Problema annoso che Comune ed Asl non hanno risolto
Miasmi insostenibili
Ormai è diventato un problema quotidiano. I miasmi ed i cattivi odori sono una costante della città di Aprilia. O, almeno, di una sua buona parte. Nelle ultime settimane l’intero quadrante che va da via Mascagni, via Guido Rossa, via Aldo Moro fino a via Toscanini ed alla zona di Montarelli ha dovuto fare i conti con i miasmi.
Le persone continuano a segnalare questo problema senza che si trovi una soluzione. E quando gli odori nauseabondi arrivano, non resta che chiudere le finestre. Un condizionamento non da poco viste le ancora alte temperature. I residenti della città chiedono un impegno maggiore da parte delle istituzioni preposte, in primis Asl e Comune di Aprilia.
“I miasmi - spiega un cittadino - un mix tra compost e odore di plastica bruciata - caratterizzano spesso le ore notturne. Ultimamente però li sentiamo anche nel tardo pomeriggio, soprattutto nelle giornate ventose. Non è soltanto una questione di puzza, ma anche di ordine sanitario visto che non sappiamo cosa stiamo respirando. Il Comune di Aprilia deve intervenire per mettere fine a questa situazione che è diventata insostenibile”.
A.P.
Al lavoro la Commissione per il riconoscimento della campagna romana
Tutela del territorio
Un iter necessario per garantire la tutela del territorio e limitare il pericolo di insediamento nelle aree protette di impianti o attività impattanti. Prosegue l’iter per il riconoscimento di parte del territorio apriliano come prosecuzione della campagna romana. Un iter avviato nei mesi passati, quando alla guida dell’assessorato all’urbanistica c’era Omar Ruberti, ma che si era poi interrotto a metà. A riprendere le fila del discorso, convocando una commissione ad hoc è stato il nuovo assessore al ramo Giorgio Giusfredi.
Durante l’ultima riunione sulle tematiche, dai consiglieri Roberto Boi e Francesca Renzi era stata avanzata la proposta di rispettare lo spirito di tutela e valorizzazione della campagna di rilevante valore ancora integra, escludendo dal vincolo quelle zone che sono ormai fortemente antropizzate in quanto interessate da nuclei edilizi sia a carattere sparso che concentrato, non possono essere più di interesse paesaggistico. La proposta, alla quale si è fatto accenno in riunione, si basa su tre criteri principali: esclusione dei nuclei edilizi concentrati e dei microaggregati/case sparse (non più di interesse paesistico); esclusione di una fascia lungo le strade principali (Via dei Rutuli, Torre Bruna, Via Fossignano etc), tale particolarità può rappresentare comunque uno sviluppo sociale lungo le principali arterie che sono site non in area di interesse paesistico; tutela integrale delle aree non antropizzate, dunque preservare fossi, boschi e paesaggi di valore. Una proposta che i consiglieri Boi e Renzi avevano chiesto di discutere in commissione e anche se sono passati ben otto mesi, in commissione la proposta è tornata.
“A dicembre durante l’ultima commissione - ha spiegato in aula Giusfredi - il consigliere Boi sollevò una serie di questioni e aveva chiesto l’esclusione dei nuclei edilizi concentrati sulle strade principali. Abbiamo fatto un’analisi e siamo in grado di presentare una prima ipotesi che sintetizza tutte le proposte, poi daremo modo alla commissione di riunirsi e di produrre degli atti in base a questa proposta. Abbiamo fatto uno studio sintetico sulle sanatorie, bisogna capire come coniugare le due esigenze che sono emerse, ovvero creare un vincolo di salvaguardia a tutela dei cittadini e il piano sui condoni. L’atto dovrà poi essere approvato in Consiglio, andranno fatti incontri con la Sovrintendenza”.
Il vincolo in sostanza sarà effettivo quando verrà accolto dal Ministero.
“Non si tratta di una bandierina elettorale, ma vogliamo portare avanti un percorso fatto bene e di confronto su una decisione molto importante”.
Francesca Cavallin