POMEZIA-COVID
Boom di contagi
Il 27 ottobre il numero storico dei contagiati a Pomezia è 389; di cui 157 guariti; 227 positivi di cui 222 in isolamento domiciliare e 5 in ospedale; 5 i deceduti.
33 le persone in isolamento domiciliare preventivo (non positivi).
Al 13 ottobre a Pomezia il numero storico dei contagiati era 176 di cui 123 guariti, 48 positivi di cui 44 in isolamento domiciliare e 4 in ospedale, 5 i decessi. 40 i cittadini posti in isolamento domiciliare preventivo (non positivi).
Quindi in appena 15 giorni abbiamo avuto altri 213 contagiati!!
Per fortuna restano bassi i ricoveri in ospedale: 5 totali, solo uno in più rispetto al 13 ottobre.
Un altro dato rassicurante è che siamo fermi a 5 decessi dai primi di giugno.
La cifra che non ci convince è che con tutti questi contagiati abbiamo un così basso numero, solo 33, in isolamento domiciliare preventivo (non positivi).
A giudicare dal numero delle classi scolastiche contagiate era prevedibile un aumento esponenziale ma in verità non pensavamo così tanti contagiati, anche se purtroppo siamo in linea con il trend nazionale di crescita.
A.S.
Quello sviluppato dall’università di Oxford e IRBM Pomezia inizierà la distribuzione entro fine anno
Il vaccino genera una forte immunità
“Il vaccino contro il Covid sviluppato dall’università di Oxford e IRBM Pomezia, in collaborazione con l’azienda farmaceutica AstraZeneca, genera una forte risposta immunitaria tra gli anziani, il gruppo più vulnerabile”.
La notizia è stata data il 26 ottobre dal Financial Times.
Due fonti citate dal quotidiano come al corrente degli studi in corso hanno sostenuto che il vaccino in questione genera gli anticorpi e i cosiddetti linfociti T tra gli anziani (le cellule il cui compito principale è identificare e uccidere gli agenti patogeni invasori o le cellule contagiate).
Intanto le sperimentazioni cliniche di questo vaccino sono nella fase 3, dopodiché ovviamente bisognerà attendere l’approvazione degli enti regolatori prima che il vaccino possa essere immesso sul mercato.
“Grazie alla forza economica e organizzativa della leader del progetto, la multinazionale AstraZeneca, abbiamo cominciato a produrre il vaccino contro il Covid-19 già da mesi – ha dichiarato Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, - Il ministro Speranza è stato attivo ed efficace nell’inserirsi nel gruppo di testa dell’Ue per prenotare i vaccini. Se tutto andrà bene, è ragionevole aspettarsi che le prime dosi di vaccino, 2-3 milioni, arrivino in Italia entro la fine dell’anno.
Il contratto tra AstraZeneca e l’Ue prevede la consegna di 300 milioni di dosi entro giugno 2021. In Italia ogni mese arriveranno una decina di milioni di dosi. Entro giugno 2021, tutti quelli che vorranno vaccinarsi in Italia potranno farlo”.
A.S.