Dopo le tante dichiarazioni contrarie delle varie forze poliche il NO definitivo della Regione Lazio all’ampliamento dell’impianto trattamento dei rifiuti
Stop ai lavori di ampliamento della Rida
Con una nota inviata alla RIDA e al Comune di Aprilia, la Regione Lazio ha espresso parere negativo in merito ai lavori di ampliamento dell’impianto di trattamento rifiuti avviati dalla RIDA, sulla base dell’ordinanza regionale dello scorso 01 aprile 2020. Con quell’atto, la Regione aveva voluto evitare la possibile interruzione del servizio di raccolta dei rifiuti nel corso della delicata fase che stiamo vivendo a causa del Coronavirus.
La nota di oggi, firmata dal dirigente regionale, prende atto dell’assoluta contrarietà espressa dal Comune di Aprilia nei confronti di un possibile ampliamento dell’impianto. Tale contrarietà è stata resa evidente anche dalla mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale lo scorso 30 aprile 2020 e inviata successivamente in Regione.
“Si tratta chiaramente di una prima vittoria – commenta il sindaco di Aprilia Antonio Terra – anche se non dobbiamo abbassare la guardia. La società ha infatti presentato una nuova istanza, per la quale il prossimo 21 maggio è prevista una conferenza dei servizi. Chiaramente noi ci saremo, per manifestare ancora una volta tutta la nostra contrarietà. Il tema rifiuti sarà oggetto, tra l’altro, della Commissione consiliare Ambiente convocata per venerdì mattina e della Commissione Provinciale prevista per lunedì prossimo. Ieri ho scritto anche al Presidente di ANCI Lazio per chiedere all’associazione un impegno diretto nel richiedere alla Regione e alle Province di portare a termine l’iter per l’approvazione del piano regionale dei rifiuti. Continua, insomma, il nostro impegno per salvaguardare il nostro territorio e garantire il controllo pubblico del ciclo dei rifiuti”.
Comune di Aprilia
Il PD è contrario
Il PD di Aprilia, dopo un confronto tra dirigenti, iscritti, Commissario e Consiglieri Regionali, ritiene che occorra fare chiarezza con la cittadinanza.
Riassumendo la situazione:
1) RIDA ha presentato una SCIA in Regione utilizzando la previsione dell’ordinanza regionale che consente aumento del 30% della capacità di stoccaggio dei rifiuti in D15 e R13.
2) il Comune ha contestato che la possibilità di ampliamento attiene ai rifiuti e non l’impianto . L’area proposta è esterna all’impianto e in zona agricola. L’ordinanza regionale non consente di derogare alle norme urbanistiche, per cui il Comune di Aprilia ha afferma che eventuali opere sono abusive.
3) la Regione ha evidenziato come la sola SCIA regionale non dia alcun titolo a RIDA per fare opere che sarebbero abusive. Pertanto, afferma la Regione, che RIDA dovrebbe presentare istanza per procedura ordinaria di variante sul terreno agricolo ai sensi dell’art.29 – nonies e art. 208 del D.Lgs 152/2006 e che, in pendenza dell’eventuale procedura ordinaria di variante sopra indicata, la società RIDA potrebbe presentare istanza per la realizzazione di “opere precarie” di cui all’art.6, comma 1 lett. e-bis del D.P.R. 380/2001.
RIDA ha proceduto a presentare istanza ai sensi del suddetto art. 6 per opere precarie.
4) Questa strada non è percorribile. In sostanza utilizzare l’art. 6 per le opere precarie significherebbe: a) realizzare un ampliamento dell’impianto e non del volume dei rifiuti; b) realizzare una palese violazione delle norme urbanistiche attraverso un’opera che sarebbe precaria perché potrebbe essere rimossa terminato il periodo di emergenza. Secondo questa risibile motivazione tutto sarebbe precario perché si può sempre demolire.
Gli uffici comunali competenti hanno subito rilevato la non utilizzabilità di questa strada.
La Regione ha chiarito che in realtà l’unica via percorribile è quella della richiesta della variante ordinaria. RIDA Ambiente avrebbe presentato così un’ulteriore istanza ai sensi dell’art. 29 nonies e art. 208 del D.Lgs 152/2006 per una procedura ordinaria di variante. I lavori comunque in zona agricola non possono essere realizzati. La potestà di pianificazione del territorio è del Comune e il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una mozione chiara di contrarietà all’ampliamento e alle opere oggetto dell’istanza di RIDA impegnando il Sindaco e la Giunta.
Non c’è più nulla da aggiungere: occorre solo essere conseguenti alla mozione approvata.
Il PD è contrario alla variante ed è per dare concreta ed immediata attuazione alla mozione votata all’unanimità.
Claudio Moscardelli
Commissario PD Aprilia
Civismo in prima linea
In queste ultime settimane, la Città di Aprilia ha vinto una battaglia importante in occasione dell’ennesimo tentativo di ampliamento di uno degli impianti di trattamento dei rifiuti sul nostro territorio. Lo ha fatto, mettendo in campo competenze, energie e relazioni che l’Amministrazione ha saputo catalizzare per il raggiungimento di un obiettivo chiaro ed esplicito.
Il parere negativo della Regione Lazio nei confronti di una procedura “accelerata” che la società RIDA voleva utilizzare per l’ampliamento della propria struttura (per ulteriori 3,5ha) riporta l’iter autorizzativo su un binario corretto, per il quale sia la Giunta che il Consiglio comunale hanno già espresso una netta contrarietà.
Come spesso accade nella nostra Città, però, anche questa battaglia vinta viene narrata sugli organi di informazione attraverso il ricorso ad allusioni, accuse, presunte divisioni interne. E questo non aiuta a render giustizia del percorso avviato da anni proprio su questo tema.
In realtà, l’azione avviata dalla maggioranza civica alla guida della Città è stata chiara, lineare e trasparente. La volontà di coinvolgere anche la minoranza è stata dettata proprio dal desiderio di garantire la massima partecipazione, in grado di contrastare con ancora più efficacia un disegno giudicato assolutamente non in linea con il bene del nostro territorio.
Le polemiche sollevate proprio dall’opposizione, tese ad evidenziare un presunto cambiamento di rotta proprio su questo tema delicato, non reggono alla prova dei fatti. Proprio un attento esame degli atti prodotti negli anni consente anche al cittadino meno attento di capire come la delibera del Consiglio comunale del 2012 fosse un mero atto di ratifica di un ampliamento già realizzato e addirittura inaugurato. Del resto, rileggendo quella delibera, è chiaro il riferimento all’autorizzazione fornita dal decreto commissariale del 16 novembre 2007, quando – lo ricordiamo anche per chi ha meno memoria – la coalizione civica non era certo alla guida della Città.
Nel votare quella stessa delibera, già allora parlavamo della necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti attraverso la gestione pubblica dell’intero processo. Proprio ciò che oggi ci accingiamo a portare a compimento, anche grazie al progetto di consorzio pubblico tra i Comuni della Provincia, alla cui costruzione Aprilia è chiamata a partecipare in prima linea.
Lo abbiamo ribadito anche ieri in commissione: sarebbe forse più intellettualmente corretto che alla meritevole collaborazione mostrata da maggioranza e minoranza all’interno dell’Aula Consiliare in questa occasione, si accompagnasse una narrazione sui media locali capace di render giustizia al processo partecipativo costruito in queste settimane. Tanto più che proprio in virtù di questa condivisione di intenti, l’azione intrapresa da tutta la Città ha potuto raggiungere un così importante successo.
Forum per Aprilia
Senza traccheggiare
Il tema dei rifiuti torna a tenere banco nella politica apriliana. Il gruppo dei Grillini Apriliani è critico nei confronti della maggioranza Terra “colpevole” di aver traccheggiato sulla questione Rida Ambiente e di non essere trasparente nell’affrontare le tematiche ambientali.
“Riteniamo, infatti – attaccano i Grillini - di non poterci accontentare di semplici manifestazioni di intenti sulla opposizione all’ampliamento, sia pur in emergenza, dell’area di stoccaggio di rifiuti della Rida, dopo che il Comune di Aprilia si è ricordato di indire una commissione, per valutare la Scia pervenuta dal tecnico dell’Azienda, dopo ben tre settimane dalla data in cui essa è pervenuta agli uffici comunali. Riteniamo, d’altra parte, di non poterci ritenere affatto soddisfatti se l’eccesso di zelo degli uffici si concretizza nel ricevere conferme dalla Regione Lazio circa le presunte “violazioni” alle norme urbanistiche del privato, facendoci piuttosto sorgerci il dubbio che sulla materia edilizia, tema di stretta competenza del Comune, l’Ente abbia qualche incertezza. Bloccare i lavori, sequestrare un cantiere ed imporre il ripristino dei luoghi, sono solo alcuni degli oneri che la legge in questi casi prevede a carico del Comune e, mentre si indaga su vicende accessorie, come la famosa lettera di risposta della Regione in possesso del consigliere Moroni, si riaffaccia all’orizzonte l’incubo delle discariche. Successivamente a questa serie di episodi, che hanno di nuovo gettato ombre