Il Pontino Nuovo • 14/2019
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• Si propone qui la sintesi di due fatti, uno recente e
uno antico. Il primo, recente, è stato “un grande nau-
fragio nel Mediterraneo: i morti annegati si calcola-
no in oltre 100 [circa 150], i tratti in salvo oltre 120.
Non è una notizia da prima pagina? Non è LA NOTI-
ZIA D’APERTURA? Se con la principale notizia il letto-
re inaugura la sua giornata, e trova il senso della sto-
ria che sta attraversando, l’annegamento di un centi-
naio di migranti, nel tentativo di uscire da un conti-
nente ed entrare in un altro, non è la chiave per capi-
re il più grande evento del nostro tempo, lo sposta-
mento dei popoli, l’abbandono di continenti? E se
questa notizia non è nella prima pagina di un grande
giornale, dove lascia lo spazio alla litigata tra due
ministri, non significa che
per quel giornale la morte
tragica di cento miserabili
del Terzo o Quarto Mondo
conta meno dello scontro
verbale di due nostri gover-
nanti? I grandi naufragi si
ripetono perché per noi non
contano niente” (F. Camon,
Avvenire, 28/07/2019).
• Il secondo fatto, antico, è
il naufragio di Paolo apo-
stolo a Malta prima di arri-
vare a Siracusa. Così ne
scrive Luca: “La nave fu
trascinata via e, non poten-
do resistere al vento, la la-
sciammo andare ed eravamo portati alla deriva. Pas-
sati rapidamente sotto un’isoletta chiamata Clauda e,
temendo di finire incagliati nelle Sirti, calarono l’àn-
cora galleggiante, e si andava così alla deriva. Sicco-
me eravamo sbattuti violentemente dalla tempesta, il
giorno dopo cominciarono a gettare il carico… Già
da molti giorni non si vedevano né sole né stelle, e
sopra di noi infuriava una forte tempesta, sicché
ogni speranza di scampare era ormai persa (…) Sul-
la nave eravamo DUECENTOSETTANTASEI PERSONE in
tutto… Quando fu giorno, non riuscivamo a ricono-
scere il paese; ma scorsero un’insenatura con spiag-
gia, e decisero, se possibile, di spingervi la nave…”.
Seguendo i consigli di Paolo le 276 persone, soldati
e carcerati, scampano al naufragio (Atti 27-28).
DUE FATTI
FEDE
FEDE
RAGIONE
RAGIONE
®
• Occorre costruire una società in cui la gente ri-
cordi che Gesù e Paolo apostolo annunciano
oggi il regno di Dio, cioè la giustizia, la pace e
la allegrezza “nello Spirito di Dio” [dimentica-
to]; non per un regno di potenti che disconosco-
no Dio ma per il reame dei saggi e degli umili;
per un mondo in cui i cristiani, non di nome,
hanno coraggio fiducia e serietà “riguardo a Ge-
sù” e ne prendano SUL SERIO l’insegnamento
[trascurato]; per una società in cui non ci sia più
bisogno di ascoltare i morti per riflettere [solo
un attimo, per poi darsi pace] perché, come dice
il Vangelo, essi “dormono” nei cimiteri o nel
mare, e proprio nulla hanno da dirci, se non nei
nostri dolci ricordi. Se
i nostri morti potessero
parlare ci direbbero di
sederci oggi stesso ai
piedi di Cristo che par-
la nelle pagine ispirate
dell’Evangelo. Per non
diventare INSENSIBILI,
cioè morti…
• Forse senza renderce-
ne conto, abbiamo tutti
un bisogno disperato di
ascoltare Cristo e gli
apostoli, che parlano
nelle pagine del Nuovo
Testamento. Infatti ba-
sta solo ascoltare, vale
a dire PRATICARE Cristo risorto per capire il va-
lore della vita e della morte, per comportarsi
con più rispetto, con più generosità, con più
onestà verso il prossimo, verso il vicino e verso
il lontano, e ciò sia da parte degli amministrato-
ri sia da parte degli amministrati; per non mori-
re di droga o di arrivismo o di invidia; per non
inseguire i miti di un mondo che offre morte,
ma per vivere rinunciando alle cose empie.
L’evangelo serve a formare una società con ben
pochi pupi e ben pochi pupari, ma con tanta
gente seria riguardo alla vita e riguardo alla
morte. La gente si salva mediante Cristo perché
è disposta a salvare gli altri mediante Cristo. Per
scampare al NAUFRAGIO…
Ritornare
a
Cristo Gesù
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via G. Carducci, 9
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i
La fede
come
esercizio
della
mente
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interamente curata
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comunità di cristiani
che si incontra in
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VIA G. CARDUCCI, 9,
ha il solo fine di
promuovere il
ragionamento sui temi
importanti della vita e
della fede in Cristo.
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