200 famiglie bloccate per l’allaccio in fogna
La Cogna sofferente
Non solo mafia, ma anche evidenti manifestazioni di indifferenza, insofferenza, incapacità degli amministratori verso le attese e gli interessi dei cittadini, delle quali è un chiaro esempio quanto è avvenuto e sta avvenendo a danno di quelli della borgata La Gogna.
Il consorzio di zona torna a lamentare ritardi nel portare a termine l’iter relativo all’allaccio fognario di diverse abitazioni del quartiere periferico di Aprilia. Una questione non nuova che ad intervalli più o meno lunghi torna di attualità.
“Da oltre 4 anni, scrive Silvano De Paolis, è stata completata la rete fognaria e da allora, due terzi delle abitazioni utilizzano una rete fognaria perfettamente funzionante pagando alla società la tariffa per il suo l’utilizzo di circa 200 euro l’anno.
Oltre 200 famiglie sono invece ancora costrette a pagare 5/6 volte tanto ogni anno, per svuotare le fosse biologiche, perché il tratto di rete fognaria che passa davanti alle loro abitazioni non è stato ancora affidato alla gestione di Acqualatina causa la mancata consegna alla società dei documenti riguardanti la parte elettrica degli impianti di sollevamento presenti in alcune parti della rete”.
“Questo problema, spiega De Paolis, si è presentato a marzo dello scorso anno, quando sembrava che tutti quelli emersi negli ultimi anni fossero finalmente risolti. E’ trascorso ormai un altro anno e l’Assessorato ai Lavori Pubblici non è ancora riuscito a acquisire o produrre quei documenti.
Il Consiglio Direttivo del Consorzio, che da quella data non ha mancato un giorno di fare le pressioni sull’Assessorato (e anche sul Commissario nel corso di un incontro avvenuto a ottobre dello scorso anno) senza ottenere risultati, pressato dalle sollecitazioni dei cittadini, ha deciso di verificare la possibilità di farsi carico della ricerca e del pagamento di un tecnico che produca la documentazione richiesta, proponendo questa soluzione al dirigente dei lavori pubblici e a Acqualatina. Qualora questa soluzione non fosse praticabile il C.D del consorzio tornerà a riunirsi per proporre ai cittadini altre iniziative finalizzate a ottenere che l’Assessorato provveda finalmente e rapidamente, a fare quanto di sua competenza”.
P.N.
In corso di realizzazione la struttura polivalente in via Tiberio ad Aprilia
Nuovo impianto sportivo
Ad Aprilia procede in maniera spedita la realizzazione di un impianto sportivo polivalente in via Tiberio.
I lavori per regalare alla città un’area dove i cittadini potranno praticare diversi sport come calcio a 5, basket ma anche arti marziali, sono a buon punto. Una boccata d’aria fresca vista la cronica assenza di strutture sportive in città che da anni penalizza e rende le cose molto complicate alle tante associazioni e società presenti sul territorio.
Il progetto venne avanzato nel 2022 sotto l’amministrazione Terra.
Il Comune di Aprilia, infatti, presentò una richiesta di finanziamento di due milioni e mezzo di euro partecipando all’avviso pubblico “Sport e Inclusione sociale” con due progetti: il primo prevedeva la realizzazione dell’impianto sportivo polivalente in Via Tiberio, in un’area da anni in stato di abbandono, con la relativa sistemazione delle aree esterne ed i parcheggi.
Il secondo progetto, invece, prevedeva la rigenerazione e la ristrutturazione della piscina comunale di via Donato Bardi, gestito dalla Rari Nantes. Dei due milioni e mezzo di euro di finanziamento, ben un milione e 725mila euro sono stati destinati proprio alla costruzione dell’impianto sportivo di via Tiberio.
Oltre alla realizzazione di una palestra comunale polivalente con spogliatoi, ufficio, locale tecnico e bagni, il piano prevedeva anche la sistemazione delle aree esterne ed i parcheggi. E a pochi metri di distanza dal nuovo impianto, vi è da anni una struttura di proprietà proprio dell’ente comunale di piazza Roma.
L’idea dell’ex amministrazione comunale era quella di adibirla anche ad una sorta di guardiania o comunque locale collegato proprio al nascente impianto sportivo. L’obiettivo era quella di riqualificarlo e ristrutturarlo se necessario. Anche perché, in passato quello stabile è stato, più volte, soggetto a occupazioni da parte di senzatetto e sbandati, un rifugio dove passare la notte. Ed oggi la situazione non sembra essere cambiata.
Mentre i lavori di realizzazione dell’impianto vanno avanti, la struttura e possibile futura guardiania risulta essere occupata. Al suo interno, infatti, da come raccontano i residenti del quartiere, sembra che ci vivano tre, quattro persone ormai stabilmente. Ed in effetti all’esterno della porta d’ingresso è posizionato uno stendino con i panni, un divano, sedie, biciclette e tavolini, segnale chiaro della presenza di più “ospiti” dentro nello stabile.
Una occupazione abusiva in piena regola che rischia di ritardare i lavori della ditta che si sta occupando della sistemazione dell’intera area interessata dal progetto.
Alessandro Piazzolla