Misure e finanziamenti messi in campo dalla Regione
Fenomeno dell’usura
Il 26 gennaio scorso il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha scritto una lettera ai Prefetti di Roma, Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo sul fenomeno dell’usura, mettendoli a conoscenza formalmente delle misure e dei finanziamenti messi in campo dalla Regione Lazio, a disposizione dei cittadini che si rivolgono alle Forze dell’Ordine per denunciare gli usurai, per combattere una pratica purtroppo in crescita proprio a causa della crisi economica e sociale generata dalla pandemia.
Questo il contenuto della missiva inviata da Zingaretti: “Gentilissimi, una delle conseguenze più odiose e gravi della crisi sanitaria che stiamo vivendo è la fragilità di famiglie e imprese rispetto al rischio usura. L’impatto economico del Covid è devastante, e le organizzazioni criminali riescono con più facilità ad agganciare famiglie, esercenti e imprenditori che hanno bisogno di liquidità. Un’aggressione continua alla libertà e alla vita civile della comunità in grado di inquinare fortemente il nostro sistema produttivo e speculare sulle fragilità delle famiglie. L’usura delle mafie rappresenta uno dei cavalli di troia di questo attacco all’economia e alla nostra sicurezza. Per rispondere a un fenomeno di tale portata, c’è bisogno di istituzioni forti e presenti. Noi ci siamo, ancora più di prima. La Regione Lazio ha rafforzato tutti gli strumenti più utili per non lasciare sole le persone, le famiglie, gli imprenditori. In particolare, abbiamo da poco varato un fondo unico per l’usura da 4,4 milioni di euro, raddoppiando le risorse a disposizione per la prevenzione e il sostegno alle vittime. Il Fondo prevede indennizzi fino a 20.000 euro per le vittime di usura, indennizzi fino a 5.000 euro per soggetti già precedentemente sovraindebitati vittime di usura ed estorsione la cui condizione si è aggravata a causa della pandemia, misure di sostegno nei casi di sovraindebitamento e per la prevenzione dell’usura, destinate a persone fisiche per prestazione di garanzia fino a 50mila euro da restituire in dieci anni; assistenza e tutela in favore di vittime o potenziali vittime di usura e vittime di usura e estorsione. L’erogazione delle garanzie bancarie e degli indennizzi, validati dall’area usura della Regione, avviene tramite le associazioni e fondazioni iscritte oltre che all’albo regionale degli enti antiusura anche al relativo elenco del Mef. - si legge infine nel documento - Ora è necessario che le risorse messe a disposizione arrivino tempestivamente nei territori, per impedire che allo Stato si sostituisca il welfare di prossimità delle organizzazioni criminali. Ritengo che proprio le Prefetture, per il ruolo prezioso che svolgono nel coordinamento delle Forze di Polizia e per la loro puntuale conoscenza delle realtà territoriali, possano costituire un supporto fondamentale a tal fine. Tramite il nostro Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità saremo quindi lieti di raccogliere le vostre segnalazioni di intervento sulle vittime di usura, a cui intendiamo dare carattere prioritario”.
A.P.
Mensa sociale
Una ditta di Cisterna assoldata per la gestione della mensa sociale di via Lione, un servizio attivo da alcuni anni e pensato per dare sollievo e un pasto caldo alle persone meno abbienti.
Con la determinazione n° 7 del 22 gennaio scorso, il dirigente ai servizi sociali Teresa Marino ha affidato alla Associazione Executive Team ODU di Cisterna il compito di gestire la mensa sociale ubicata nel cuore del quartiere Toscanini. A metà dicembre infatti il Comune di Aprilia aveva pubblicato sull’albo pretorio l’avviso pubblico per reperire associazioni interessate a occuparsi della gestione del servizio.
L’unico ente ad aver risposto il bando è stata appunto l’associazione di Cisterna e pur non avendo termini di paragone, la commissione giudicatrice nei giorni scorsi si è riunita per valutare la congruità dell’offerta e poi procedere con l’aggiudicazione.
Francesca Cavallin
Nuove assunzioni e stabilizzazioni di personale alla Asl di Latina
Potenziato l’organico
In questi ultimi anni la ASL di Latina ha svolto una mole di lavoro senza precedenti nel campo del reclutamento con nuove assunzioni e stabilizzazioni di personale e in particolare nell’ultimo periodo di emergenza Covid-19. In questi mesi, infatti, grazie all’impegno della UOC di Reclutamento, è stato possibile implementare l’organico tanto nei ruoli sanitari che amministrativi, intraprendendo procedure che spesso sono state prese come modello e riferimento dalle altre Aziende Sanitarie della Regione Lazio.
“Con la massima trasparenza e celerità si è proceduto all’assunzione tramite utilizzo di tutte le graduatorie disponibili, con la pubblicazione di avvisi pubblici e attraverso l’indizione di concorsi pubblici dei quali la nostra Azienda è stata capofila dimostrando anche capacità organizzative eccezionali quali sono quelle necessarie ad espletare concorsi con migliaia di partecipanti e nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza anti-contagio” - ha dichiarato il dottor Claudio Rainone Direttore dell’Uoc di Reclutamento e Direttore Amministrativo facente funzioni della Asl di Latina. I numeri confermano l’attività dell’azienda sanitaria pontina che per quanto concerne l’anno solare appena concluso ha reclutato in totale ben 1.058 unità di personale, delle quali 557 unità a tempo indeterminato, 267 a tempo determinato e 234 con collaborazione libero-professionale. Tutto ciò corrisponde all’assunzione di 3 persone al giorno per tutti i giorni del 2020, compresi weekend e festivi.
“Continueremo a lavorare con entusiasmo e dedizione nella consapevolezza di quanto fatto e quanto c’è ancora da fare per migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro del personale e la qualità del servizio offerto” - ha concluso il dottor Rainone.
Alessandro Piazzolla
Medaglia d’Onore ad Evaristo Frezza
Medaglia d’onore alla memoria di Evaristo Frezza, cittadino di Lanuvio, Internato Militare in Germania durante la seconda guerra mondiale. L’onorificenza è stata conferita con Decreto a firma del Presidente della Repubblica del 15 dicembre 2020.
Evaristo Frezza nato a Lanuvio (RM) il 29 ottobre 1915 è deceduto a Genzano di Roma il 12 gennaio 1980. Chiamato al dover di Patria il 28 ottobre 1940 partecipò alle operazione belliche nei Balcani. Dopo l’armistizio dell’Italia l’8 settembre 1943 non continuò la collaborazione con il nazifascismo e pertanto venne catturato dai tedeschi e deportato nel lager Stalag X B di Sandbostel in Germania, costretto a lavorare per l’economia di guerra nazista.
Catturato in Albania il 12 settembre 1943 venne destinato in Germania a lavori agricoli; la liberazione nel maggio 1945.
Nel figlio Giuliano, che ha richiesto l’onorificenza, pochi i ricordi del periodo di guerra del padre: a parlare di quel periodo tragico solo un foglio matricolare ingiallito dal tempo. Come consuetudine nella maggior parte degli IMI anche Evaristo raccontò ben poco ai familiari della prigionia in Germania.
La pratica per ottenere il riconoscimento è stata curata dall’associazione apriliana “Un ricordo per la pace” che nel 2019 si è adoperata per la richiesta della Medaglia d’onore alla memoria di Giovanni Carlo Rossi, padre del rocker Vasco Rossi; nello stesso anno aveva rivolto un appello anche a Francesco Guccini per il padre Ferruccio internato militare nel campo presso Amburgo. Il 27 gennaio scorso a Bologna l’onorificenza è stata consegnata alla nipote Teresa Guccini.
La Medaglia d’onore alla memoria di Evaristo Frezza verrà consegnata al figlio Giuliano e famiglia presso la Prefettura di Roma in data da concordare.
“Non solo legati a VIP gli IMI di cui curiamo le pratiche per l’onorificenza, ma moltissime persone “comuni” – tiene a sottolineare la presidente di “Un ricordo per la pace” Elisa Bonacini - Ma proprio grazie a Vasco ed ultimamente anche a Francesco Guccini ed alla diffusione mediatica delle notizie del conferimento della Medaglia d’onore ai loro padri IMI molte famiglie italiane hanno appreso la possibilità di richiedere questo riconoscimento alla memoria dei congiunti deportati in Germania.
Come associazione siamo grati a questi personaggi famosi per la visibilità che hanno dato all’argomento per troppi anni rimasto nell’ombra. Moltissime le medaglie d’Onore in memoria di IMI per cui abbiamo lavorato quest’anno con grande soddisfazione. Continueremo con il medesimo impegno a mettere a fuoco la storia degli IMI. Abbiamo altri nominativi di padri di personalità nell’ambito dell’arte, cultura e spettacolo. Continueremo pertanto la nostra opera persuasiva nelle famiglie dei VIP eredi di Internati Militari nei campi nazisti. Per fare luce su tutti gli IMI, anche quelli più ignoti, che nessuno ricorda più. A tutti loro dobbiamo una parte della nostra libertà. Sono tutti VIP i nostri IMI! Onore!”.