Coronavirus a Nettuno. Si tratta di una donna di 47 anni risultata positiva a seguito di un tampone effettuato in fase di pre-ospedalizzazione. Attualmente è stata posta in isolamento domiciliare e sottoposta ad un altro tampone di verifica, mentre è in corso l’indagine epidemiologica. I componenti del nucleo familiare sono stati posti in isolamento fiduciario in attesa degli esiti dei tamponi. Gli attualmente positivi a Nettuno sono dodici di cui quattro ricoverati.
21-08-2020
Aggiornamento casi Coronavirus
In data odierna si registra un nuovo caso di Coronavirus a Nettuno e due guarigioni. E’ risultato positivo al test di rientro da Malta un cittadino italiano di 56 anni posto in isolamento domiciliare. Dichiarati guariti e fuori dalla quarantena un cittadino pakistano, risultato positivo lo scorso 30 luglio e un cittadino del Bangladesh in isolamento dopo la positività riscontrata lo scorso 24 luglio. E’ risultata negativa al secondo tampone di controllo, invece, la cittadina nettunese di 47 anni trovata positiva durante la fase di pre ospedalizzazione e che, ora, è stata sottoposta ad un altro tampone di verifica di cui si attende l’esito.
22-08-2020
Aggiornamento casi Coronavirus
Si registra un nuovo caso di Coronavirus in città. Si tratta di una ragazza di 21 anni. Le sue condizioni non sono gravi ed è stato disposto l'isolamento domiciliare, mentre è in corso l'indagine epidemiologica
24-08-2020
Aggiornamento casi Coronavirus
Si registrano due casi di Coronavirus in città. Si tratta di una donna di 43 anni e di suo figlio di 14 anni posti in isolamento domiciliare. È in corso l’indagine epidemiologica da parte della ASL Rm6.
27-08-2020
Torna a riunirsi l'unità di crisi, in comune a lavoro per fronteggiare i nuovi casi di Coronavirus
Si è riunita l’unità di crisi Covid -19 del Comune di Nettuno. Un tavolo che torna attivo dopo l’intenso lavoro effettuato durante la fase1 dell’emergenza Coronavirus. La nuova crescita di casi positivi sul territorio, soprattutto di rientro da viaggi fuori città, ha portato l’amministrazione a riconvocare l’unità di crisi che si riunirà nuovamente la prossima settimana. Riattivato il servizio speciale di raccolta porta a porta dei rifiuti per i cittadini posti in quarantena e l’assistenza sociale per gli stessi in casi di necessità.
Nella riunione dell’Unità di Crisi è stata espressa la necessità di individuare un sito alternativo per le attività di spesa solidale e per la gestione del servizio di consegna dei pacchi alimentari e di sollecitare la Asl nell’attività di screening sierologico secondo gli impegni presi. In valutazione anche la possibilità di impegnare somme per attività di monitoraggio sierologico urgente presso laboratori privati per persone di rientro da viaggi all’estero, anche da Paesi dove non è previsto l’obbligo. L’unità di crisi, inoltre, è al lavoro per l’imminente apertura delle scuole e per le procedure da mettere in campo: dal reperimento di spazi supplementari (chiusa la raccolta di manifestazioni di interesse per la messa a disposizione di aule da parte di privati e la partecipazione al bando ministeriale per la forniture di strutture da posizionare nelle aree all’aperto degli istituti), alla sanificazione dei locali, passando per il trasporto scolastico, la logistica e i percorsi all’interno delle strutture.
Ad inizio settimana, inoltre, sopralluogo all’asilo nido comunale per la suddivisione degli spazi nel rispetto dei protocolli di sicurezza e il via i test sierologici per educatrici e personale.
28-08-2020
Raccolta sangue in Piazza Mazzini, test sierologici gratuiti per chi ne fa richiesta
È presente in piazza Mazzini a Nettuno da questa mattina l’autoemoteca per la campagna di donazione del sangue organizzata dall’ADS Lazio. Presenti per questa prima giornata di donazioni anche il Sindaco Alessandro Coppola, l’Assessore all’ambiente Claudio Dell’Uomo e il consigliere comunale, e presidente della commissione ambiente e Sanità, Genesio D’Angeli.
L’autoemoteca sarà in Piazza Mazzini, a Nettuno, per tutta la giornata di oggi, domani e domenica. A tutti i donatori sarà effettuato gratuitamente un esame completo del sangue.
Esclusivamente in orario mattutino, chi ne farà richiesta, potrà effettuare anche il test sierologico per il Covid 19.
Aggiornamento casi Coronavirus
In data odierna si registrano due casi di Coronavirus a Nettuno. Si tratta di una donna di 29 anni e suo figlio di 5 anni già in isolamento dopo la riscontrata positività lo scorso 11 agosto del marito della donna. I tre erano rientrati dall’India e sottoposti alle procedure di contact tracing internazionale.
29-08-2020
Aggiornamento casi Coronavirus
Si registra un nuovo caso di Coronavirus a Nettuno. Si tratta di un ragazzo di 30 anni di rientro dalla Sardegna. All'arrivo all'aeroporto di Fiumicino è stato sottoposto alla procedura sanitaria di rito ed è risultato positivo al tampone per il Covid 19. Le sue condizioni non destano particolare preoccupazione ed è stato posto in isolamento domiciliare.
Giuseppe Chitarrini analizza la morte di 5 giovani operai uccisi dalle Forze dell’Ordine
I morti di Reggio Emilia
Esattamente 60 aa fa: il 7 luglio 1960, a Reggio Emilia, sotto il governo Tambroni, monocolore democristiano, con l’”appoggio esterno” dei fascisti del MSI, vengono uccisi dalle forze dell’ordine 5 giovani operai durante uno sciopero di protesta contro le violenze commesse pochi giorni prima in varie parti d’Italia, in particolare a Genova, dopo che la città –medaglia d’oro della Resistenza- si era orgogliosamente opposta al congresso dell’MSI, che si voleva far svolgere, probabilmente provocatoriamente, proprio in quella città. Lauro Farioli 20 aa operaio; Ovidio Franchi 19 aa operaio; Marino Serri 40 aa pastore ex Partigiano, Afro Tondelli 36 aa contadino ex Partigiano, Emilio Reverberi 39 aa sindacalista, operaio, ex Partigiano, tutti di Reggio Emilia (ma altri scontri feriti e uccisi ci furono in Sicilia, Lazio e Liguria); un agente rimase ferito e perse parzialmente la vista, una cinquantina i feriti. Quasi 400 persone lo spiegamento di polizia e forze dell’ordine;furono sparati, oltre ai lacrimogeni, 182 colpi di mitra, 14 di moschetto, 40 di pistola. Il governo Tambroni cadde, il questore e alcuni agenti rinviati a giudizio, in seguito assolti a vario titolo, anche se successivamente nel 1969, alle famiglie dei morti venne riconosciuto, dal trib. Di Milano, un riconoscimento e un indennizzo, modificando, almeno parzialmente le sentenze del 1962. I fatti di Reggio Emilia del 1960 costituirono la sanguinosa cesura storica del lungo ciclo delle lotte operaie che ebbe inizio negli aa 1919 e 20; ‘tombato’ poi dal ventennio fascista (espressione della convergenza di interessi fra la grande imprenditoria agricolo-industriale del nord e la latifondista del sud) e ripreso alla fine degli aa 40 del dopoguerra, segnando, fino agli aa 70, un mutamento quantitativo, ma soprattutto qualitativo nel rapporto fra sviluppo economico e lotte operaie.Rapporto che si allargò anche fuori i perimetri della fabbrica fordista e taylorizzata, diffondendosi in tutta la società, mentre d’altra parte prendeva piede l’irregimentazione delle masse sotto il segno dei beni di consumo, riprendendo il discorso della ‘massificazione’ iniziato, con altri mezzi, dal fascismo e interrottosi con l’ecatombe della guerra. Una fase che la scimunita retorica di quegli anni definì ‘del boom economico’: un’euforia del consumo interno, pagato a caro prezzo soprattutto dalle masse del sud sradicate e diasporizzate al nord e fuori i confini. Tuttavia in quegli anni si innescò anche un processo di ampliamento delle politiche salariali e dei diritti, che ebbe termine, alla fine degli aa 60 e primi 70 culminando con il varodello Statuto dei lavoratori. Un percorso di progresso iniziato nel febbraio 1960 con la legge 1369 che vietava l’”interposizione” (mediazioni e caporalati) nel mondo del lavoro (assai più efficace all’epoca di quella recente del 2016). In seguito verranno gli anni dell’autunno caldo e la stagione delle stragi per raffreddarlo, poi ancora -dopo la nobile pagina dello Statuto dei lavoratori- alla fine degli anni 70 inizia il declino: la marcia dei 40.000, l’abolizione della scala mobile, il blocco salariale dei primi anni 90, la svendita (privatizzazioni) dell’industria di stato nell’illusione liberista che il privato ‘sappia fare meglio del pubblico’, fino ai ns giorni con l’abrogazione dello stesso Statuto dei lavoratori e il jobsact.
Le condizioni delle classi lavoratrici e subalterne sicuramente oggi sono cambiate in peggio, le diseguaglianze, le povertà, le ‘crisi di sistema’ si fanno sempre più frequenti e feroci, il capitale produttivo, ma soprattutto quello finanziario, succhia ricchezze da ogni angolo del mondo…Allora è bene esercitarsi con la storia e la memoria, perché questa ci aiuta a guardare avanti con maggior lucidità e riflessività critica, anche in vista della pesante e globale ‘ristrutturazione’ che ci attende come esito del Coronavirus che non può che accellerare la destruttrazione già in atto nell’economia e nel mondo del lavoro. Se non si metterà seriamente mano a una ristrutturazione del lavoro, delle retribuzioni da lavoro dipendente, non serviranno a niente i contributi europei, erogazioni e recovery. A differenza del 1960, i rapporti di forza oggi sono completamente sbilanciati a sfavore del lavoro e dei lavoratori: l’etica del lavoro, come ci ricorda Z. Bauman, ha lasciato il posto all’etica del consumo, e sul piano strutturale esso risulta essere ormai svalorizzato non solo attraverso la continua ultratrentennale compressione salariale, ma soprattutto attraverso le forme sempre più sofisticate di precarizzazione e delocalizzazione. Tornando ai morti di Reggio Emilia, nonostante la bella (un po’ retorica) canzone di Fausto Amodei del 1971 e nonostante un estemporaneo e paradossale passaggio nel film “Don Camillo …monsignore ma non troppo”, le rappresentazioni e gli studi, la bibliografia su questa importante vicenda italiana, risultano essere, immotivatamente ed ingiustamente limitate e misconosciute.
Giuseppe Chitarrini