Il dirigente scolastico del liceo ha vinto un comando presso il Ministero dell’Istruzione dove si occuperà delle linee di investimento con il PNRR
Il Pascal saluta la preside Laura Virli
La prof.ssa Laura Virli è vincitrice di un Comando al Ministero dell’Istruzione
La preside Laura Virli, dirigente scolastico dell’IIS Pascal, lascerà l’incarico della dirigenza del Liceo dopo 14 anni, anche se manterrà lo stesso la sua sede di incarico durante questo periodo al Ministero. Sappiamo quanto questo istituto sia nevralgico per il nostro territorio e per questo abbiamo voluto incontrare la preside Virli.
- Buonasera preside Virli, che piacere ritrovarla. Siamo qui perché dopo tanti anni non solo lascerà il Liceo Pascal e questa città ma anche la Dirigenza delle scuole, come è mai? È stata una scelta sofferta?
“Si Enrico. Molto sofferta. In questi anni ho avuto varie occasioni di cambiare ruolo; mi erano stati proposti altri comandi al Ministero dell’Istruzione o distacchi sindacali, ma non mi sono mai sentita pronta a lasciare il mondo della scuola e, in particolare, il liceo Pascal che ho diretto per 14 anni. Io non abito a Pomezia, sono residente a Roma e in questi anni tante scuole si erano liberate vicino casa. Ma non ho mai pensato ad avvicinarmi. Ogni annosono stata pronta ad iniziare l’anno scolastico e ad impegnarmi; fino a quando, dopo averci pensato a lungo, questa estate ho deciso di partecipare a un avviso pubblico per la selezione di cinque dirigenti scolastici da inserire nel gruppo di supporto dell’Unità di Missione del PNRR per il Ministero dell’Istruzione. Ho vinto il comando, ma sono stata molto combattuta se accettare l’incarico.
Si tratterà di seguire tutte le linee di investimento della Missione Scuola del PNRR che vanno dall’edilizia scolastica alla formazione del personalee all’innovazione didattica con l’implementazione di aule 4.0. Con il PNRR l’Italia si è indebitatae non possiamo permetterci di non raggiungere gli obiettivi. Io ci credo molto. Il PNRR è una grande possibilità di crescita per il Paese e dobbiamo cercare di sfruttare i fondi. Qualora l’esperienza non soddisferà le mie aspettative, sarò felice di averci provato e tornerò al Pascal. Il liceo rimarrà la mia sede di incarico e per il prossimo anno è stato affidato in reggenza alla collega Sandra Tetti, preside dell’istituto alberghiero di Velletri, che conosco bene ed è molto in gamba”.
- Con lei e con il preside Tassile il Pascal è stato un punto di riferimento per le famiglie di Pomezia e Ardea, è stato una scuola in grado di offrire ai propri studenti tante possibilità di crescita, come esperienze in Italia e all’estero, competizioni di vario genere e altro; cose che anche io, da ex alunno, ricordo con gratitudine e nostalgia. Pensa che l’ottimo team di docenti che lascia continuerà a tenere così alta e varia l’offerta formativa?
“Sono certa che tutti continueranno a svolgere il loro lavoro al meglio delle loro possibilità al fine di mantenere alta la qualità dell’offerta formativa sul territorio. Continuerannoad essere una scuola inclusiva, sostenibile, aperta, internazionale. Il loro motto continuerà ad essere il motto che pronunciai nel lontano 2008 al primo collegio di settembre: “Io sono la DS del non uno di meno ma anche della coltivazione dei talenti di ognuno”. Se è vero che le persone fanno la differenza, è il gioco di squadra che vince quando si entra in campo”.
- In questi anni ha portato avanti tante battaglie, ha visto il Pascal protagonista di molti successi e attività, quale ricorda con più piacere?
In 14 anni ho avuto tanti momenti difficili, ma anche tante soddisfazioni. Ci sono stati due episodi preoccupanti. Il primo quando si formarono delle crepe per delle “scosse non ben identificate” che ci portarono a chiudere temporaneamente l’edificio e a spostarci al Copernico per più di un mese fino a quando la Città metropolitana non ci rassicurò. Poi come dimenticare il 2 marzo del 2020 quando, per un caso di covid di un genitore di un nostro studente, fummo i primi a chiudere i battenti nel centro-sud Italia. Che spavento, ma che bella reazione:non ci siamo persi d’animo e abbiamo continuato a prescindere dalle avversità.
Di successi ne ricordo tantissimi: Olimpiadi, certamen e agoni, concorsi di ogni tipo, riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, le notti del Liceo, la festa dei 40 anni del Liceo, progetti Erasmus, scambi con Europa, Stati uniti, Kuwait o Australia. Forseil momento più emozionante è stato l’incontro con Sami Modiano di quest’anno, importante testimone della Shoah; ma anche l’inaugurazione del campo di calcetto, ma soprattutto della palestra dopo la recente ristrutturazione: una grande soddisfazione dopo tanti anni di battaglia per ottenere un ambiente idoneo”.
- Tra le ultime situazioni che ha dovuto affrontare c’è quella relativa alla mancanza di aule per accogliere tutti i ragazzi desiderosi di iscriversi. Lei, coraggiosamente, ha deciso di accogliere tutti anche quest’anno, che soluzione avete trovato?
“Questo è il problema dei problemi. Il nostro liceo ha sempre accolto tutti coloro che ci hanno scelto, ma dal 2014 ad oggi siamo passati da 43 a 56 classi. Abbiamo smantellato tutti i laboratori tranne quello di fisica e di chimica. Tante le promesse fatte dagli organi competenti, ma il problema persiste. E nonostante anche quest’anno abbiamo continuato a sollecitare ci ritroviamo ancora senza 7 aule poiché a dicembre il Sindaco ci aveva comunicato che le aule messe a disposizione negli ultimi due anni non erano più disponibili. Ora pare che ci sia un’interlocuzione fattiva tra Comune di Pomezia e Città Metropolitana, ma le lezioni iniziano il 12 settembre ed è assurdo che ancora non sia stata trovata una soluzione. Le famiglie vanno avvisate”.
- Prima di salutarci, come vuole salutare il corpo docenti, gli alunni, i genitori e Pomezia? A livello personale, cosa lascia qui?
“Ringrazio tutta la comunità educante del Liceo Pascal, il mio gruppo di vicepresidenza e i genitori del Consiglio di istituto con cui ho avuto rapporti proficui in questi 14 anni. C’è sempre stata fiducia nella mia visione e di questo sono grata a tutti. Non lascio nulla perché tutto quello che ho avuto l’ho racchiuso nel mio cuore. E vi assicuro che è strapieno”.
Enrico Mangano