La Asl di Aprilia alla ricerca di nuovi locali in zona
Neuropsichiatria infantile
La Asl di Aprilia in cerca di un locale dove poter spostare il servizio di neuropsichiatria infantile. Un locale necessario per far fronte alla carenza di spazi all’interno del poliambulatorio di via Giustiniano, emerso soprattutto con l’arrivo della Casa della Salute e l’avvio dei percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali per garantire la cura e la presa in carico dei pazienti cronici.
Nelle scorse ore infatti la Asl di Latina ha pubblicato un avviso pubblico per l’avvio di una indagine esplorativa volta a individuare un locale di 250 mq nel Comune di Aprilia da destinare al servizio di neuropsichiatria infantile. Un locale necessario per garantire la prosecuzione del servizio all’interno di uno spazio idoneo, un’esigenza divenuta improrogabile quale l’avvio dei lavori per la realizzazione della Casa della Salute da un lato hanno permesso di prevedere servizi aggiuntivi, dall’altro hanno lasciato intravedere l’esiguità degli spazi, con servizi compressi in un edificio ormai troppo piccolo per raccogliere le esigenze del distretto.
Una situazione più volte segnalata anche dal TDM di Aprilia, appelli che la Regione sembra aver accolto.
Alcuni mesi fa la notizia di uno stanziamento di altri 2 milioni 600 mila euro destinati a potenziare la Casa della Salute di Aprilia, risorse utili per la realizzazione di un polo dove ubicare una parte dei servizi. Stando ai contenuti del documento programmatico della Regione lazio, quelle risorse dovrebbero servire per realizzare ex novo una palazzina di 1000 MQ.
Affinchè il progetto prenda davvero forma ci vorranno anni, tempo che la città non può attendere prima per de localizzare una parte dei servizi in locali più capienti. Di qui la decisione della Asl, pronta a prendere in affitto un locale per poter garantire la prosecuzione di un servizio di vitale importanza e ad oggi compresso proprio per carenza di spazi.
Francesca Cavallin
Gli edifici dismessi sarebbero utilizzati da persone senza fissa dimora
Ex Canebi come il Bronx
Gli accessi ai palazzi abbandonati della ex Canebi non sono solo un fatto sporadico, ma rappresentano una costante. Alcuni degli edifici dismessi sarebbero infatti utilizzati come abitazione da persone senza fissa dimora, accessi al sito che del resto erano venuti alla luce anche nelle scorse settimane a seguito di un incidente ai danni di uno degli occupanti. A testimoniare lo status quo e chiedere un intervento di messa in sicurezza del sito in stato di abbandono sin dal fallimento della Canebi negli anni ‘90, sono alcuni residenti che dopo le parole pronunciate dal sindaco di Aprilia Antonio Terra durante la conferenza di fine anno, sperano non passi troppo tempo dall’avvio dell’intervento di riqualificazione da parte dei nuovi proprietari. “L’incidente avvenuto alcuni giorni fa presso le palazzine abandonate - sottolineano i cittadini - è solo la punta dell’iceberg di una situazione che più che ripetersi ciclicamente si perpetua da anni. Chi vive nel quartiere, di fronte ai palazzi dismessi può infatti a pieno titolo testimoniare la presenza di persone che hanno trasformato in casa gli enormi ruderi che fanno da sfondo al quartiere Agroverde. Ogni mattina ci sono persone che si affacciano ai balconi dalle finestre senza infissi, stendono i propri abiti, tentano di far pulizie all’interno dello stabile. Cercano insomma una parvenza di normalità, pur vivendo in un contesto che è tutto fuori che normale. Cercano nel loro piccolo di mantenere un decoro. Comprendiamo il loro disagio, le difficoltà che spingono queste persone verso una scelta tanto estrema. Quel che ci risulta poco comprensibile è come mai ciò avvenga da anni sotto gli occhi di tutti, mentre ogni episodio che finisce alla ribalta della cronaca venga accolto con un certo stupore da parte di chi dovrebbe vigilare affinché ciò non accada”. I residenti chiedono maggiori controlli, sottolineando che il grave incidente avvenuto alcuni giorni fa - quando un 60enne senza fissa dimora è rimasto seriamente ferito e per salvarlo oltre agli operatori del 118 sono dovuti intervenire anche i Vigili del Fuoco - deve rappresentare un monito di ciò che potrebbe accadere. Temiamo inoltre - rimarcano ancora i residenti - che il tempo possa aver compromesso irrimediabilmente la stabilità degli edifici. Confidiamo quindi da un lato che siano predisposti interventi per limitare nell’immediato l’accesso alle strutture, ponendo argine con una maggiore vigilanza agli accessi incontrollati. Dall’altro confidiamo che corrisponda al vero quanto dichiarato dal sindaco di Aprilia Antonio Terra, che ha indicato come imminente l’intervento di riqualificazione dell’area da parte dei nuovi proprietari “.
Francesca Cavallin