LAVINIO MARE DA RISPETTARE
a cura di Giuseppe Coppeta
ANZIO COLONIA VIA CASAL DI BROCCO, CONTINUI ALLAGAMENTI DOVUTI DALL’ACQUA PIOVANA PROVENIENTE DAI FOSSI DI VALLE PALOMBA E COLLE COCCHINO
Anzio Colonia – Via Casal di Brocco, poco distante dal ponte della ferrovia e in corrispondenza del marciapiede lato sinistro direzione Nettunense, vi sono scolpite a futura memoria su di una colonna in pietra le seguenti informazioni: “SISTEMAZIONE FOSSI DI VALLE PALOMBA E COLLE COCCHINO REALIZZATA CON FONDI DELLA CASSA PER IL MEZZOGIORNO – 1958”. Questa data la dice lunga sul clima di allora, sulle piogge e allagamenti che avvenivano negli anni passati tanto che l’ingegno dell’uomo ha potuto controllare il decorso della Natura.
Certamente l’innegabile cambiamento climatico non potendo essere arrestato sul subito, questo inesorabilmente avanza e con esso avanzano i problemi legati agli allagamenti dei centri abitati. Allora ci si chiede, come mai in taluni casi dove l’ingegno e la mano dell’uomo ha potuto evitare il ripetersi di catastrofi e allagamenti di interi centri abitati, oggi, ci ritroviamo, a riguardo la Città di Anzio, nelle stesse identiche condizioni ante “anno 1958” e prima che venisse realizzato questo importante mega canale di recupero acque piovane dalle due zone di “Valle Palomba” e di “Colle Cocchino” (oggi altamente cementificate), il quale lungo l’attuale percorso e precisamente alla fine di via Casal di Brocco con l’inizio del centro abitato di Anzio Colonia, ogni qual volta che piove, fuoriesce dalle attuali feritoie una impressionante quantità di acqua piovana che riesce ad allagare la chiesa di Anzio Colonia, la locale scuola elementare e altri immobili arrecando seri danni ai sottostanti locali. Noi della Redazione vogliamo capire se questi eventi siano eventi da ritenersi “eccezionali”, oppure eventi dovuti alla mancata manutenzione da parte di qualche Ente Pubblico, al momento ignoto…
Giuseppe Coppeta
TOMBINO SCOPERTO SUL LUNGOMARE ENEA
DI LAVINIO FURTO O BRAVATA CHE POTREBBE
COSTARE CARO PER CHI TRANSITA PER DETTA STRADA
Lavinio mare, non meravigliamoci più di tanto, è già successo anche in Via delle Cinque Miglia che ignoti nottetempo portarono via la copertura in ghisa dei tombini, ma questa volta trattasi di copertura di un tombino in cemento che al contrario di quelli in ghisa, non hanno valore e né mercato. Per cui, o ci stiamo impoverendo così tanto da andare a sottrarre alla comunità un oggetto che difficilmente potremmo trovare singolarmente nelle rivendite edili poiché viene venduto comprensivo di pozzetto di cemento, oppure è la classica bravata di qualche fuori di testa che vorrebbe divertirsi alle spalle di qualche malcapitato Cittadino che transitando sul Lungomare Enea, ci possa andare a rifinire dentro. Detto ciò, “qualcuno” ha pensato bene di mettere in sicurezza la strada reperendo in zona alcuni oggetti stradali abbandonati e utilizzarli per coprire la profonda buca del pozzetto stradale, evitando così che qualcuno si possa procurare gravi lesioni. Polizia Locale del Comune di Anzio, informata.
DANNI PER LA SALUTE PER PENTOLE ANTIADERENTI ANCHE SE SOLO
LEGGERMENTE GRAFFIATE
Le pentole antiaderenti siano esse quelle più costose che quelle a più a buon mercato, anche se leggermente graffiate o addirittura con segni di bruciatura, non vanno più e in nessun modo utilizzate in cucina. È noto la loro utilità in cucina e se utilizzate nel modo corretto non arrecano nessun danno alla salute, ma se graffiate, queste contaminano il cibo in esse cotto e attraverso quel cibo contaminato, ingeriamo particelle tossiche che potrebbero essere la causa di varie malattie sia per l’uomo che per la donna, non ancora ben studiate dalla scienza. Le pentole antiaderenti vanno opportunamente smaltite nei centri di raccolta.
Giuseppe Coppeta