L’iniziativa del Comune nel tratto di via Gramsci di fronte la Divina Provvidenza
Ripulita la spiaggia libera
Un plauso va alla solerzia con cui, dopo alcune segnalazioni dei residenti in Via Gramsci, a Nettuno, presso la Casa della ex Divina provvidenza, è stata del tutto ripulita la spiaggia libera sottostante. Era piena di cartacce, bottiglie, ed altro materiale che si deposita sulle spiagge dopo le varie mareggiate; ce ne sono state alcune anche recentemente. L’immondizia è causata comunque sempre dall’inciviltà dei cittadini nettunesi che invece di mantenere pulito l’arenile, lo riempiono di tutte le più varie schifezze. All’alba del 9 giugno, quattro operatori ecologici, della Società Tekneko, appaltata dal Comune per la raccolta differenziata, sotto la supervisione di Tomei, dopo il sopralluogo dell’ingegner Ferranti, spronato all’intervento di ripulitura dal Dirigente all’Ambiente dottor Sajeva, si sono messi con solerzia a ripulire la spiaggia libera di cui sopra. In breve l’arenile sembrava aver assunto un aspetto decoroso. Finito il lavoro, riempiti due cassoni, hanno lasciato sul posto i bidoni per l’indifferenziata. Si spera che finalmente i fruitori dell’arenile se ne servano, ma già la sera vi erano state abbandonate due bottiglie. I cittadini che hanno fatto le segnalazioni ringraziano tutti coloro che hanno contribuito a riportare l’igiene, inoltre suggeriscono all’Ingegner Ferranti di far posizionare sul posto dei cartelli colorati che ricordino quanto sia importante mantenere il luogo pulito, specialmente durante questa emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19. Purtroppo il Bando che era stato emanato per tre anni a favore dei gestori delle spiagge libere, sembra e ciò, sempre a causa della passata quarantena e delle restrizioni, non sia stato rinnovato. Un suggerimento: seguendo l’esempio dello scorso anno nella spiaggia di Torre Astura, perché non vengono posizionate anche sulle spiagge libere di Nettuno le isole ecologiche, visibili da lontano con bandierine, in cui si possano gettare i rifiuti differenziati: carta, metallo, plastica, organico. Solo così potremmo vedere il mare della perla del Tirreno tornare a risplendere.
Rita Cerasani
Gli aforismi che ci ricorda Guglielmo Di Dionisio
Paciénza.....
Viviamo nell’epoca dell’alta velocità, di Italo, di Frecciarossa del tutto e subito, dei sughi pronti, delle cene surgelate, dell’uso e getta, i nostri orologi sono sempre sincronizzati su impegni da rispettare, a programmi da portare a termine.
Gabriella Caramore, scrittrice e conduttrice radiofonica, in un libricino, intitolato appunto “La pazienza”, scrive: “La pazienza, invece, esige una sosta nell’incessante divenire, ci consente di aspettare il momento giusto, la maturazione delle cose e non la loro evaporazione prima di averle messe a fuoco. A sua volta
Honorè De Balzac, scrittore, drammaturgo, saggista e giornalista Francese, nel suo libro “Le illusioni perdute”, scrive: “La pazienza è ciò che nell’uomo più somiglia al procedimento che la natura usa nelle sue creazioni. Pensate alle api a tutta la loro meravigliosa attività; la loro meravigliosa catena di ruoli e funzioni è declinata all’insegna della pazienza.
Nella Bibbia, dove troviamo la grandezza del patriarca Giobbe, la pazienza è considerata come un dono della Spirito Santo.
Nella religione buddhista la pazienza è considerata una delle sei pratiche essenziali per essere un buon discepolo.
Dalai Lama, monaco buddhista Tiberiano, nel suo libro “l’arte di essere pazienti”, scrive: “Qualsiasi azione positiva può essere distrutta da un solo gesto d’ira, da un solo gesto d’impazienza”.
Bisogna riflettere, dunque, per essere pazienti, prendersi il tempo necessario, tirare un respiro prima di parlare, ascoltare e non solo comunicare a senso unico.
Filosofi, scrittori, pedagogisti ci hanno lasciato aforismi e citazioni, eccone alcuni:
-La pazienza è ciò che nell’uomo più somiglia al procedimento che la natura usa nelle sue creazioni. (Honorè de Balzac)
-La pazienza e il tempo possono più della forza o della rabbia. (Jean De Fontainer)
-La pazienza è potere: con il tempo e la pazienza ogni foglia di gelso diventa seta. (Confucio)
-Un momento di pazienza può scongiurare un disastro, un momento di impazienza può rovinare una vita intera. (Proverbio cinese)
-La goccia scava la pietra. Gutta cavat lapidem. (Lucrezio)
-E’ vero che la pazienza ha un limite, ma è altrettanto vero che un sorriso quel limite può spostarlo un po’ più avanti. (Swanito Twattea )
-Ciò di cui abbiamo bisogno è una tazza di comprensione, un barile di amore e un oceano di pazienza. (San Francesco di Sales)
-La pazienza e la speranza sono due rimedi sovrani per ogni cosa, i rifugi più sicuri, i cuscini più morbidi su cui giacere nelle avversità. (Robert Burton)
-La pazienza è amara, ma il frutto è dolce. (Jean Jacques Rousseau)
-La pazienza e l’umorismo sono cammelli che ti guidano attraverso ogni deserto. (Phil Bormans)
-Quanto poveri sono coloro che non hanno pazienza! Quale ferita guarì mai se non per gradi! (William Shakespeare)
Guglielmo Di Dionisio
Gli accessi al mare di Anzio non sono certo “Agili”
La nuova ordinanza sulle spiagge libere, finalmente, cerca di regolare una zona archeologica, da anni, alla merce di barbari, le foto testimoniano lo stato attuale dei giardini, delle balaustre e della scalinata, da dove si accede. Ora con un “Agile” Procedura, attraverso un APP, si potrà prenotare una piacevole giornata in questo stupendo luogo, ovviamente la zona è interdetta ad anziani e e disabili che notoriamente non sono molto Agili sia fisicamente che con le nuove tecnologie.
Tra i molti commenti, più o meno critici, uno mi ha fatto riflettere “Una grossa cavolata”.
Dove andranno per i loro bisogni fisici i bagnanti della spiaggia libera? Continueranno a farli all’interno delle Grotte? O li faranno direttamente in mare?
Gli stabilimenti vicini non potranno sopperire a questi bisogni in quanto loro sono costretti ad ingressi contingentati, distanze di sicurezza e sanificazione dei servizi igienici
Un ultima perla, della nostra amministrazione, nell’ordinanza non è compresa la zona sottostante Piazzale Nassyria, dove ci sono gli ultimi resti della villa imperiale. Verrà lasciata all’incuria degli anni passati o la vogliamo seppellire e ricavarne un nuovo arenile?
Claudio Di Giovanni