Il Comune di Anzio conferisce rifiuti alla centrale della Spadellata che dice di non volere
Le ultime parole famose di De Angelis
Ne aveva fatto ragione di principio e bandiera per la campagna elettorale, aveva preso le difese di coloro che erano impegnati sul campo fino all’enfasi di portare il caso alle Nazioni Unite; aveva fatto incetta dei voti di Sacida e Lavinio proprio perché si era impegnato a difendere, pur nei limiti del ruolo, le ragioni di coloro che cercavano di evitare la realizzazione di una centrale biogas; perché tale centrale non rispettava le distanze di sicurezza; che non è cosa di poco conto. Infine, dopo un lungo dibattito sul tavolo della Commissione Speciale, aveva ribadito che se non avrebbe portato il caso al “Consiglio di Sicurezza” avrebbe riaperto il problema presso la Regione Lazio, che poi è l’ente a cui compete di correggere l’errore che fu commesso in Conferenza di Servizi. Insomma il sindaco De Angelis aveva dato il segno di una svolta, di aver preso le distanze dalla precedente gestione che aveva concorso, col parere favorevole, al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Dopo qualche titubanza c’è voluto un consiglio Comunale e tanto pubblico con le magliette gialle di Uniti Per l’Ambiente, affinché fosse data notizia che il Comune di Anzio aveva richiesto alla Regione Lazio la revoca dell’autorizzazione e lo aveva fatto in modo perentorio e motivato: “Che la scrivente Amministrazione Comunale ritiene che la realizzazione dell’impianto sia incompatibile con la tutela paesaggistico territoriale e con la salute dei cittadini, evidenziando nuovamente la presenza. nelle immediate vicinanze dell’ impianto in questione (raggio minore di trecento metri). di siti sensibili quali due scuole, un centro commerciale ed un importante nucleo abitativo. Che detti siti sensibili sono stati ritenuti dalla stessa Regione Lazio motivi di diniego del l’autorizzazione per la realizzazione di un impianto simile nella stessa area (Green Future). Che l’Amministrazione Comunale conferma la propria contrarietà alla realizzazione di impianti di trattamento di rifiuti potenzialmente nocivi per la salute dei cittadini, così come ribadito più volte nei vari Consigli Comunali e nella Delibera di Consiglio Comunale n. 9/2017 di modifica al Regolamento Igiene e Sanità pubblica con cui veniva introdotto l’art. 1 20 bis contenente il divieto di realizzazione di impianti di trattamento rifiuti (ad es. biogas, inceneritori etc.) entro il limite di 1000 mt da centri abitati, scuole, fabbriche alimentari e centri commerciali.
Alla luce di quanto sopra, il COMUNE DI ANZIO, tenuto conto di tutte le problematiche e criticità contemplate nelle relazioni allegate alla presente,
CHIEDE
ai sensi dell’art. 29-octies del D.Lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii., la REVOCA immediata a seguito del riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale afferente la realizzazione e gestione di un impianto di digestione anaerobica per la produzione di biogas, sito nel Comune di Anzio, alla Via della Spadellata n. 5 (Determinazione della Regione Lazio n. G15616 del 05/11/2014).
La scrivente amministrazione chiede, altresì, di essere informata in merito all’iter istruttorio relativo alla presente istanza e rappresenta, sin da ora. la disponibilità a presenziare nei processi decisionali di competenza e fornire eventuale ulteriore documentazione.
Le associazioni prendono atto con qualche soddisfazione e si preparano a vedere il riesame e la verifica dell’impianto alla luce della richiesta del Comune. Poi il colpo di scena riferito a fatti che si possono, salvo informazione contraria, cosi sintetizzare: in scadenza del contratto per il conferimento della frazione organica la dirigente Dr. Santaniello aveva provveduto ad esperire una gara per l’affidamento del servizio. Il vincitore di tale gara è la ditta Anziobiowaste che gestisce proprio l’impianto contestato di Padiglioni. (il prezzo praticato è di 100 Euro/ton che sembra decisamente eccessivo in considerazione di tutte le circostanze). La Dirigente, evidentemente, nutre qualche dubbio sull’operazione e chiede il parere di concordanza alla Segretaria Generale, Tomasello, che è anche la responsabile dell’anticorruzione. La risposta della Segretaria Generale è netta e perentoria e contesta sia la procedura adottata sia la legittimità della stessa. La Dirigente torna sui suoi passi e, in autotutela, annulla la gara aprendo la prospettiva ad una temporanea estensione della validità contrattuale con la ditta in scadenza. Il fatto è grave e di quelli che lascia il segno e la Dr. Santaniello si dimette. Quello che segue lascia perplessi e non solo sul piano amministrativo ma principalmente su quello politico. Il Sindaco di Anzio decide di procedere con una sua decretazione d’appalto del contratto con Ordinanza contingibile e urgente ex art. 191, comma 1 del D.Lgs. 152/2006, per conferire i rifiuti organici proprio all’ impianto di Via della Spadellata, il tanto contestato impianto che solo alcuni mesi fa ha chiesto alla Regione Lazio di fermare in quanto pericoloso per la salute dei cittadini. L’opportunità di tale decisione che, come noto, attiene in condizioni ordinarie all’autorità amministrativa, verrà valutata dagli organi di controllo preposti ma la decisione di utilizzare e quindi valorizzare un impianto dopo aver chiesto la revoca della sua autorizzazione non è solo un errore politico ma un incomprensibile incongruenza che la gente della zona considera un tradimento, Ne ho voluto chiedere l’opinione alla Dr. Santaniello che mi ha risposto con una nota, che riporto integralmente e che vale più per quello che non dice che per quello che afferma.
“Buongiorno gentilissimo Dottor Franchi,
preme anzitutto ringraziarLa per la sensibile attenzione posta alle realtà ambientali del nostro territorio e in modo declinante, ma non meno incisivo, alle vicissitudini amministrative e gestionali ad esse riconducibili.
La remissione di tutti gli incarichi ad interim attribuitimi nel tempo dall’Amministrazione De Angelis attengono marginalmente ad azioni riconducibili a scelte strategiche di indirizzo politico, che per altro non attengono le funzioni della sottoscritta, ma scaturiscono da una diversa e purtroppo inconciliabile lettura ed applicazione delle norme contrattuali e degli appalti con il Segretario Generale dell’Ente.
Confronti, o purtroppo molto più prosaicamente scontri professionali, che già in passato hanno determinato situazioni di assoluta sofferenza poiché tradottisi in una storia personale giudiziaria che se pur conclusasi con esiti positivi ha segnato in modo indelebile la vita personale. Ciò posto la dignità, la coerenza, e l’integrità morale rivestono per me e la mia famiglia valori assoluti di irrinunciabile priorità.
Altro, per correttezza e ruolo, allo stato non posso dire, con la consapevolezza che gli atti amministrativi, in parte pubblicati ed in parte ancora no, possano chiarire la storia amministrativa di questa vicenda.
Confidando che saprà garantire, grazie al Suo prezioso impegno a favore della tutela della salute pubblica, ogni necessaria e dovuta azione di monitoraggio e verifica al buon funzionamento anche dell’impianto Anziobiowaste, mi permetta salutarLa con stima e cordialità.
Dott. Angela Santaniello”.
La faccenda non è conclusa ma la scelta politica del Sindaco è stata e resta inaccettabile e segnerà in modo indelebile i suoi rapporti con le associazioni che si battono per la difesa del territorio.
Sergio Franchi