Mercato coperto
Il mercatino di piazza delle Erbe diventa un bene storico. Con la delibera del Commissario straordinario del 9 maggio 2025, il Comune di Aprilia ha avviato l’iter per inserire il mercato coperto nell’elenco regionale delle botteghe storiche. Un atto dovuto, dal momento che la struttura rientra tra i pochi edifici originari ancora presenti nel contesto cittadino, ma sicuramente anche un atto di vitale importanza per permettere di intercettare fondi specifici destinati alla tutela e alla riqualificazione di edifici di fondazione. Questo permetterà di proseguire i lavori di ristrutturazione che parzialmente hanno già interessato l’edificio negli anni passati e cercare di intercettare una parte dei fondi messi a disposizione dalla Regione allo scopo, per un importo pari a 2 milioni 800 mila euro. La legge regionale n. 1/2022 che disciplina la salvaguardia e la valorizzazione delle botteghe e attività storiche, anche mediante l’adozione di particolari forme di sostegno, dispone infatti all’articolo 5 che possano essere iscritti i mercati di valenza storica. Ora grazie al nuovo stanziamento regionale, sarà possibile completare i lavori per la riqualificazione del mercato coperto, un lavoro avviato negli anni passati dall’amministrazione Terra, che ha permesso di riportare a nudo le arcate esterne, ma anche di trasformare in piazza il piccolo parcheggio a uso mercato. Restano ancora piccole opere da completare, mentre nel frattempo, al termine dello specifico progetto, si è arenata la comunicazione da parte degli utenti del mercatino, che nei mesi scorsi avevano potuto avvalersi del nuovo sito (finanziato dalla regione) www.mercatodiaprilia.it. Da qualche tempo invece il sito non funziona più, pressoché impossibile accedervi. La speranza inoltre è che l’arrivo delle commissarie, una volta rivisto il regolamento, permetta di procedere con il bando di assegnazione delle botteghe che ad oggi non vengono utilizzate e che vanno quindi riassegnate. F. Cavallin
Scoperto dai Carabinieri in un appartamento del quartiere apriliano abitato da uno spagnolo
Arsenale a Campo di Carne
Quarantatré tra pistole, fucili e carabine più tre bombe a mano. Una quantità di armi, anche da guerra, impressionante. Sono ancora molti i punti oscuri che attendono una spiegazione dopo il rinvenimento, da parte dei carabinieri di Aprilia, di un vero e proprio arsenale in un appartamento situato a Campo di Carne. All’interno dell’abitazione viveva da tempo uno spagnolo di 46 anni, finito nel carcere di via Aspromonte a Latina, che ora dovrà rispondere di diversi reati come la detenzione illegale di armi da guerra e comuni, anche clandestine, detenzione di droga ai fini di spaccio e introduzione nello Stato di monete false. Soprattutto, dovrà spiegare agli inquirenti cosa ci facessero tutte quelle armi nel suo appartamento.
Una vera e propria santabarbara, il tutto nascosto in un paio di borsoni: 7 fucili mitragliatori, 7 fucili, anche a pompa, 6 carabine, 23 pistole, tra semiautomatiche e revolver, 3 bombe a mano. In più, durante la perquisizione, i carabinieri del reparto territoriale di Aprilia hanno rinvenuto anche 2mila e 500 cartucce di vario calibro, serbatoi delle diverse armi, silenziatori, 2 giubbotti antiproiettile e due uniformi delle forze dell’ordine complete.
Ma in casa il 46enne spagnolo custodiva anche 189 banconote da 50 euro per un valore complessivo di 9.450 euro. Soldi che, secondo una prima analisi, sarebbero però falsi. Infine, sono stati ritrovati anche tre etti di hashish.
Il 46enne spagnolo, che in Italia non ha precedenti alle spalle, secondo una prima ipotesi fatta dagli investigatori dell’arma, potrebbe essere colui che custodiva le armi per conto di qualcun altro. Un custode a servizio di qualche gruppo criminale o di qualche soggetto legato alla malavita locale. Di certo il numero di pistole e fucili che aveva in casa ha sorpreso anche gli stessi militari del reparto territoriale di Aprilia che hanno così finalizzato uno dei sequestri di armi più importanti degli ultimi anni.
Ora su quell’arsenale verranno eseguiti tutti i dovuti accertamenti per capire se quelle pistole o quei fucili siano stati utilizzati negli ultimi tempi per fare fuoco durante qualche azione criminale.
Negli ultimi ventiquattro mesi sono stati diversi gli atti intimidatori che si sono verificati su tutto il territorio apriliano, segno che all’interno della frastagliata galassia della malavita locale non c’è unità. Anzi, dopo il luglio dello scorso anno, con l’ondata di arresti a seguito dell’operazione Assedio, i delicati equilibri criminali appaiono saltati del tutto. Ad Aprilia si spara per avere il controllo del traffico di droga e da ormai quasi due anni i carabinieri di via Tiberio segnalano la presenza, sempre più invasiva, di armi in città. Numerosi i sequestri eseguiti, l’ultimo è stato sicuramente il più importante. Pistole spesso in mano a giovanissimi.
Pistole che fanno fuoco come i recenti casi di via Rossa e via Carroceto. Pistole che intimidiscono e che creano un clima sempre più pesante.
Alessandro Piazzolla