BORGATE NEWS
Voce alle periferie
L’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, sembrava addirittura impossibile, ma ha avuto tra le sue conseguenze negative allontanare ancora di più il centro dalle periferie. Talvolta la percezione di comunità da parte dei residenti di queste ultime, tra le borgate e i consorzi di auto recupero, si è veramente ridotta e, specialmente in un periodo così delicato come quello attraversato dall’epidemia, ciò non ha fatto altro che alimentare malessere. In un terreno fertile per sviluppare malcontento e stanchezza. Proprio sull’alveo di queste considerazioni, grazie all’interessamento del Pontino e del suo direttore responsabile Angelo Capriotti, che ringraziamo per l’ospitalità tra le pagine del suo giornale, accogliamo l’invito a realizzare una rubrica speciale dedicata alle periferie di Aprilia. L’argomento non è stato mai tralasciato dal Pontino, così pluralista e puntuale nell’osservare la Città e le sue problematiche. L’obiettivo, che raccogliamo con grande favore, è dare organicità e sistematicità alle notizie che arrivano dalle borgate, dove non dimentichiamo risiedono almeno la metà dell’intera popolazione apriliana e soprattutto insistono tante attività agricole, artigianali e produttive che rappresentano un’alta percentuale del Pil locale. Abbiamo osservato con favore in quest’ultimo periodo un nuovo, timido, tentativo di collaborazione tra associazioni consortili e tra cittadini residenti nei diversi nuclei abitativi spontanei. E ciò è motivo di grande ottimismo, perché questo nuovo spirito di cooperazione, purtroppo affievolitosi nel recente passato, non può che giovare alle sorti delle periferie in attesa di riqualificazione sociale, urbanistica, igienico-sanitaria e dei servizi primari.
Un paio di esempi su tutti. In primis la nostra “crociata” per i depuratori modulari, che con una spesa pro capite notevolmente inferiore ai costi di autospurgo a carico di ogni famiglia possono permettere la pulizia delle acque reflue e il loro corretto smaltimento installando un impianto in tempi brevi e con esiti positivi già sperimentati in altri Comuni a noi vicini. In secondo luogo, un altro esempio, è l’interessamento di dodici associazioni consortili che congiuntamente hanno sollevato, anche di fronte all’opinione pubblica, il grave problema dello smaltimento delle potature a seguito della chiusura delle attività dell’ecocentro causa-covid. Se in prima battuta, l’amministrazione comunale non è sembrata affatto interessata a trovare una soluzione, proprio l’unione di tanti soggetti referenti delle periferie ci ha aiutato a smuovere le coscienze e quindi ad ottenere un’attività che comunque abbiamo chiesto per garantire sicurezza stradale ed ambientale. Non certo per sfizio. Di tutte le problematiche delle periferie si occuperà questa rubrica fissa sul Pontino Aprilia e siamo ben felici di poter disporre di questa importantissima bacheca. Tuttavia, sarebbe riduttivo fermarci a raccontare i problemi irrisolti delle borgate e dei nuclei spontanei di Aprilia. Sarebbe anche offensivo rispetto alle straordinarie realtà sxociali e culturali che qui trovano sorgente e alloggio. E ancora, ridursi a guardare solo i problemi (che nostro malgrado sono tanti) sarebbe come guardare solo un lato della medaglia.
La rubrica bisettimanale, quindi, sarà anche l’occasione per raccontare i buoni risultati e le migliorie apportate in questa vivace realtà urbanistica lontana dal centro, che attende l’arrivo dei servizi e che sa fare tesoro degli sforzi dovuti per ottenerli.
Mirco Merli
Risolto il problema delle potature
La chiusura dell’Ecocentro, una decisione legittima nell’ambito delle misure di contenimento del contagio da coronavirus, si è tradotta in un grosso problema per le periferie di Aprilia già dai primi giorni di primavera, perché l’impossibilità di smaltire correttamente le potature ha causato l’abbandono di esse spesso sui cigli delle strade ed in prossimità degli incroci. Quindi non solo un problema ambientale, ma un serio rischio per la viabilità con visibilità ridotta.
La riapertura dell’Ecocentro comunale, nel solo ambito del conferimento delle potature, in tutta sicurezza per il personale dipendente e per i cittadini utenti del servizio, ha rappresentato un risultato positivo generato da un contesto unitario e di collaborazione da parte dei consorzi di periferia che hanno sollevato la questione per l’interesse collettivo.
L’unione fa la forza. Una frase di accezione certa ma spesso disattesa.
Soprattutto dai Consorzi Apriliani che da anni, vivono una disgregazione costante del Coordinamento dei Consorzi cittadino. Non questa volta.
Nel mese di aprile un gruppo di Consorzi, non trovando riscontri negli organismi dirigenti del Coordinamento, hanno deciso di unire le proprie forze, assieme a quelle di alcuni comitati di quartiere, emanando un comunicato congiunto per chiedere, nel pieno rispetto delle regole governative relative al Covid-19, la riapertura dell’Ecocentro comunale per consentire ai cittadini di smaltire sfalci e potature che iniziavano ad essere ab-bandonati, assieme ad altri rifiuti ingombranti, in luoghi pubblici non idonei.
Il comunicato, e il dibattito di fronte all’opinione pubblica da ciò scaturito, ha dato i frutti sperati. Il 14 aprile, l’Ecocentro comunale, è stato riaperto, nel mese di aprile e fino al 18 maggio, a turnazione, secondo la zona di appartenenza per la raccolta differenziata.
Pertanto, il problema delle potature da smaltire, a dispetto dell’iniziale disinteresse nostro malgrado mostrato dalle istituzioni a cui i residenti delle periferie si sono rivolti, è stato risolto ben prima del 18 maggio e della ripartenza delle attività.
Un risultato che ci consente di ben sperare per il futuro. Affinché i consorzi apriliani, possano tornare uniti ed ottenere altri risultati, a partire dai depuratori e dalle altre richieste a tutt’oggi disattese.
Gruppo “Acque Chiare”