L’azienda farmaceutica di Campoverde coinvolta in nuove soluzioni terapeutiche
AbbVie nella ricerca contro il Covid
“I risultati dello studio ci incoraggiano nel percorso di rinnovato impegno in termini di comunicazione sul valore del settore farmaceutico”.
Nel commentare i dati emersi dall’indagine Pharma RepTrak® 2020, che rileva una ulteriore crescita della reputazione delle imprese del farmaceutico in Italia, Fabrizio Greco, amministratore delegato di AbbVie Italia, azienda biofarmaceutica, osserva come lo studio non solo fotografi un trend positivo per il comparto, ma offra anche importanti elementi di riflessione. L’indagine Pharma RepTrak® 2020 rileva un altro dato importante da sottolineare: “Tra le 7 dimensioni che concorrono a formare la valutazione dell’opinione pubblica - osserva Fabrizio Greco - è significativo che il settore farmaceutico totalizzi i punteggi più alti per prodotti e servizi di qualità e innovazione”.
La pandemia ha evidenziato la centralità della Ricerca sanitaria sia per la salute dei cittadini che per l’economia del Paese. Stiamo assistendo ad uno sforzo congiunto di medici, personale sanitario, università, istituzioni e industria mai visto prima per rendere disponibili al più presto vaccini e trattamenti efficaci.
“AbbVie, oltre ad aver offerto un contributo nei mesi passati alla gestione dell’emergenza, è pienamente coinvolta, sia in Europa che a livello globale, nella ricerca di nuove soluzioni terapeutiche per il trattamento dei pazienti affetti da COVID-19” spiega Fabrizio Greco.
“In questo momento la pandemia - conclude l’amministratore delegato di AbbVie - ci ricorda ancora una volta come la battaglia per la salute si possa vincere solo insieme. Dialogo e collaborazione tra i diversi stakeholder sono cruciali per rispondere alla doppia sfida in termini di salute e di ripresa economica e l’Italia può svolgere un ruolo primario rendendosi ancora più attrattiva per la Ricerca e le aziende del settore farmaceutico sono in prima fila, consapevoli del proprio ruolo”.
AbbVie è un’azienda biofarmaceutica globale basata sulla ricerca, incentrata sul paziente e fortemente focalizzata sull’innovazione. Con l’acquisizione quest’anno di Allergan, AbbVie consolida ed amplia la propria leadership in diverse aree terapeutiche e si va collocare tra le maggiori società del settore a livello globale. L’azienda, che opera in oltre 70 paesi nel mondo e conta circa 47 mila dipendenti, rende disponibili trattamenti avanzati, focalizzandosi in quelle aree terapeutiche in cui può vantare un’ampia e solida esperienza: immunologia, oncologia, virologia, neuroscienze, oftamologia e medicina estetica. Da sempre impegnata nella ricerca di terapie innovative per patologie complesse per le quali si riscontrano bisogni medici non soddisfatti, AbbVie anche nell’attuale fase di pandemia è attiva su più fronti attraverso una fitta rete di collaborazioni con università, istituzioni sanitarie, centri di ricerca e altre imprese nello studio di trattamenti efficaci per combattere il virus.
L’ultimo accordo di ricerca per un importo di 30 milioni di dollari è stato siglato da AbbVie con l’università di Harvard, per studiare e sviluppare nuove terapie contro infezioni virali emergenti, in particolare quelle causate da coronavirus e altri virus che portano a febbri emorragiche. Presente nel nostro paese dal 1949 (dapprima come Abbott), AbbVie conta in Italia circa 1.600 persone, di cui 900 impegnate nel polo industriale di Campoverde di Aprilia, dove negli ultimi anni l’azienda ha investito 130 milioni di euro con l’obiettivo di renderlo sempre più efficiente, competitivo e sostenibile dal punto di vista ambientale. Lo stabilimento produce farmaci innovativi che sono destinati a oltre 110 paesi, a supporto di diverse aree terapeutiche.
La mission di AbbVie è scoprire, sviluppare e rendere disponibili farmaci innovativi per affrontare i bisogni di salute di oggi e le sfide mediche di domani.
Ci impegniamo per avere un impatto significativo sulla vita delle persone in diverse importanti aree terapeutiche: immunologia, oncologia, neuroscienze, oftalmologia, virologia, salute della donna e gastroenterologia, oltre a prodotti e servizi del portfolio di Allergan Aesthetics.
P.N.
La nota della Federazione Autonoma dei Trasporti
Trasporto e Covid
Come noto, è stato recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM 24 ottobre 2020, con il quale il Governo ha previsto nuove misure di contenimento in relazione al Covid-19. Il citato DPMC ha previsto – all’art. 1, lett. ee) – che “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00” e che “continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di cui al periodo precedente”. A tal proposito, la scrivente segnala che diverse aziende del settore dei trasporti (ad esempio il Gruppo FS) hanno stipulato convenzioni con diversi ristoranti in sostituzione delle mense aziendali. Tali convenzioni sono state peraltro oggetto di specifici accordi sindacali. Molti degli esercizi stipulanti tali convenzioni, si sono dovuti dotare di POS in grado di leggere le smart card Aziendali in modo tale da poter fornire il pasto tipo al costo contrattuale previsto per la presenza giornaliera. Pertanto, pare corretto ritenere che tali servizi oggetto di convenzione rientrano a tutti gli effetti nella fattispecie delle mense aziendali. Ciò premesso, pur riconoscendo l’impegno che le aziende metteranno in atto nel risolvere tale problematica, crediamo che, alla luce del nuovo DPCM, il personale mobile e quello in turni rotativi sulle 24 ore, troverà serie difficoltà a consumare un pasto nelle ore serali durante l’orario di lavoro. Tale situazione, come è evidente, rischia di recare un grave pregiudizio ad una categoria di lavoratori già sensibilmente provata durante il periodo emergenziale. Alla luce di quanto esposto, la scrivente oo.ss. richiede pertanto di valutare concretamente tale problematica e adottare ove possibile specifici provvedimenti mediante i quali venga prevista la possibilità per gli esercizi che svolgono i servizi sopracitati in convenzione con le aziende operanti nel settore trasporti di poter svolgere il servizio serale almeno fino alle ore 22,00.
Segreteria Generale
Vincenzo Multari