Estinzione del reato per l’ex amministratore
Processo Valeri
L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, per effetto della Riforma Nordio, ha comportato l’estinzione del reato contestato a Valerio Valeri, l’ex amministratore unico della Progetto Ambiente Spa, a processo per aver proceduto con affidamenti diretti sottoglia invece che predisporre bandi di gara per i servizi di noleggio dei mezzi d’opera, per l’acquisto di mastelli e per la somministrazione di personale interinale all’interno della partecipata del Comune di Aprilia. A stabilirlo il collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Soana. Dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legittimità della Riforma Nordio e la conferma dunque dell’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, è dunque giunto a naturale conclusione per estinzione del reato anche il processo contro Valerio Valeri. Secondo l’accusa l’ex amministratore unico avrebbe dovuto utilizzare risorse interne o procedere con bandi di gara per il noleggio dei mezzi necessari alla partecipata del Comune per effettuare la raccolta e il conferimento dei rifiuti urbani.
Invece negli anni e fino al 2022, quando ha lasciato il posto di amministratore unico, Valeri ha preferito procedere con affidamenti diretti sottosoglia, avvalendosi a rotazione o in contemporanea di quattro diverse ditte, ma cumulato a fine anno per il servizio di noleggio dei mezzi d’opera importi milionari. Procedura simile era stata adottata per poter utilizzare personale interinale e rafforzare la pianta organica della Progetto Ambiente. A seguito dell’esposto presentato dai consiglieri Roberto Boi e Vincenzo La Pegna, allora all’opposizione, l’ipotesi di reato era passata al vaglio della magistratura che aveva portato alla sbarra l’amministratore unico. Ora l’estinzione del reato che gli era stato contestato ha comportato la conclusione del processo.
Parallelamente si è conclusa con un nulla di fatto anche la verifica predisposta dalla Corte dei Conti, a seguito delle indagini condotte dal Nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Latina.
La corte dei conti infatti, chiamata a pronunciarsi sull’ipotesi di danno erariale ha proceduto con l’archiviazione, non ravvisando danni per le casse pubbliche. Procedere con affidamenti mensili, secondo la magistratura contabile, rappresentava una scelta obbligata tenuto conto delle risorse limitate a disposizione dalla partecipata e del percorso per gradi adottato nell’introduzione della raccolta differenziata in città. Inoltre, secondo la corte, il modus operandi di Valeri avrebbe avuto come effetto un risparmio per il Comune di circa 600 mila euro. F.C.
La Commissione d’accesso ha relazionato alla Prefettura anche sul personale
Indagine sui dipendenti
I fari della commissione d’accesso hanno puntato in questi lunghi mesi di indagine anche sulla situazione dei dipendenti comunali e delle aziende partecipate del Comune di Aprilia. E secondo la relazione della Prefettura di Latina, sulla scorta delle verifiche eseguite dalla commissione, è emerso che numerosi dipendenti risultano gravati da precedenti penali e di polizia o legati da vincoli di parentela o collegamenti, diretti o indiretti, con esponenti della criminalità organizzata locale o con soggetti ad essa contigui. Alcuni di questi dipendenti comunali o di aziende partecipate risultano gravati da numerosi precedenti penali, c’è chi è stato condannato per il reato di diserzione, chi per emissione di assegni senza provvista, furto e violazione di sigilli. C’è poi una persona condannata per lesioni personali, un altro per furto, arrestato per stupefacenti, porto e detenzione abusiva di armi, destinatario di diversi Daspo, affidamento in prova ai servizi sociali per il reato di lesioni. E su quest’ultimo in particolare, dipendente della Multiservizi, la commissione d’accesso ha svolto ulteriori accertamenti.
“Il dipendente in questione – sono le parole di alcuni dirigenti Asam che si leggono nella relazione della commissione d’accesso – non si è mai considerato un dipendente dell’azienda. Aveva un atteggiamento mafioso, lui si considerava dipendente del comune”.
Ci sono poi sei fatture emesse, tra il 2023 ed il 2024, da una società finita nell’occhio del ciclone per lavori di manutenzione ordinaria che sarebbero potuti essere affidati all’azienda speciale del comune di Aprilia.
“La Multiservizi poteva tranquillamente eseguire i lavori che ha poi eseguito la società – si legge nella relazione della commissione d’accesso – io ne parlai con l’assessore e con il dirigente dei lavori pubblici. Mi fu detto che la Multiservizi aveva due problemi. Il primo era che si trovava in liquidazione. Il secondo che dentro la Multiservizi c’erano persone che potevano dare problemi per la riuscita dei lavori”.
Una affermazione che, secondo gli investigatori, troverebbe puntuali riscontri in un’altra deposizione resa alla commissione d’accesso a proposito di possibili affidamenti da parte del comune alla partecipata: “…(ho) visto negli anni affidare a società esterne l’esecuzione di lavori che avremmo dovuto fare noi. Con la nuova amministrazione nessuno ha più ascoltato le nostre lamentele. Erano tutti compatti, a fronte delle osservazioni presentate dall’Asam sulla convenienza di affidare all’azienda determinati servizi invece di esternalizzarli, visto che ci sarebbero stati minori costi, hanno risposto che bisognava dare delle risposte al territorio…”.
Alessandro Piazzolla