La riflessione ad alta voce del maestro dello sport Giovanni Malagisi
Quale sport dopo il Covid
Palestre, piscine, centri sportivi-fisioterapici e benessere chiusi.
Aumenta la rabbia per una chiusura dannosa per la comunità. Rispettando le normative, non vi erano e, probabilmente, non vi sarebbero stati casi di positività. Qualora si fossero verificati, sarebbe bastato applicare i protocolli previsti. Invece chiusura totale.
Problemi per i proprietari ed i gestori. Come vivere. Chi paga gli affitti, i mutui, i finanziamenti. Problemi per gli insegnanti. Come vivere. Problemi per i praticanti. L’ attività apportava benefici psicofisici. Difese immunitarie, endorfine, diminuzione di ansia e depressione. Controllo della voglia di uscire. Superamento della sensazione di solitudine. Come immaginiamo una vita di un giovane, senza scuola, senza lavoro e senza sport. É azzardato pensare che si stia favorendo, involontariamente ma irresponsabilmente, lo scaricamento delle tensioni e dello stress nelle manifestazioni di piazza, fuori da ogni controllo. Quanti di noi, insegnanti, gestori, atleti, bambini, anziani, ritroveranno la propria palestra o piscina, o centro sportivo, aperti.
Il problema non é il mese di chiusura. Il problema diventeranno le chiusure definitive.
Tutto il tessuto sociale generazionale verrà coinvolto. Meno centri sportivi, meno palestre, meno piscine, meno centri benessere e fisioterapici. I praticanti dovranno raggrupparsi nelle realtà sopravvissute. Proprietari, gestori e insegnanti.
Cambieranno attività, come dice qualche incompetente di governo. Non sanno che non sempre é possibile. Viene in mente un film di Alberto Sordi e Carlo Verdone, in cui Albertone da avvocato diventa immediatamente ballerino. In agguato c’é l’usura ed i traffici illeciti. Poi tutti i politiconi saccenti, con la terza media, diventeranno psicologi e sociologi e ricominceranno con la lotta alla malavita organizzata, ai clan, alle falangi estremiste, al caporalato, alla disoccupazione. Vorranno convincerci, ed in qualche caso vi riusciranno, di poter risolvere i problemi che loro stessi hanno creato. Per chi ha dedicato una vita allo sport, è molto triste imboccare una anticipata ed immeritata via del tramonto.
Giovanni Malagisi
C. R. Lazio FIK
Manto stradale da rifare e fogne da completare
Via Monachelle
A seguito del persistere del problema della fognatura in Via delle Monachelle, vogliamo portare la questione all’attenzione della cittadinanza e ovviamente dell’amministrazione, con l’obiettivo di arrivare una volta per tutte a delle risposte definitive e alla risoluzione della problematica.
Il tratto di via delle Monachelle che si articola da via del Sughereto a via Laurentina, lungo circa 1.1 km, è dotato di condotta fognaria funzionante da circa 10 anni.
Al contrario, nel tratto di via delle Monachelle che si snoda da via del Sughereto a via Solfarata, della lunghezza di circa 2.8 km, è stata realizzata più di 6 anni fa, sotto la pavimentazione stradale, la condotta fognaria, 10 anni dopo rispetto a quella realizzata nell’altro tratto di via delle Monachelle, senza mai essere stata messa in funzione.
Lungo questo tratto non fruibile sono state realizzate 3 vasche di sollevamento: due di queste sono situate a bordo strada, mentre una si trova all’interno di una proprietà privata.
Inoltre, il cavo in cui la stessa è stata posata non è mai stato ripristinato a dovere e con il naturale assestamento del materiale di riempitura si sono progressivamente creati avvallamenti e scalini pericolosi per il transito di biciclette, motocicli e ciclomotori.
Non sono note le ragioni per le quali la condotta fognaria non sia stata ancora resa fruibile agli abitanti e sarebbe dunque necessaria un’operazione di chiarezza da parte dell’amministrazione al fine di esporre le ragioni che ostacolano l’effettiva messa in funzione.
Lo scorso 24 settembre abbiamo deciso di scrivere al Sindaco di Pomezia per segnalare la situazione vergognosa di degrado in cui da molti anni versano via delle Monachelle e le vie limitrofe, richiedendo l’intervento straordinario sul manto stradale a causa dell’elevata pericolosità per tutti gli utenti della strada, e richiedendo altresì un semplice intervento per la realizzazione della segnaletica orizzontale, di cui la strada risulta tutt’ora sprovvista.
Spiace constatare che, a distanza di più di un mese, non vi sia stata alcuna risposta e ci auguriamo che questo non derivi dal disinteresse dell’amministrazione.
Servono risposte da parte dell’amministrazione comunale in merito alla situazione riguardante la condotta fognaria di via Monachelle una volta per tutte!
Il responsabile di Pomezia
di Italia Viva
Andrea Buratti