Il Pontino Nuovo • 7/2019
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Pag. 14 IL PONTINO NUOVO Cronaca di Pomezia ANNO XXXIV - N° 7 - 1/15 APRILE 2019
Marco, Maura e Fabrizio portano avanti il primo laboratorio artigianale di Pomezia
I 50 anni della Pasta all’uovo Giuliani
Amore per l’arte
La Raggi vorrebbe spostarci quelli di Centocelle
Autodemolitori a S. Palomba
Pasta All’Uovo Giuliani ha fe-
steggiato domenica 23 marzo i
suoi cinquant’anni di attività con
la Pro Loco con cui collabora as-
siduamente e tanti suoi amici,
dando vita anche ad una simpati-
ca iniziativa. Accanto al punto
vendita di via Roma è stata posta
una targa su cui è scritto: “Botte-
ga Storica dal 1969 Pasta all’uo-
vo”. Poi il marchio NaP (Nati a
Pomezia) e quello della Pro Loco
città di Pomezia. La targa è stata
donata dalla Pro Loco di Pome-
zia: “Un inizio – ha detto il presi-
dente della Pro Loco Claudio
Mazza - per costruire anche a Po-
mezia una tradizione di botteghe
storiche della città”.
Fin dalla sua nascita Pasta Al-
l’Uovo Giuliani ha mantenuto la
peculiarità di essere una impresa
a conduzione familiare con un
suo laboratorio artigianale ed un
punto vendita che è in via Roma
136 a Pomezia. Attualmente Pasta
All’Uovo Giuliani è gestita da
Marco Giuliani, che ha continuato
l’attività dei propri genitori, uni-
tamente alla moglie Maura e al
cognato Fabrizio.
“Nel 1958 i miei genitori, Giu-
seppe e Ida – mi racconta Marco
Giuliani - si trasferirono da Sas-
soferrato nelle Marche, dove ave-
vano lavorato nell’importante pa-
stificio Giancani, a Pomezia as-
sunti da un nuovo pastifico deno-
minato Pastificio Pontino. Dopo
la mia nascita i miei genitori nel
1969 decidono di mettersi in pro-
prio aprendo il loro primo labo-
ratorio artigianale di pasta fresca
a Pomezia. La loro esperienza e
la loro tenacia, portò grandi pro-
fitti all’attività che si ingrandì no-
tevolmente tanto che ci lavorava-
mo anche noi figli. Tornato dal
servizio militare ho preso in mano
le redini dell’azienda insieme a
mia moglie Maura e a mio cogna-
to Fabrizio, dando continuità ad
una strategia aziendale familiare,
che da sempre ha privilegiato il
miglioramento dei nostri sistemi
di acquisto e commercializzazione
di prodotti artigianali veri”.
- Come vivete questo anniversa-
rio?
“Sicuramente con orgoglio! Per-
ché negli anni abbiamo mantenu-
to un livello qualitativo di produ-
zione di pasta fresca sempre alto.
Questo è reso possibile perché nel
nostro laboratorio curiamo per-
sonalmente la produzione usando
materie prime di alta qualità”.
- Che intende per alta qualità?
“Il nostro lavoro inizia con l’ac-
curata scelta delle materie prime.
I grani duri selezionati, solo gra-
ni no OGM, con un elevato tenore
proteico che garantisce un eccel-
lente valore nutritivo, sono grani
prodotti esclusivamente in Italia.
Prediligiamo semole di grano du-
ro prodotte in Emilia, Umbria,
Marche e Toscana, per la produ-
zione di paste ripiene e lunghe;
semole di grano duro pugliesi e
campane per paste corte. Le uova
fresche utilizzate negli impasti
della pasta provengono da galline
di aziende agricole a conduzione
familiare del nostro territorio, a
Km 0, allevate a terra ed alimen-
tate esclusivamente da cereali no-
bili no OGM, riuscendo così a
conservare il profumo genuino di
una volta. Anche la farcitura dei
prodotti ripieni viene da noi scru-
polosamente scelta tra molteplici
aziende locali. Un’attenzione sui
ripieni dei prodotti vegetariani
viene data anche dalla stagionali-
tà delle verdure. La ricerca sem-
pre costante di un prodotto di alta
qualità ci ha portato alla lavora-
zione di paste integrali dando vita
al “Torvicello”, uno spaghettone
fatto con farina integrale e farina
di farro. L’uso di questi due ce-
reali aumenta il senso di sazietà,
facilita il transito intestinale, ri-
ducono l’assorbimento di sostan-
ze cancerogene, aumentano l’ap-
porto di vitamina E”.
- Che tipo di pasta producete?
“Pasta tradizionale: fettuccine
casarecce, gnocchi di vari tipi,
pasta per lasagne e lasagne pron-
te a portare via, ravioli, tortellini
ecc.. Poi proponiamo ai nostri
clienti delle novità che sono
espressione della tradizione re-
gionale italiana e anche locale
come i torvicelli. Nostre ultime
novità riguardano la rivisitazione
della cucina romana, e sono i ra-
violi alla carbonara, ravioli noci
e fichi, ravioli pere e pecorino e
tante altre sorprese”.
- Chi sono i vostri clienti?
“Abbiamo clienti che da anni si
servono da noi e non sono solo di
Pomezia, ed altri che sono venuti
da poco ad abitare sul nostro ter-
ritorio, poi anche tante giovani
coppie che per loro ed i loro bam-
bini vogliono mangiare prodotti
artigianali e di alta qualità. Ser-
viamo poi anche strutture di risto-
razione del territorio di qualità.
In questo debbo dire che sempre
di più si sta affermando una cul-
tura del mangiare sano e quindi i
nostri prodotti vengono sempre
più apprezzati da una clientela
esigente e informata”.
- A chi vi sentite di ringraziare per
questo anniversario?
“Sicuramente vogliamo ringra-
ziare i nostri clienti, molti dei
quali nel tempo sono diventati an-
che nostri amici, la loro fiducia ci
ha permesso di festeggiare questi
cinquant’anni. Personalmente
ringrazio anche i miei genitori
che mi hanno insegnato un’arte,
quella della produzione di pasta
fresca di qualità, che mi appas-
siona. Grazie anche a mia moglie
Maura e mio cognato Fabrizio
che hanno condiviso questa mia
passione. Insieme siamo una bel-
la squadra pronta ad affrontare,
con fiducia e amore per il proprio
lavoro, le sfide future”.
A.S.
Non c’è da stare tranquilli a Santa
Palomba. A far discutere stavolta
è il piano di trasferimento degli
autodemolitori di Centocelle.
Virginia Raggi, Sindaco di Roma,
rivela questa idea senza specifica-
re né modi né tempi di questo tra-
sferimento. Quello che però non
emerge nelle dichiarazioni della
Sindaca è che questa scellerata
idea risale a molto tempo fa....so-
no anni che Santa Palomba viene
indicata dai rumors come possibi-
le luogo di trasferimento degli au-
todemolitori.
L’idea della politica romana, a
conti fatti, è di utilizzare le zone
periferiche di Roma Capitale co-
me superficie da convertire da
agricola ad edilizia popolare ac-
canto a impianti industriali per la
lavorazione dei rifiuti e autode-
molitori. Le aree ubicate tra Alba-
no e Pomezia verranno private di
ciò che hanno di bello - la loro
natura agraria - per scaricare su di
essi problemi sociali ed ambienta-
li. L’attuale giunta romana si pone
quindi totalmente in continuità
con la vecchia politica e porta
avanti questi vecchi e scellerati
progetti.
Associazione Latium Vetus vi po-
ne una domanda:
è questo l’ambientalismo “da sel-
fie” che porta gli amministratori
pubblici a parlare di tutela am-
bientale la mattina e a contrastare
la sera i provvedimenti di tutela
territoriale e di salvaguardia am-
bientale come ad esempio il Vin-
colo paesaggistico dell’Ambito
delle tenute storiche di Torre
Maggiore, Valle Caia ed altre del-
la Campagna Romana?
Non sarebbe meglio parlare di
sviluppo sostenibile e di innova-
zione tecnologica degli impianti
esistenti?
Latium Vetus
Nella Torre Civica di Pomezia,
dal 15 al 17 marzo 2019, si è te-
nuta la mostra di pittura “Amore
per l’arte”. Gli artisti che hanno
esposto sono Maria Antonietta
Mòsele Giorgioli ed Enzo An-
dreoli. Hanno visitato la mostra
anche il sindaco Adriano Zuccalà,
il vice sindaco Simona Morcelli-
ni, il consigliere comunale Marco
De Zanni e lo storico dell’arte
Luca Paonessa che ha intrattenu-
to i visitatori con un breve discor-
so. L’evento ha avuto parecchia
affluenza, i cittadini di Pomezia
hanno risposto con entusiasmo e
sono accorsi numerosi ad omag-
giare i due artisti. La mostra con-
divisa ha messo a confronto i loro
talenti, diversi e contrastanti: da
una parte la “shock art” di An-
dreoli, nata dall’accostamento di
tinte molto forti, con colori caldi
e freddi e dall’altra la delicatezza
delle forme e della pennellata del-
la Mòsele.
Nonostante l’apparente diversità,
entrambe gli artisti hanno condi-
viso con gioia l’evento perché
uniti dall’universale “amore per
l’arte”.
Manuela Mazzola
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PONTINA
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