Ad Anzio manca il controllo nelle strade contro le bravate
Movida triste
Nei giorni scorsi sui social locali sono circolati spezzoni di un breve episodio di normale misoginia. Un fatto avvenuto al porto di Anzio dove sono concentrati locali e ristoranti e dove la cosiddetta movida spende le sue notti e le sue bravate. Non è una bravata quando una donna seminuda, avvolta da una tovaglia si muove fra la gente in evidente stato di incapacità alcolica e nessuno si pone il problema di porgerle una mano. Come un animale ferito che diverte i bambini, la gente guarda e si premura solo di immortalare quella povera donna che potrà domani ritrovare in rete le immagini di una nottata resa triste da ragioni che nessuno degli sghignazzanti spettatori saprà mai. Perché nessuno di loro si è premurato di chiederle il perché? Nessuno ha cercato di parlare con lei e coloro che lo fanno, certamente per ragioni che non sappiamo e modalità tutt’altro che bonarie, ne peggiorano la condizione definendola “schifosa e puttana”. Tanti erano in strada e ridere è sembrata l’unica reazione logica della gente, donne ed uomini, mentre cercavano di immortalare col proprio smartphone le miserie di una povera donna che aveva cercato nell’alcol e nell’esibizione lo sfogo a ragioni che gli spettatori non sapranno mai. Un piccolo squarcio di quelle condizioni di sudditanza sociale in cui la donna è spesso immersa e dalle cui tragiche conseguenze una giustizia lenta e inefficace non riesce quasi mai a salvarla. Un triste episodio di degrado sociale che pone anche un problema: in piena estate, in zona frequentatissima con locali aperti in cui viene distribuito alcool, dove era chi è deputato alla sicurezza delle persone? Il cosiddetto centro storico di Anzio che si concentra intorno a Piazza Pia e Via Porto Innocenziano può essere facilmente sorvegliato da un paio di agenti. Due agenti destinati a controllare il normale andamento di una serata d’estate, due operatori in divisa per dissuadere da comportamenti anomali ed illegali, due vigili urbani in condizione di sottrarre una povera donna, in preda ad uno stato confusionale, al ludibrio ed allo scherno di spettatori disumani. Perché non c’erano?
Sergio Franchi
Valiante ci racconta le battaglie fatte nel 2006 per salvare l’arenile e le costruzioni
Il ripascimento di Cretarossa
In questo ultimo scorcio di estate, ci troviamo a Nettuno sulla splendida spiaggia di Scacciapensieri, molto ampliatasi nel corso degli ultimi anni, dove abbiamo incontrato il Presidente del Comitato di Quartiere “Cretarossa- Nettuno Levante Scacciapensieri”.
- Signor Vittorio Valiante, si faceva il suo nome riguardo al ripascimento di questo litorale al sud di Nettuno che ha aumentato di molto la sua ampiezza. Ci potrebbe riferire come è partita l’iniziativa ed in che epoca ?
“Nell’anno 2006 il mare stava erodendo questa zona costiera, non essendo più protetta dalle barriere frangiflutti e le sue abitazioni erano in pericolo, compreso il Santuario della Madonna delle Grazie e Santa Maria Goretti. Molte Associazioni mi hanno dato mandato, tra cui l’Associazione Nazionale Carabinieri- Nucleo Protezione Civile Anzio-Nettuno, l’Hotel ‘Neptunia Scacciapensieri’, l’Associazione ‘Artigiani di Anzio-Nettuno’, vari condomini abitativi, il F.I.P.E. ‘Sindacato Balneari Anzio-Nettuno’, compresa la Comunità Passionista della Basilica, rappresentata dal Rettore Padre Carlo Fioravanti. Dopo alcune riunioni, abbiamo presentato varie istanze alla V^ Commissione Consiliare Permanente Ambiente, del Consiglio Regionale del Lazio- Area Assetto del Territorio, di cui era presidente Claudio Bucci. Quando mi recavo in Regione, venivo accompagnato anche dai vari gestori degli stabilimenti balneari. Da allora è partito tutto ed è iniziato il ripascimento. Infatti oggi abbiamo un arenile invidiabile che ha portato molto sviluppo turistico. Quello fu l’inizio di tutto per la salvaguardia delle abitazioni e degli hotel”.
Sempre negli stessi giorni abbiamo udito alcuni cittadini della città del Tridente che affermavano: “Speriamo che i Commissari Prefettizi il Dott. Bruno Strati ed il Dott. Gerardo Infantino possano restare molto a lungo, per poter rilanciare la nostra città, perché svolgono il loro lavoro con passione e grande professionalità”.
Anche il Presidente ed il Comitato insieme ai cittadini fanno tanti complimenti e ringraziamenti ai Commissari perché in poco tempo stanno ottenendo risultati davvero importanti per il territorio e a tutte le Forze dell’Ordine per la sicurezza e tranquillità che loro ci danno. Inoltre si complimentano con i Servizi Sociali del Comune di Nettuno, i primis con la Dirigente Dott.ssa Margherita Camarda, sempre attenta alle esigenze dei cittadini, soprattutto in questo periodo di pandemia e di ristrettezze economiche.
Rita Cerasani