Il Pontino Nuovo • 11/2019
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“Una privatizzazione in
piena regola, che sottrae
alla Città uno dei suoi pa-
dri nobili senza alcuna ga-
ranzia sul futuro. Insomma,
una vera e propria sconfit-
ta per Ardea e per il bene
comune”.
A queste dure parole il mo-
vimento cittadino Ardea
Domani affida il proprio
commento alle indiscrezio-
ni, poi confermate dal Sin-
daco nei giorni scorsi, sul
trasferimento del corpo di
Giacomo Manzù dal giardi-
no del Museo alla residenza
privata degli eredi.
“Non ci convince quanto
afferma il Sindaco”, com-
menta il portavoce della
forza civica, Luca Vita.
“La presenza di Manzù
presso la Raccolta è frutto
di una richiesta dalla stes-
sa famiglia che, a pochi
mesi dalla morte, si adope-
rò per portare ad Ardea il corpo
dello scultore, proprio per asse-
condare le sue ultime volontà.
Questo è quello che la signora
Inge ha ripetuto in tutti questi an-
ni. Le disposizioni dell’artista cui
fa riferimento il primo cittadino
sono una novità inedita. E sicura-
mente il silenzio con il quale gli
eredi hanno tentato di gestire tut-
ta la vicenda non contribuisce a
rasserenare la cittadinanza e chi,
in questa Città, si occupa quoti-
dianamente e faticosamente di
cultura”.
Il movimento cittadino sottolinea
poi il valore simbolico della se-
poltura di Manzù in un luogo
pubblico e fruibile da cittadini e
turisti: “Noi crediamo che la pre-
senza di Giacomo Manzù nei
giardini del Museo – continua Vi-
ta – sia coerente con un’idea di
bene comune che l’artista ha
sempre condiviso, come testimo-
niano anche le sue iniziative per
animare la vita culturale cittadi-
na e la stessa scelta di donare la
Raccolta allo Stato Italiano”.
“Siamo consapevoli – conclude il
portavoce di Ardea Domani – che
l’eredità più preziosa di un arti-
sta come Manzù non risieda solo
nelle sue spoglie o nella tomba
che accoglie il suo corpo, ma so-
prattutto nelle splendide opere
che consegna agli uomini e alle
donne di oggi e di domani. E in
questo senso, crediamo fortemen-
te che la nostra Città debba ini-
ziare finalmente a valorizzare la
Raccolta Manzù, costruendo an-
che attraverso di essa una forte
identità cittadina e strategie di
promozione del nostro territorio e
delle sue inestimabili ricchezze.
Proprio in questo senso, è impor-
tante che Manzù rimanga dove
ormai risiede da quasi trent’anni,
come lui voleva: ad Ardea”.
La scelta di trasferire il corpo del-
l’artista presso la sede della Fon-
dazione Manzù, infatti, portereb-
be la tomba in un altro comune
(Aprilia) e in un’altra Provincia
(Latina), nonostante le rassicura-
zioni fornite dal Sindaco Savare-
se, che in una nota ha sottolineato
come lo scultore riposerebbe per
sempre “in territorio rutulo”.
“Noi crediamo che sia opportuno
– conclude Luca Vita – che la
questione venga dibattuta pubbli-
camente, anche in Consiglio Co-
munale, che rappresenta sicura-
mente la sede istituzionale più
opportuna. E confidiamo nel fatto
che anche altre forze politiche,
associazioni culturali e sociali
della Città, rappresentanti delle
istituzioni e semplici cittadini
possano dire la loro su questa vi-
cenda, opponendosi ad una scelta
che non rende giustizia al legame
di Giacomo Manzù con il nostro
territorio”.
LA LETTERA DI SAVARESE
Carissimi Giulia e Mileto,
si celebrerà il prossimo 25 mag-
gio il cinquantesimo anniversario
della fondazione del museo Man-
zù ad Ardea.
Il primo museo in Italia edificato
per celebrare le opere di un artista
vivente; e quando alla sua morte,
le sue spoglie furono collocate
nel giardino del museo a lui dedi-
cato, fu fatto ancor più inusuale
perché riservato a pochissimi.
Ciò costituisce, da sempre, un
grande motivo di orgoglio per la
cittadinanza intera che ora così ri-
cambia il grande amore che Gia-
como Manzù ha sempre nutrito
per questi luoghi e per la città di
Ardea.
Un amore tanto grande da espri-
mere esplicitamente nel suo testa-
mento, che, dopo la vita terrena,
fosse edificata, proprio nella sua
amata Ardea, la sua dimora.
Il laboratorio, la casa, ora la
“Fondazione Manzù” sorgono in
territorio di Aprilia ed il giardino
circostante ne disegna in parte i
confini. Quel colle, quella dimo-
ra, il maestro ha sempre chiamato
“Ardea”, tanto da citarne il nome
perfino nel suo testamento.
So che la vostra famiglia, proprio
per rispettare quelle volontà e
quelle di vostra madre Inge, citta-
dina onoraria di Ardea, recente-
mente scomparsa, che ha espresso
il desiderio di riposare accanto al
suo amatissimo Giacomo, intende
trasferire la salma del Maestro
presso il Colle Manzù.
Ho grandissimi rispetto per le vo-
stre scelte in quanto riconosco
nelle intenzioni la volontà di met-
tere in atto, oggi, il desiderio dei
vostri genitori, e per questo,
quando pochi giorni fa avete avu-
to il riguardo di mettermi a cono-
scenza del vostro progetto, mi so-
no messo a disposizione quale
Ufficiale di Governo.
Tuttavia, oggi, da primo cittadino
di Ardea, rappresento il Comune
e la sua cittadinanza.
Proprio in virtù di questa mia ca-
rica e responsabilità, devo oggi
rappresentarvi la richiesta di mi-
gliaia di cittadini di Ardea che
con passione desiderano perpetra-
re per il nostro Comune l’orgo-
glio di ospitare nella propria città
le spoglie del Maestro.
Pertanto, vi prego cortesemente
di valutare l’ipotesi inversa a
abitanti di Ardea, e noi con loro,
abbiamo l’anello al naso?” di-
chiara Giacomo Castro, Presiden-
te di Associazione Latium Vetus,
“dopo tanti anni ci troviamo di
nuovo alle prese con queste grot-
tesche vicende. Se Manzù avesse
realmente desiderato essere se-
polto presso la sua abitazione per-
ché lo si dice solo ora? Perché nel
frattempo, in questi anni, è stata
addirittura paventata la possibilità
di trasferire la salma dell’artista
nella città di Bergamo (andando
quindi contro a quello che oggi
viene presentato come il suo te-
stamento)? Chi ama Manzù lo la-
scia dov’è. Chi ama Manzù lo la-
scia tra la sua gente ad Ardea, co-
me lui aveva chiesto in vita. Chi
ama Manzù lo lascia accanto alle
sue stupende opere conservate
nella Raccolta di Ardea. Il mae-
stro e Ardea infatti sono insepara-
bili, non solo artisticamente ma
anche umanamente. E chi non lo
ha capito non ama né Manzù né
Ardea. Sede legale: Via di Tor del
Vescovo 09, 00071 Pomezia
(RM) ? (+39) 338 9109016 @
www.latiumvetus.it ??associazio-
nelatiumvetus@gmail.com Iscri-
zione Ag. Entrate Roma 6 n°
1072 del 16 febbraio 2012 - C.F.
97685900587 2 Voglio andare ol-
tre, non ci risulta assolutamente
che lui avesse mai chiesto di es-
sere cremato, come ora vorrebbe
la famiglia, ed anche un trasferi-
mento delle ceneri dell’artista nel
giardino privato di Aprilia, se da
un lato aumenterebbe il valore
fondiario di quella proprietà pri-
vata, esporrebbe le spoglie a ri-
schi di conservazione, quali furti,
ovvero ulteriori ripensamenti dei
famigliari. È uno scenario inac-
cettabile per Ardea e chiediamo
apertamente al Comune di Ardea
e al Polo Museale del Lazio, che
gestisce la Raccolta Manzù, di
impedire tutto questo.
Associazione Latium Vetus
quella programmata, ossia collo-
care le spoglie di vostra madre
Inge accanto a Giacomo, nello
stesso sepolcro che oggi ospita il
Maestro, esaudendo il suo più
grande desiderio.
Auspicando una soluzione che in-
contri le speranze di tutti, resto a
vostra disposizione per qualunque
vostra richiesta di aiuto.
Con i più cordiali saluti
Mario Savarese
TRASFERIMENTO
INACCETTABILE
È passato appena un anno dalla
scomparsa della cara Inge Manzù,
moglie e musa dell’amatissimo
artista Giacomo Manzù, ed eccoci
tristemente alle prese con la que-
stione inerente il futuro delle spo-
glie dell’artista. Già, perché a
quanto si apprende Ardea e la sua
comunità starebbero per perdere i
resti del suo più illustre ed auto-
revole cittadino, scomparso ven-
totto anni fa, nel 1991, e li sepol-
to secondo le sue volontà. Il fami-
gerato trasferimento auspicato dai
famigliari sarebbe infatti immi-
nente, come dichiarato pochi
giorni or sono dal primo cittadino
di Ardea, Mario Savarese. La
questione non è nuova alla crona-
ca. Quindici anni fa infatti il pa-
ventato trasferimento delle spo-
glie di Manzù a Bergamo, caldeg-
giato sempre dai suoi famigliari,
si concluse in un mare di proteste.
Il trasferimento infatti sarebbe
qualcosa di profondamente grave
per Ardea che perderebbe il suo
più illustre ed autorevole cittadi-
no, la tomba di quello che appare
essere il vero e proprio capostipi-
te moderno della comunità rutula
– non è un caso infatti se il Co-
mune di Ardea venne costituito
nel 1970, ad un solo anno, nel
1969, dall’apertura della celebre
Raccolta Manzù di Ardea, poi do-
nata allo Stato Italiano dallo stes-
so artista e dove lo stesso ebbe il
privilegio di essere sepolto – ri-
cordiamolo, concesso dalle auto-
rità in base ad una speciale dero-
ga. A differenza di quindici anni
fa, stavolta la questione appari-
rebbe più complessa: i famigliari
avrebbero esibito un testamento
con le volontà dell’artista di esse-
re sepolto presso la sua abitazione
(formalmente nel comune di
Aprilia). “La domanda appare
evidente. Qualcuno pensa che gli
Pubblichiamo la lettera del sindaco Mario Savarese e la posizione di politici ed associazioni
La privatizzazione di Manzù
Pag. 42 IL PONTINO NUOVO Cronaca di Ardea ANNO XXXIV - N° 11- 1/15 GIUGNO 2019
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