte sul territorio
Toponomastica femminile alla memoria
Pag. 20 IL PONTINO NUOVO Cronaca di Pomezia ANNO XXXIV - N° 11- 1/15 GIUGNO 2019
L’ultimo libro di Defelice
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