I preziosi consigli di Anna per comprenderne il significato e l’importanza
I sogni e la loro interpretazione
Sono in compagnia di Anna. Andiamo a scoprire con lei una delle sue passioni: i sogni e la loro interpretazione.
“I sogni mi hanno sempre affascinata mi dice: sin da bambina ho cercato di comprenderne il significato, perché, in cuor mio ho sempre saputo e conosciuto la loro importanza. Tutte le volte che sognavo e ne ricordavo il contenuto, correvo da mia nonna, per chiederne l’interpretazione e ancora oggi le sue parole, piene di tradizione, mi riempiono di calore e nostalgia. La nonna, come altre donne della sua epoca, affidava le interpretazioni oniriche alla cultura popolare e al concetto di premonizione del sogno, dando vita a così a delle vere e proprie storie. Facendo tesoro di quelle chiacchierate, ho deciso di approfondire e avvicinarmi al mondo dei sogni, a quell’universo che vede una spiegazione psicologica dell’onirico e ho trovato in Carl Gustav Jung la strada da seguire. Jung, psicoterapeuta e psichiatra, se non padre della psicologia analitica, ha condotto vari studi sui sogni, dando vita a nuove teorie, che si distinguono palesemente da quelle di Freud, padre della psicoanalisi.Un esempio su tutti, il concetto junghiano, secondo il quale, il sogno non è solo un “appagamento camuffato di un desiderio nascosto”, come affermato da Freud, ma qualcosa di decisamente complesso e soprattutto indipendente dalla volontà e dalla coscienza del sognante e che nulla a che vedere con un desiderio mancato, di natura sessuale o meno. Altra fondamentale teoria di Jung, nasce dall’abbattimento di quella freudiana del “travestimento”. Secondo Sigmund Freud, fondatore della psicanalisi, ogni persona e oggetto contenuto nel sogno, è il travestimento di un’altra investita di un’aureola sessuale. Jung va contro questa teoria e lo fa proprio durante un seminario, in cui propone l’esempio di una sua paziente che ha sognato il proprio medico di famiglia (dottor Jones). Secondo l’interpretazione di Freud, la signora avrebbe sognato il dottor Jones, come travestimento del dottor Jung, a causa di sue fantasie represse nei confronti dello stesso. Fantasie emblema di vergogna e quindi travestite sotto le mentite spoglie di un altro medico. Jung non la pensa allo stesso modo e afferma che il pensiero di Freud spiegherebbe il sogno, ma una domanda sorge spontanea: perché l’inconscio avrebbe dovuto nascondere alla signora l’immagine del proprio analista? Lo psicoterapeuta svizzero afferma che in realtà, l’inconscio dice quello che vuole dire: “La verità inoppugnabile è che l’inconscio ha parlato del dottor Jones e non ha detto una parola del dottor Jung.” Leggendo e approfondendo Jungmi si è aperto un mondo. Avrei voluto studiare psicologia, in maniera tale da avvicinarmi professionalmente a un universo così affascinante. Come però spesso succede, la vita porta verso altre situazioni e altre storie, ma non ho mai abbandonato gli “studi fai da te” e oggi posso dirmi un’appassionata dell’interpretazione dei sogni e una fautrice della decodificazione onirica. Abbraccio interamente la convinzione di Jung, secondo la attraverso i sogni, non solo si può conoscere meglio la personalità dell’essere umano, ma si “possono ricevere anche messaggi per il futuro”. Io da semplice amatrice dell’interpretazione onirica, mi permetto di aggiungere che i sogni non si inventano nulla. Tutto quello che appare in sogno racconta qualcosa e chi si appresta all’interpretazione deve porre molta attenzione a ogni singolo segnale e simbolo che appare. L’attenzione ai particolari è fondamentale, perché il sogno esula dalla coscienza e dalla volontà dell’individuo. Essi sono la voce dell’inconscio e sono indissolubilmente legati allo sviluppo della persona. Quello che è realmente importante considerare, non è tanto il motivo per cui quel determinato sogno arriva, quanto il fine ultimo del sogno stesso. Perché ho fatto quel sogno? Cosa vuole dirmi? Come lo stesso Jung si chiedeva, “dove mi porterà”? Non è semplice interpretare un sogno, a cui oggi si attribuisce un significato tutto psicologico, in particolare per chi come me è solo appassionato e non professionista. Gli studi e l’esperienza mi hanno insegnato che un elemento fondamentale e importante da tener presente quando ci si avvicina a questa meravigliosa passione,è che per l’interpretazione va tenuto conto solo di quello che ricorda il sognante. Mi piace specificare questo, perché io stessa, nelle mie prime interpretazioni, tendevo a metterci del mio :il distacco permette un’analisi migliore. Oggi quando amiche e conoscenti mi chiedono di interpretare un sogno, mi rendo conto di riuscire a guardare quanto mi viene chiesto con obiettività e non celo una certa soddisfazione quando si riconoscono in quello che dico loro. A volte i sogni permettono di tirare fuori le emozioni nascoste e un pezzo celato dell’anima”.
- E a proposito di sogni, il tuo sogno ce lo racconti?
“Io di sogni nel cassetto ne ho diversi, ma nello specifico, posso affermare che un giorno mi piacerebbe mettere in pratica tutto quello che ho acquisito con lo studio fai da me. Mi piacerebbe poter frequentare una scuola che mi permetta di poter veramente aiutare chi ci crede in un percorso di crescita fatto attraverso i sogni. In ogni caso per il momento mi permetto di dare un consiglio, che nasce dalla mia esperienza e da quanto letto e acquisito da molti analisti junghiani. Acquistate un quaderno o un’agenda, quella che vi piace e tenetela sul vostro comodino con una penna. Appena svegli, scrivete tutto quello che ricordate del vostro sogno, perché una buona interpretazione nasce innanzitutto dalla buona memoria del sognante, non solo relativamente agli oggetti e alle persone presenti nel sogno, ma anche alle emozioni e alle sensazioni percepite durante il sogno e al risveglio. Naturalmente, ogni tanto mi diletto nell’interpretazione secondo le credenze popolari, per un momento di divertimento e per farmi coccolare dalla nostalgia di voler essere tra le braccia della nonna, che mi narra la storia del mio sogno”.
Che dolcezza nelle tue parole cara Anna… Grazie per i tuoi preziosi consigli, e, soprattutto, per averci parlato di quanti segnali possiamo ricevere mentre stiamo sognando.
Ti auguro con tutto il cuore di poter realizzare il tuo bellissimo sogno.
Barbara Balestrieri
Olio esausto
Olio Esausto Domestico da oggi un nuovo punto di raccolta in Via di Valle Schioia 224, piazza del Consorzio, uniti in difesa dell’ambiente.
Francesca ci racconta le sue emozioni
Lo studio dei tarocchi
Sono in compagnia di Francesca. Ci racconti come eri da bambina?
“Da bambina ero una piccola peste, vispa, curiosa e che non aveva peli sulla lingua... fino all’incidente.
Un giorno mi sono svegliata e non avrei mai immaginato che tutto sarebbe cambiato e che avrebbe segnato la mia vita lasciando i segni che ancora mi sto portando dietro ..attualmente ho ricordi confusi di quel periodo, un po’ perché ho cercato di dimenticare il mio passato dato che ho sofferto molto e un po’ anche perché comunque ero piccola... Sono stata derisa, bullizzata, umiliata; nella mia infanzia non ho mai avuto amici sinceri, nessuno mi invitava alle feste ...gli unici compagni di viaggio della mia infanzia sono stati i libri... quanti ne ho divorati!! Ma con loro potevo andare ovunque nel mondo e immaginare di essere chiunque. Mi vedevo volare in Egitto e vivere al tempo dei faraoni, mi sono trovata nell’antica Roma a immaginare i gladiatori che lottavano, mi sono immaginata di essere un cavaliere templare a Gerusalemme, mi sono immaginata Anna Frank rinchiusa tutti quei mesi durante la guerra e ho vissuto il suo amore per Peter. Mi sentivo come Bastian de “LA STORIA INFINITA”e ancora adesso apprezzo molto la compagnia di un buon libro piuttosto che di persone. Ho divorato libri su libri al punto che crescendo la bibliotecaria lì ordinava apposta per me. Crescendo le cose sono un po’ cambiate e cambiando zona sono riuscita a farmi le mie amicizie, le mie storie ma il passato mi condiziona ancora adesso nel relazionarmi con gli altri.
Per quanto riguarda i miei sogni erano partire all avventura tipo Indiana Jones e viaggiare per il mondo, imparare lingue e culture diverse. Desideravo fare l archeologa, tutto quello che è storia desta il mio interesse ma soprattutto sono attratta dalla storia dell’antico Egitto”.
- Parliamo di empatia. Tu sei molto empatica. Riesci a entrare in contatto con le emozioni e con il sentire di chi hai di fronte. Quando ti sei accorta di questo dono?
“Non lo ho mai visto come un dono perché credo di essere sempre stata così. Pensavo fosse una mia cosa caratteriale il fatto di riuscire ad immedesimarmi negli altri e sentire quello che provano loro . Potrebbe essere che quello che ho passato sulla mia pelle mi ha portato a cercare di fare in modo che le ingiustizie che sono capitate a me non capitassero agli altri, quindi quando posso cerco di aiutare gli altri nel mio piccolo”.
- Riesci a mantenere il distacco emotivo da chi ti racconta la sua vita, oppure no? Se sì, ci dici come fai?
“Beh, direi che è un po’ difficile mantenere un distacco emotivo dalle persone che mi raccontano la loro vita Quando mi raccontano le loro cose io mi ci immedesimo, sento il loro dolore, la loro gioia,la loro rabbia... diciamo che in qualche modo qualche volta riesco anche a controllarmi ma non sempre mi riesce soprattutto se la persona di fronte è una persona a cui tengo particolarmente”.
- Ce l’hai una passone? Ti andrebbe di raccontarcela?
“Si io sono appassionata di divinazione... quello che amo di più sono i tarocchi anche se non mi precludo lo studio anche di altre forme di divinazione perché sono una persona curiosa e assetata di sapere e capire cose che non conosco... la mia passione per i tarocchi è iniziata quando vedevo mia madre che comprava riviste che regalavano i tarocchi che lei non ha mai usato; ero attratta dalle figure delle carte e quindi gli ho requisito tutti i mazzi che lei aveva preso tramite i giornali e poi perché mia madre andava da una cartomante e di conseguenza quando ero da questa cartomante cercavo di imparare il più possibile da quello che diceva lei in base alle carte che gli uscivano. Prima di usare i tarocchi il mio mazzo di divinazione sono state le carte piacentine dove una mia amica mi aveva trasmesso il suo sapere e di conseguenza io ho messo in atto tutto quello che mi aveva insegnato lei. Verso i 17anni mentre rovistavo in una scatola ho ritrovato i tarocchi di Marsiglia che sono stati il mio primo mazzo di tarocchi e che mi porto dietro ancora adesso. Quando ho ritrovato i tarocchi li ho ripresi in mano e ho iniziato a studiare e leggere tutto quello che trovavo sui tarocchi per impararli al meglio... facevo stese ad amici e parenti e avevo molti riscontri però poi per un po’li ho abbandonati perché mi sono dedicata ad altri studi. Quasi tre anni fa,in un periodo un po’ complicato della mia vita li ho ripresi in mano e ho ricominciato a studiare di nuovo il tutto ripartendo da zero (anche perché parecchie cose me le ero dimenticate). Per studiare facevo stese alle mie amiche anche loro appassionate di tarocchi come me e curiose di conoscere questo magico mondo fatto di simboli, colori e figure che possiedono detto da loro il sapere della conoscenza sia introspettiva x conoscere meglio noi stessi e sia di divinazione riguardo al futuro. Devo dire che riprendendo lo studio dei tarocchi mi si è aperto un mondo che non conoscevo fino in fondo e sto ancora studiando per imparare più che posso sia per me stessa ma anche per poter aiutare gli altri e spero di riuscirci anche perché sono abbastanza determinata in questo”.
Francesca è di una dolcezza disarmante. Senti la sua dolcezza nelle sue parole quando si racconta, percepisci la sua timidezza, la sua riservatezza. Grazie per esserti aperta con me e per avermi permesso di raccontare ai nostri lettori un po’ di te. Grazie di cuore Francesca. Barbara Balestrieri