Silvio Piumarta di Pomezia Attiva ci spiega i motivi che hanno portato i quattro consiglieri a lasciare il Movimento 5 Stelle
I quattro cavalieri dell’Apocalisse
Silvio Piumarta insieme agli altri tre consiglieri di Pomezia Attiva (Iolanda Mercuri, Zaira Conficconi e Marco De Zanni) con le loro dimissioni sono stati decisivi nello sciogliere anzitempo il consiglio comunale e mandare a casa il sindaco Adriano Zuccalà.
- Piumarta, in questi giorni sulle vostre dimissioni è stato detto di tutto, che siete dei traditori, che lo avete fatto per futili motivi o addirittura per favorire l’insediamento del termovalorizzatore a Santa Palomba. Ma mi dica la verità perchè vi siete dimessi?
“Purtroppo sono state dette svariate assurdità e aver suggerito che la nostra azione fosse mirata a sostenere l’inceneritore a Santa Palomba è una vergognosa strumentalizzazione soprattutto in considerazione di come la nostra azione sia sempre stata fondata sulla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, temi sui quali ci siamo scontrati da tempo con l’ex maggioranza.
A fine luglio, dopo un ennesimo tentativo di mediazione, siamo usciti dal gruppo M5S, creando il gruppo Pomezia Attiva, chiedendo loro un cambiamento radicale del metodo di lavoro, abbandonando gli atteggiamenti di chiusura, e un’assunzione di responsabilità da parte del sindaco per la totale incompetenza mostrata nella gestione del gruppo politico, con rinuncia a un eventuale terzo mandato elettorale a Pomezia.
Abbiamo dato loro un mese di tempo per venire incontro a queste semplici richieste senza aver MAI chiesto assessorati o poltrone di alcun tipo.
Preso atto del loro assordante silenzio e della denigratoria campagna sui social, abbiamo scelto di dimetterci.
- Ma è vero che i consiglieri dissidenti erano molto di più? Qualcuno mi ha detto ben sei, senza contare chi prima si era già dimesso. Ma come si è arrivati a queste gravi lacerazioni all’interno della maggioranza Cinque Stelle? Possibile che non è stata fattibile con il Sindaco Zuccalà nessuna mediazione?
“Sì, inizialmente il nostro gruppo contava sei consiglieri, ma per correttezza non faccio nomi.
Trovo iniquo definirci “dissidenti” visto che non eravamo noi ad essere in contrasto con i principi del M5S. Noi ci siamo mossi per difendere valori fondanti del Movimento come la condivisione, la trasparenza, la partecipazione della base degli attivisti alle decisioni, la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio.
Inizialmente, credevamo che sindaco, giunta e l’intera maggioranza condividessero in toto questi principi.
Così non è stato. Il sindaco e le poche persone ritenute “degne” della sua fiducia si sono chiuse in un “cerchio magico” nel quale venivano prese tutte le decisioni, pretendendo di ridurre i consiglieri non allineati a meri ratificatori automatici di decisioni. Metodo inaccettabile. Dall’interno, abbiamo contrastato questo iter decisionale asfittico e ogni scelta politica contraria ai nostri principi, ma da una posizione di oggettiva difficoltà, in quanto numericamente in minoranza. Circa 9 mesi fa, abbiamo dichiarato l’intenzione di uscire dal gruppo 5 stelle. Per evitare una spaccatura pubblica e provare a ricucire lo strappo hanno proposto l’applicazione di un nuovo metodo di lavoro alfine di arrivare a fine consiliatura. Abbiamo acconsentito per il bene della collettività ma loro stessi hanno disatteso la proposta. Si chiedeva la partecipazione degli attivisti e una maggiore apertura alle realtà associative cittadine, ma per loro questi sono slogan da campagna elettorale. Ci siamo ritrovati davanti un muro di gomma. Come gruppo “Pomezia Attiva” ci siamo resi disponibili a una mediazione con gli esponenti del M5S nazionale, ma siamo stati totalmente ignorati. Il 5 stelle pometino ci ha chiesto di garantire al sindaco i nostri voti fino a fine mandato, rifiutando categoricamente qualsiasi assunzione di responsabilità da parte dell’ex sindaco Zuccalà e mentre chiedevano abnegazione da parte nostra, ci insultavano nei loro comunicati stampa e sui social. A oggi, ancora fatichiamo a capire quale fosse la loro strategia nel comportarsi in modo così presuntuoso, irrispettoso e miope. Forse volevano proprio che li facessimo cadere?
- In 13 consiglieri comunali avete firmato: voi quattro di Pomezia Attiva; sette del Centro Destra e due del Pd. Come avete fatto a firmare tutti insieme pur avendo posizioni politiche così diverse?
“Il punto in comune che ci ha spinto alle dimissioni congiunte è stata la presa d’atto che Zuccalà fosse inadeguato al ruolo di Sindaco. In 4 anni di governo è stato in grado di bruciare i ponti con ogni parte politica, con innumerevoli associazioni e comitati e con gran parte della sua stessa maggioranza (10 consiglieri dimessi su 15 eletti, dei quali 5 erano presidenti di commissione).
Pur avendo idee politiche diverse, ci siamo ritrovati a concordare con le opposizioni che questo “monarchico” sistema di fare politica non potesse andare avanti indisturbato”.
- Voi avete sempre detto che vi sentite del M5S è chiaro che dopo queste dimissioni non credo che potete farne più parte. Politicamente alle prossime politiche come vi posizionerete?
“Noi continuiamo a ritenere che i principi originari del M5S, come la tutela ambientale, la transizione energetica, la lotta alla corruzione, la trasparenza amministrativa e una maggiore democrazia diretta, siano obiettivi sani e validi.
Purtroppo il M5S nazionale ci ha inspiegabilmente ignorati fino al giorno della caduta dell’ex sindaco Zuccalà, momento in cui siamo diventati bersagli. Ci sono state rivolte accuse false al limite della diffamazione.
E’ chiaro che da questo non si può tornare indietro.
Pomezia Attiva è un gruppo apartitico e nato con l’obiettivo di portare avanti i principi che il 5 stelle pometino ha smarrito, se non come slogan da campagna elettorale”.
- Mi è stato riferito che con voi vi è un gruppo di cittadini che vi sostiene. Il prossimo anno vi saranno le amministrative cosa farete?
“E’ vero, abbiamo un gruppo di attivisti che ci sostiene. L’idea è di riprendere il dialogo con i cittadini e le associazioni del territorio, per capire, tutti insieme, quali siano oggi le esigenze di Pomezia e trovare delle soluzioni.
Questo per noi è fare politica: ascoltare tutti, parlare con tutti, confrontarsi con tutti, avendo come unico obiettivo il bene comune.
Se tutto questo si tradurrà o meno in una partecipazione diretta alle elezioni amministrative, si vedrà”.
A.S.