Sciopero e manifestazione di protesta dei braccianti agricoli contro il caporalato il 28 settembre davanti alla Prefettura di Latina
La comunità indiana in piazza contro lo sfruttamento
Sciopero dei braccianti agricoli, Sinistra Anticapitalista sostiene la lotta contro sfruttamento e caporalato. Si è svolta il 28 settembre scorso a Latina davanti alla Prefettura di Latina la manifestazione di protesta indetta dai sindacati Cgil,Cisl e Uil con la comunità indiana per chiedere maggiori tutele nelle campagna dell’agro pontino. In piazza era presente al fianco dei lavoratori anche il gruppo di Sinistra Anticapitalista Aprilia.
“Esprimiamo - spiegano i rappresentanti di Sinistra Anticapitalista - solidarietà ai lavoratori che hanno scioperato e si sono riuniti in un presidio questa mattina a Latina davanti alla Prefettura. Dalle cronache ci arrivano notizie di operai sfruttati, non pagati, malmenati e di lavoratori che subiscono ogni tipo di angheria. Oggi quei lavoratori, appartenenti alla comunità indiana, hanno scioperato e come Sinistra Anticapitalista sosteniamo la loro lotta contro lo sfruttamento e il caporalato. Nella piazza c’erano tantissimi lavoratori, nonostante la pioggia battente, per rivendicare diritti elementari, come non morire sul posto di lavoro, ricevere una paga dignitosa, il rispetto del contratto (quelle poche volte che c’è), contraddicendo coi fatti peraltro chi sostiene che i lavoratori “migranti” fanno abbassare i salari e fanno ridurre i diritti anche agli altri lavoratori perché accettano condizioni vergognose di lavoro. I lavoratori migranti, che sono stati richiamati e minacciati da chi li voleva nei campi stamattina, erano in piazza per ribellarsi alle condizioni semischiavistiche in cui sono costretti a lavorare sotto mille ricatti, senza sicurezza e senza tutele. Come Sinistra Anticapitalista Aprilia condanniamo ancora una volta il “caporalato” e lo sfruttamento dei braccianti che consentono ai padroni di fare profitto sulle spalle e sulla pelle di chi lavora e condanniamo ancora una volta questo sistema capitalista che ha come unico obiettivo l’accumulazione del profitto da parte di pochi sfruttando selvaggiamente lavoratori e ambiente”.
A.P.
Anche Piazza Civica ha aderito alla manifestazione di lunedì 28 settembre svoltasi a Latina in Piazza della Libertà, contro sfruttamento, “caporalato”, violenze e insicurezza sul lavoro del comparto agricolo della comunità indiana.
Uno sciopero unitario dei braccianti agricoli a cui hanno aderito CIGL, CISL e UIL e numerose sigle associative e politiche.
“Siamo scese in piazza – hanno dichiarato le due consigliere comunali Fiorella Diamanti e Ilaria Iacoangeli – quale segno di vicinanza, ai lavoratori che non hanno voce, e di condivisione con le battaglie sindacali che sono prima di tutto un atto di civiltà. Il caporalato è una piaga della nostra società che apre a numerosi fenomeni correlati come infortuni anche mortali sul posto di lavoro, suicidi per sfruttamento, violenze fisiche e psicologiche, tratta internazionale a scopo di sfruttamento lavorativo, corruzione e ricatti ai danni dei lavoratori. Davanti a questo dato di cose, da anni denunciate e combattute da persone come Marco Omizzolo, è doveroso fare la propria parte perché tali reati purtroppo si verificano in ogni territorio della nostra provincia”.
Nello scorso giugno il Consiglio Comunale di Aprilia ha espresso la propria solidarietà ad Omizzolo, oggetto di attacchi scomposti da esponenti politici di primo piano, solo per aver difeso i braccianti che rivendicavano strumenti di protezione individuale necessari per proteggersi dai contagi Covid-19. Si tratta solo dell’ultimo episodio di una lunga serie di azioni volte a tenere il mondo del lavoro agricolo sotto silenzio, lontano dai riflettori dei controlli e dalle necessarie tutele minime per i braccianti. “Quando abbiamo promosso la mozione di sostegno a Omizzolo – spiegano le consigliere di Piazza Civica – lo abbiamo fatto pensando di prendere un impegno concreto verso questo problema e queste persone. Spesso si sente dire che una mozione non serve a nulla e ciò può rivelarsi vero se ad essa non vi è un seguito. Votandola intendevamo tenere alta la guardia su un problema, quello del caporalato, che riguarda anche il nostro territorio, che nuoce alle aziende serie, perché ce ne sono, attraverso la concorrenza sleale.
Grazie alla legge recentemente approvata dalla Regione Lazio e l’impegno delle amministrazioni locali siamo convinte di poter fare qualcosa per migliorare la condizione di queste persone. Ma la prima battaglia è quella di costruire una nuova cultura e una nuova consapevolezza; per questo appena il Covid-19 lo consentirà promuoveremo la presentazione del libro di Omizzolo “Sotto Padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana”, come stabilito con la mozione approvata, con lo scopo di favorire un dibattito specie tra le nuove generazioni”.
A.P.