Oltre per abbattere i muri
Siamo giunti al secondo anno del progetto “Oltre per abbattere i muri”, ideato dalle volontarie dell’associazione Vol.A.Re. (Volontari Assistenza Reclusi). Il progetto si configura come un percorso di sensibilizzazione sul tema dei detenuti e del mondo carcerario, inserito nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione. L’obiettivo è sviluppare un’esperienza concreta e promuovere un’autentica solidarietà, con finalità ben precise. Il percorso è rivolto agli studenti delle classi III e IV del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto Pie Filippini di Nettuno, con la collaborazione attiva degli insegnanti.
Lo scorso anno scolastico, il progetto ha visto la partecipazione di ospiti illustri, tra cui Sabrina Falcone, dirigente dell’area giuridico-pedagogica della Casa Circondariale di Velletri, l’avvocato penalista Massimo Salemi e Angelica Di Trapani, volontaria di Vol.A.Re..
Alla conclusione del percorso, alcuni studenti hanno composto poesie e racconti brevi, pubblicati sul quindicinale Il Litorale, distribuito sul territorio di Anzio e Nettuno. Dopo il successo e l’interesse manifestati dagli studenti, per quest’a.s.si è deciso di adottare una strategia innovativa, pur mantenendo gli obiettivi originari. L’intento è avvicinare ancora di più il mondo carcerario alla scuola, creando un parallelo tra l’età degli studenti e quella dei ragazzi ospitati negli Istituti Penali per Minorenni (IPM), che accolgono giovani tra i 14 e i 18 anni. Per raggiungere tale obiettivo, sono stati pianificati cinque incontri, uno al mese, da dicembre 2024 ad aprile 2025. Ogni appuntamento vedrà la partecipazione di figure che lavorano quotidianamente con i minori degli IPM, coloro che bilanciano funzioni di aiuto e controllo in base alle esigenze educative, rappresentanti delle forze dell’ordine e volontari delle case famiglia.
Agli incontri parteciperanno ospiti di rilievo:
6 dicembre 2024: Don Nicolò Ceccolini, Cappellano del Carcere minorile di Casal del Marmo di Roma
17 gennaio 2025: Simone Ranieri, Assistente Sociale del Ministero della Giustizia per i Minori di Anzio e Nettuno
14 febbraio 2025: Denise Abate, Volontaria di Vol.A.Re., impegnata in una casa famiglia per minori stranieri non accompagnati
7 marzo 2025: Mauro D’Angelo, Luogotenente e Comandante della stazione dei Carabinieri di Nettuno
4 aprile 2025: incontro conclusivo con la consegna del quadro “L’albero della vita” all’Istituto Pie Filippini, da parte di un rappresentante del Casa Circondariale di Velletri. L’opera, prodotta nel laboratorio artigianale della struttura, è stata realizzata da alcuni detenuti della sezione IV B.
Nell’incontro del 6 dicembre 2024, Don Nicolò Ceccolini, cappellano a Casal del Marmo (nell’IPM che accoglie 81 giovani:65 maschi e 16 femmine) ha condiviso la sua esperienza. Ha raccontato della prima volta in cui varcò la soglia dell’IPM, chiedendosi: “Che ci faccio qui? Che cosa ho a che fare con loro?”. Tuttavia, ha aggiunto: “Quando incontri i ragazzi, ti rendi conto che hai di fronte un’umanità sofferente, ferita, segnata dal male fatto o ricevuto. I reati commessi sono solo la punta dell’iceberg; c’è un mondo sommerso, una vita vissuta prima che li abbia portati a compiere quel gesto. È come se la trasgressione fosse stata preparata negli anni attraverso piccole scelte quotidiane: vivere di notte e dormire di giorno, lasciare la scuola, incontrare la strada, certi quartieri e certe persone. Da prete, ho capito col tempo che non ero lì per convertire o risolvere problemi, ma per ascoltare e accogliere chi aveva bisogno di parlare e cercare insieme qualche risposta”.
La riunione si è conclusa con l’ascolto della canzone Fiori di Chernobyl di Mr. Rain, seguito da un intenso dibattito tra Don Nicolò e gli studenti del quarto anno del Liceo delle Scienze Umane. Le domande e risposte, appassionate e coinvolgenti, hanno evidenziato quanto i ragazzi del liceo si siano sentiti vicini, per età e vissuti, ai coetanei detenuti.
Al secondo appuntamento, tenutosi il 17 gennaio 2025, Simone Ranieri ha approfondito il ruolo dell’assistente sociale, spiegando chi è, di cosa si occupa e quali competenze tecniche e trasversali sono richieste per svolgere questa professione. Ha introdotto il concetto di reato dal punto di vista giuridico, illustrandolo con fatti realmente accaduti durante la sua esperienza lavorativa. Inoltre, ha condiviso consigli pratici e raccomandazioni utili agli studenti. L’atmosfera serena dell’aula magna dell’Istituto Pie Filippini, illuminata da una piacevole luce naturale, e il coinvolgimento attivo degli studenti hanno contribuito al successo dell’incontro, trasformandolo in un momento di confronto aperto e costruttivo.
Ivana D’Amore
Associazione Vol.A.Re
OSSERVATORIO LINGUISTICO
Rubrica aperta ai contributi
di tutti gli interessati
Persecuzioni digitali
un problema di semantica
di Giancarlo Marchesini
Il server dell’Università di Ginevra, presso la quale ho insegnato per trent’anni, si è dotato di un meccanismo antispam che mette in quarantena i messaggi potenzialmente pericolosi. Sta all’utente visionare i messaggi evidenziati nel caso in cui si fosse verificato un errore e si tratti di una comunicazione importante. Una delle vittime, ad esempio, è stata la Tamburina del Simposio (nome equivoco?) che sono riuscito finalmente a riabilitare agli occhi del server. Ogni mattina passo una buona mezz’ora a leggere i mittenti e l’oggetto dei loro messaggi. Se non reagisco, queste comunicazioni vengono cancellate dopo un mese.
Dal Niger, con amore? Ma ci sono anche i messaggi che sfuggono al setaccio del sistema antispam / antiphishing. Una volta si ricevevano comunicazioni su fantomatiche eredità per le quali bisognava dichiarare il proprio conto in banca e le modalità per accedervi. Questa era la cosiddetta formula “nigeriana”, più grezza e primitiva (ma chi ti viene a regalare un milione di sterline… proprio a te?).
Abbonamenti, fatture. Ora ci sono trucchi più furbetti: fatture non pagate, necessità di rinnovare abbonamenti, sostituire il numero di una vecchia carta di credito con una più recente. Una volta, impossibilitato a uscire, perché senza macchina, avevo chiesto a un sito, assolutamente legale, quali fossero le modalità per ottenere per corrispondenza il prodotto contro il colesterolo (Atorvastatin). Da allora vengo subissato da inviti a comperare farmaci per il recupero della virilità. Non ne ho bisogno, ma almeno tre su cinque messaggi proclamano la mia galoppante andropausa. Una volta mi sono divertito a rispondere ma penso che il mio messaggio sia caduto nel vuoto.
Le famigerate mailing-list. Ciò che stupisce (e indigna) è la cecità con cui vengono spediti questi messaggi. Non sono comunicazioni personali, fanno parte di liste di invio (mailing-list) che sono state costruite seguendo (o piuttosto pedinando) i miei clic su Internet. Ti interessa sapere dove si trova una città? Fai la ricerca è le prime proposte sono quelle di agenzie turistiche che ti vantano le bellezze paesaggistiche, i B&B, e magari (questo dipende dal tuo profilo Internet) i bordelli locali. Talvolta le mailing-list non permettono neppure di disiscriversi (cito a caso i messaggi dell’operatore telefonico SALT).
Sono solo truffe. Nella nostra anglofilia abbiamo adottato (magari senza capirle) una serie di denominazioni spam phishing vishing smishing spoofing che si distinguono per la modalità (e-mail, telefonate, messaggini, ecc.) ma che hanno un denominatore comune: TRUFFE.
Perché di truffe stiamo parlando ed è inutile ammantarle con parole inglesi per sminuire i loro effetti nefasti.
E il Black Friday? Una recrudescenza di messaggi si verifica proprio verso la fine dell’anno in occasione di una festività che è estranea alla nostra cultura ed è stata importata da oltreoceano: il Black Friday. Si tratta del venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento fissato in tutti gli Stati Uniti al quarto giovedì del mese di novembre. Dopo aver ringraziato Dio per il benessere che ci è stato concesso, ci si sente in dovere di spendere quattro soldi (o magari molto di più) in beni di consumo che i negozianti offrono inevitabilmente con sconti più o meno clamorosi. Perché nero? Perché i commercianti nei loro registri contabili riportavano in nero i conti positivi e in rosso le partite in sofferenza. Da qualche tempo a questa parte il “Venerdì nero” si è trasformato addirittura in una settimana. Un’orgia di acquisti, magari leciti, ma che sono rivolti essenzialmente a compratori compulsivi. Non so se parlare di malcostume, di sfruttamento dei consumatori o di abbindolamenti informatici. Se spam phishing vishing smishing spoofing sono truffe, il Black Friday può essere catalogato come sfruttamento dei babbei. Meglio aspettare gli sconti di fine anno (gli invenduti delle festività di Natale) e andare personalmente nei negozi a visionare gli articoli offerti. Occhio alle truffe!