LAVINIO MARE DA RISPETTARE
A cura di Giuseppe Coppeta
LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI A FAVORE DEI CONSUMATORI
GRANO-FARINA-PASTA-PANE-PIZZA-BISCOTTI E FRUTTA.
A RISCHIO LA NOSTRA SALUTE
Inizio con il dare un saluto agli agricoltori e allevatori che aderiscono al C.R.A (Comitati Riuniti Agricoli) e al Presidio di Anzio e Campoleone che seppur oscurati e denigrati, stanno dando un grande contributo per un futuro migliore e per la salvaguardia della loro e nostra salute. Anche in Italia come in altri Paese Europei, la protesta degli agricoltori contro le stringenti regole della UE e della grande filiera di distribuzione, inizia a farsi sentire. In primis gli agricoltori chiedono al Governo di farsi portavoce della loro protesta per le difficoltà che incontrano per mandare avanti le loro terre e i frutti del loro sudato lavoro. Sono improponibili le regole UE stringenti che mettono a dura prova i nostri agricoltori e contemporaneamente autorizzano l’importazione di prodotti della terra dai Paesi extra Europei che di certo, non hanno regole stringenti come quelle per i Paesi Europei e nello specifico come a quello Italiano.
Ad esempio, acquistare al supermercato un prodotto come le arance di Valencia di origine “sudafricana” che di Europeo hanno solo la definizione, viene da sé che seppur sottoposte a controllo sanitario a campione, potrebbero alcune partite importate e immesse sul mercato Europeo, non rispettare i requisiti imposti dalla UE. Di una cosa possiamo essere certi, i metodi sempre più affinati sul controllo della merce importata garantiscano la qualità dei prodotti e l’assenza di tracce di tossicità di fitosanitari “vietati” in Europa, garantendo al consumatore un prodotto sano e privo di tossicità. Comunque tutto ciò avviene poiché nei Paesi terzi non ci sono restrizioni riguardanti l’utilizzo di fitosanitari (comunemente indicati come pesticidi) e solo il consumatore può fare la differenza, decidendo di “non” comprare prodotti importati dai Paesi extra UE e acquistare solo quelli a marchio UE, se non addirittura e per venire incontro agli agricoltori nostrani, optare per quei prodotti a filiera corta ovvero locali. Una nota dolente riguarda l’importazione in Italia di grano duro e di grano tenero dai Paesi extra UE come Canada, Australia, Ucraina, Arizona (USA) e prima della Guerra anche dalla Russia. È notorio che questi Paesi non avendo le stesse regole che regolano l’utilizzo in agricoltura dei fitosanitari, possono immettere nei terreni fertilizzanti/fitosanitari non autorizzati in Europa e addirittura irrorare il grano post raccolto con il fitosanitario “glifosato” (comune erbicida ai più noto anche come “diserbante”) per ottenere l’essiccazione della spiga e dello stelo, metodo proibito nei Paesi UE poiché il nostro grano viene essiccato dal forte sole che in special modo, in Italia non manca.
In Europa il suo utilizzo in agricoltura è consentito solo come erbicida per qualsiasi cultura, ma anche questo metodo assai utilizzato in altri Paesi UE e non UE, non è esente da controindicazioni per la salute degli stessi agricoltori, per i consumatori e infine per tutti gli animali compreso i volatili. Tant’è vero che il Parlamento Europeo nel 2023 ha paventato la sua totale messa al bando entro il 2030 (proposta poi ritirata) e questo ha scatenato l’ira degli agricoltori che da una parte hanno tutte le loro ragioni anche e perché, non si capisce il senso di voler proibire i “fitosanitari tra cui il glifosato” in Europa e continuare poi ad importare grano, frutta e altri prodotti della terra dai Paesi extra Europei in una quantità doppia, poiché la raccolta sui terreni agricoli Europei non più trattati con “il glifosato e fitosanitari” non frutterebbero più al 100% e renderebbero in termini di resa all’agricoltore, un solo 40% del prodotto idoneo da poter poi immettere sul mercato. Anche qui, bisognerà trovare dei rimedi poiché se vero è che l’agricoltura intensiva ha bisogno di fitosanitari/erbicida/pesticidi, il consumatore inteso come essere umano ha bisogno di preservarsi dalle malattie indotte dai “fitosanitari”.
Nel frattempo che il Parlamento Europeo e i rispettivi Governi trovino un accordo con e gli stessi Agricoltori salvaguardando i loro interessi e la salute dei Cittadini/consumatori, la vera arma di persuasione nei confronti dell’Europa e dei Paesi Extra-Europei è quella di comprare solo ciò che è italiano ed europeo lasciando sugli scaffali quei prodotti come la frutta, la pasta e le farine prodotte con grano proveniente da Paesi terzi indubbiamente contaminato da “fitosanitari come il glifosato” e certamente meno pregiato di quello Europeo o meglio, di quello Italiano. Basterà leggere le etichette che riportano sempre la provenienza del grano e scegliere e acquistare il prodotto migliore. A voi la scelta…
LAVINIO STAZIONE
IL PARCHEGGIO FS USATO
COME DISCARICA
Erano giorni che uno dei parcheggi di Lavinio Stazione, veniva occupato da una vecchia poltrona e da una sedia lasciati lì da qualche incivile abituato a buttare in luoghi Pubblici ciò che non più utile per lui.
L’intervento della ditta appaltatrice dei rifiuti del Comune di Anzio la Aet SpA, è stato decisivo per la rimozione e contemporanea liberazione di uno dei tanti posti auto utile per chi la mattina presto si affretta a prendere il treno per andare a lavorare.
Purtroppo questa cattiva abitudine di buttare in ogni luogo ciò che non serve più a sé stessi, ovvero rifiuti sia essi ingombranti che semplice RSU è dura a morire e chi deputato alla vigilanza e controllo del territorio, brancola in brache di tela.
VIA ARDEATINA UN
CALVARIO CHE DURA DA ANNI
Pur avendo nel mese di Maggio del 2023, indirizzato PEC alla Città Metropolitana di Roma e agli uffici preposti per una rapida soluzione sull’impercorribilità della SP Ardeatina, le uniche risposte ottenute sono quelle che ogni Cittadino percorrendo quel tratto di strada, ha potuto verificare impresse sul manto stradale, le sole e solite “toppe”. Il riempire le buche stradali con asfalto a freddo, peraltro poco idoneo per una strada a traffico elevato (tra cui percorsa anche da mezzi pesanti) senza intervenire sulla causa della sua formazione, equivale a non voler risolvere il problema definitivamente e che oltre ad aver fatto un mediocre lavoro, bisognerà di lì a poco intervenire una seconda e terza volta con un aggravio di spesa non del tutto trascurabile. Ritornando ai giorni nostri e precisamente al mese di Marzo 2024, sulla stessa strada e pressappoco negli stessi punti ove per un intero anno si è cercato di metterci una “toppa”, una squadra capeggiata da personale della ex Provincia di Roma, in tutta fretta hanno messo temporaneamente in sicurezza l’intera strada. Peccato che ripassando di lì a poco, oltre a vedere il “mediocre” lavoro eseguito iniziando da Lido dei Pini e arrivando fino al cartello segnaletica stradale con scritto: “Provincia di ROMA SP601 Ostia-Anzio fine gestione Provincia di Roma” posto sul tratto dell’Ardeatina dopo l’incrocio con Via delle Cinque Miglia, ove quel tratto di strada è al pari di una mulattiera, con la differenza sostanziale che siamo al mare e non in montagna…