CASELLO 45 - Ancora ritardi per l’apertura del tanto atteso sottopassaggio
Manca l’energia elettrica
Sarebbero i ritardi nell’allaccio dell’energia elettrica ad aver ritardato l’apertura del tanto atteso sottopassaggio di Casello 45, che andrà a sostituire il vecchio, pericoloso e per questo eliminato passaggio a livello.
Un problema piccolo ma che di fatto ha paralizzato un’opera di vitale importanza per i cittadini, che prima del prolungamento di via Vesuvio erano costretti ad un lungo e tortuoso giro per raggiungere il centro città. Proprio per risolvere l’ennesima grana che ritarda l’inaugurazione dell’opera, l’assessore ai lavori pubblici Luana Caporaso ha preso di petto la situazione, in occasione di una riunione sul tema con gli enti preposti.
“Manca ancora da registrare al catasto la distinzione dei confini – spiega la delegata ai lavori pubblici del Comune di Aprilia – perché la Città Metropolitana di Roma ed RFI hanno fatto gli espropri e ora devono assegnare le varie particelle agli enti preposti, ossia i Comuni, l’Astral e via discorrendo. Si tratta però di un problema minore, quello che va risolto subito perché ritarda l’apertura riguarda l’allaccio della corrente elettrica e della pubblica illuminazione. Durante l’incontro il dirigente Orsini della Città Metropolitana di Roma ha garantito che l’allaccio è stato effettuato e a breve l’energia elettrica sarà disponibile. Siamo rimasti d’accordo di aggiornarci sul punto a metà della prossima settimana. Se per allora gli allacci saranno effettuati, sarà davvero tutto pronto per l’apertura del sottopassaggio”.
Francesca Cavallin
Grazie Gianfranco Compagno
Gli alunni della 5A del plesso Montarelli di Aprilia, insieme alle maestre, hanno voluto fare un piccolo pensiero per salutare il giornalista Gianfranco Compagno scomparso prematuramente.
In dodici mesi quasi 500 contagi e due decessi
Infortuni da Covid-19
Infortuni sul lavoro da Covid-19. Garullo (Uil Latina): “nella nostra provincia in dodici mesi quasi 500 contagi e due decessi. Il picco tra novembre e dicembre”.
In provincia di Latina il 2020 si chiude con quasi cinquecento infezioni da coronavirus contratte sul posto di lavoro. Sono state 273 le donne e 214 gli uomini, per un totale di 487 casi (due mortali) che da gennaio a dicembre hanno denunciato all’Inail di essersi ammalati di Covid lavorando. La fascia di età più esposta è stata quella tra i 50 e i 64 anni, con 210 casi, seguita da quella tra i 35 e i 49 anni, con 179 denunce. Tra i lavoratori e le lavoratrici under 34 anni le infezioni censite sono state 90, soltanto otto tra gli over 64. I numeri e i dati emergono dall’approfondimento che la Uil di Latina ha realizzato per analizzare le dirette ricadute della pandemia sui lavoratori del territorio pontino nel 2020.
“Negli ultimi mesi dell’anno - spiega Luigi Garullo, Segretario della Uil di Latina - la nostra provincia ha fatto registrare un incremento preoccupante delle denunce di infortuni covid. Basti pensare che da inizio 2020 fino a ottobre erano state 126 le segnalazioni raccolte dall’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro, mentre a novembre erano divenute 302. Dal penultimo all’ultimo mese dello scorso anno abbiamo quindi registrato un preoccupante più 185 casi”.
Il settore della sanità e dell’assistenza sociale - con ospedali, case di cura e di riposo, residenze per anziani - è stato quello più esposto alle infezioni. Ma la seconda ondata ha colpito in ogni angolo del Lazio, raggiungendo complessivamente 7831 denunce, di cui 28 mortali. “Con il 6,6 per cento dei casi di tutto il Lazio - aggiunge l’esponente sindacale - il territorio pontino, dopo Roma, è il secondo per numero di denunce di questa specifica tipologia di infortunio”.
“Ciò che emerge dal nostro approfondimento - conclude Garullo - conferma tutta la pericolosità del virus, anche in termini di trasmissione fra persona e persona. La campagna vaccinale, seppur con le criticità che stanno emergendo in questi giorni, darà sicuramente maggior tranquillità alle categorie di lavoratori più esposte. Ma abbiamo davanti mesi ancora difficili, nei quali faremo i conti con restrizioni, distanziamento e comportamenti personali scrupolosi. Resta però un monito: quanto accaduto ai lavoratori e alle lavoratrici del nostro come degli altri territori del Paese negli scorsi dodici mesi, dimostra quanto sia fondamentale tutelare la salute e la sicurezza delle persone. Un tema questo, che insieme alla segreteria regionale UIL del Lazio, ci vede costantemente impegnati per scrivere un nuovo capitolo e ridurre il più possibile i rischi che le persone si ammalino di lavoro, con conseguenze a volte anche gravi.”
P.N.
Ecocentro di quartiere
Sabato 30 Gennaio sono stati 83 i cittadini che hanno usufruito dell’Ecocentro di Quartiere, posizionato per l’occasione presso il parcheggio antistante la Turbogas su Via La Cogna. I rifiuti conferiti hanno consentito agli operatori della Progetto Ambiente di riempire un cassone da 30 mc con RAEE del gruppo R1 e R2 ( frigoriferi, condizionatori, lavatrici cucine a gas, ecc.), due ceste e mezzo di RAEE R3 (TV, monitor, schermi a tubo catodico, plasma), una cesta e mezzo di R4 (computer e apparecchi informatici, telefoni, apparecchi di illuminazione, pannelli fotovoltaici), ben due container di rifiuti ingombranti, mezzo container destinato al legno e infine 103 litri di olio vegetale. Dati assolutamente importanti che confermano quanto sia apprezzata dagli utenti questa iniziativa che consente loro di eliminare rifiuti ingombranti, RAEE e olii vegetali, senza doversi recare presso l’Ecocentro di Via Portogallo.
A.P.