Il Pontino Aprilia • 19/2019
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ANNO XXX - N° 19 - 8/22 NOVEMBRE 2019 Cronaca di Aprilia IL PONTINO APRILIA Pag. 33
Luci spente e zero sicurezza. I
pendolari della tratta Roma-Net-
tuno e Roma-Napoli tornano a de-
nunciare la situazione nella quale
versano le aree destinate alla so-
sta delle auto dello scalo ferrovia-
rio di Campoleone. Una situazio-
ne di poca sicurezza e che va
avanti da troppi anni. In passato si
attendeva il rifacimento del par-
cheggio per migliorare l’intera
area.
Si affidava al miglioramento
dell’arredo urbano e del servizio
sosta per alzare i livelli di sicurez-
za e vivibilità . Oggi a distanza di
qualche anno dall’inaugurazione
della nuova area di sosta le cose
non sembrano aver preso una di-
rezione diversa dal passato.
“La scorsa sera, una volta scesi
dal treno allo scalo di Campoleo-
ne, abbiamo trovato i lampioni
spenti. L’intera area era al buio -
raccontano alcuni pendolari della
tratta ferroviaria - grazie alle luci
dei telefoni cellulari siamo riusci-
ti ad uscire dallo scalo e raggiun-
gere le auto in sosta”.
I problemi però non finiscono con
l’illuminazione fuori uso.
“Camminare al buio non è certo
facile - racconta un altro pendola-
re - ma al rientro dal lavoro, tro-
vare i finestrini della propria vet-
tura distrutti e magari essere stati
derubati è anche peggio”.
E’ nuovamente successo. Ancora
prese di mira le vetture, ancora fi-
nestrini rotti.
“Un malcostume che va avanti da
troppo tempo - lamentano i citta-
dini che ogni giorno parcheggiano
la vettura presso l’area di sosta
della stazione di Campoleone -
abbiamo denunciato questo stato
di cose in tutte le maniere ma nul-
la cambia. Abbiamo chiesto di
elevare gli standard di sicurezza
dell’area, abbiamo chiesto mag-
giori controlli. Nulla è cambiato.
Non è civile vivere in una comuni-
tà in questo modo. Ci rechiamo
sul posto di lavoro e dopo una
giornata fuori casa, al rientro tro-
viamo la sorpresa della macchina
rotta, vandalizzata e derubata
senza che nessuno intervenga,
senza che nessuno risolva una
volta per tutte la situazione”.
Per ultimo il servizio offerto ai
passeggeri in attesa dei convogli.
“Spesso in questa stazione non
c’è nessuno del personale - rac-
contano i cittadini - spesso non si
sa a chi chiedere le informazioni.
Eppure stiamo parlando di uno
scalo ferroviario importante e
molto trafficato. Per chiedere in-
formazioni sui ritardi, per chiede-
re informazioni sui biglietti, per
sapere altro spesso non sappiamo
a chi rivolgerci, siamo convinti
che diverse cose vadano miglio-
rate. Paghiamo regolarmente bi-
glietti e abbonamenti mensili e
vorremmo poter usufruire di un
servizio adeguato. Soprattutto
vorremmo un’area parcheggio si-
cura e controllata. Vorremmo
un’area di sosta illuminata e sicu-
ra a tutte le ore della giornata.
Soprattutto vorremmo poter la-
sciare le auto in tutta sicurezza
senza ritrovarle, la sera, con i fi-
nestrini rotti e vandalizzate”.
I cittadini chiedono un intervento
da parte delle ferrovie e dell’am-
ministrazione comunale di Aprilia
che, insieme, risolvano una volta
per tutte la questione legata alla
sicurezza dei cittadini.
P.N.
In occasione del 2 novembre, ce-
lebrazione dei defunti, Guada-
gnuolo con la sua opera pittorica,
ricorda quest’avvenimento attra-
verso una scultura “L’Orfeo” in
marmo del 1898, del suo conter-
raneo Michele Tripisciano, il M°
Guadagnuolo ne dà un’interpreta-
zione espressiva della “Morte di
Orfeo”, il Maestro, anche lui di
Caltanissetta (è nato cento anni
dopo Tripisciano).
La “Morte di Orfeo”, il tema gre-
co - mitologico viene affrontato
in forma evocativa da Guada-
gnuolo, la morte serena di Orfeo,
tra le onde marine, coinvolge na-
tura e creato.
Non vi è narrazione nell’opera,
ma rivela la condizione umana,
particolarmente cara a Guada-
gnuolo, nel momento in cui Or-
feo, incontra con rassegnazione la
morte, liberatrice di affanni e de-
lusioni terrene, per lenire quello
straziante dolore di sposo infelice.
Lo sfondo assegna alla scena, un
aspetto poetico - musicale; la pro-
spettica testa di Orfeo divide sim-
bolicamente l’anima dal corpo,
anche se Orfeo pur desolato e
abissale, rinuncia alle miserie del-
la materialità portando con sé
l’essenza di una nuova vita divi-
na, per trovare quella luce, che gli
permetterà di incontrare, questa
volta per sempre, la tanto amata
Euridice.
I pendolari denunciano per l’ennesima volta la situazione dello scalo di CampoleoneI due artisti Tripisciano e Guadagnuolo per i defunti
Parcheggi della stazione al buioLa morte di Orfeo
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