Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Aprilia
Bloccato il parco fotovoltaico
Il Consiglio di Stato torna a sparigliare le carte in tavola, mettendo nuovi ostacoli sulla strada della società STN 1 srl, che vorrebbe realizzare a Casalazzara, in località Le Scalette, un impianto fotovoltaico enorme, per una potenza di almeno 40 MW. Dopo che il Tar del Lazio, con l’ordinanza cautelare del 23 giugno 2020 aveva sospeso gli effetti dell’atto di opposizione presentato dal Consiglio dei Ministri, fissando l’udienza nel merito al 26 gennaio 2021, il Consiglio di Stato con l’ordinanza del 17 settembre scorso ha accolto il ricorso proposto dal Comune di Aprilia contro la società STN 1 e contro il Ministero dei beni e delle attività culturali: ora la società per poter iniziare la costruzione dell’imponentre parco fotovoltaico dovrà attendere l’esito del giudizio di merito del tribunale amministrativo. Nella decisione, il presidente del collegio Luigi Maruotti ha tenuto conto della complessità della questione e ritenuto che nelle more della definizione del giudizio, fosse necessario accogliere il ricorso dell’ente, difeso dall’avvocato Giuseppe Naccarato, tutelando l’interesse pubblico alla preservazione dell’ambiente e mantenendo “integro e utilmente e spendibile il potere degli organi centrali dello Stato di esprimere le proprie valutazioni”, fermo restando che in caso di eventuale esito del giudizio in senso favorevole alla società resta salva la tutela per l’equivalente monetario per la parte pubblica.
Ad agosto del 2019 infatti la Conferenza dei Servizi della Regione Lazio, malgrado il parere negativo del Comune di Aprilia e della Soprintendenza ai beni culturali, aveva approvato il progetto presentato dalla STN 1, società che intende realizzare su un terreno agricolo di pregio in località Le Scalette un impianto fotovoltaico da 40 MW, installando 96 mila 096 moduli fotovoltaici su una superficie di 60 ettari. La compensazione destinata al Comune di Aprilia e pari a 700 mila euro in ragione dell’imponente investimento, non era bastata a sopire l’amarezza tra i banchi di maggioranza e opposizione, per il consumo di nuovo suolo e per l’ulteriore perdita di terreni agricoli di pregio. Tutto sembrava già deciso, ma a ottobre 2019 anche il Consiglio dei Ministri ha tentato di ostacolare il piano, attraverso un atto di opposizione di cui la STN 1 è venuta a conoscenza solo il 6 marzo 2020, presentando subito ricorso al Tar e ottenendo ad aprile 2020 l’abbreviamento dei termini della discussione nel merito, in ragione dell’imponente investimento stimato intorno ai 23 milioni di euro, poi a giugno ottenendo anche la sospensione dell’efficacia dell’atto di opposizione, nelle more della discussione del giudizio di merito davanti al Tar.
Un provvedimento quest’ultimo vanificato dal Consiglio di Stato, per il quale in attesa di una pronuncia, gli effetti dell’atto di opposizione del governo restano validi a tutti gli effetti.
Francesca Cavallin
Chiuso in attesa della risoluzione dei problemi idraulici emersi
Sottopassaggio Casello 45
Il sottopassaggio di Casello 45 non apre ancora, in attesa della risoluzione dei problemi idraulici e del tracciato, che da mesi ormai ostacolano la chiusura del cantiere che in origine doveva avvenire all’inizio del 2020. L’amministrazione intanto non si ferma e nella volontà di venire incontro ai residenti della zona, inizia a lavorare affinché il prolungamento di via Vesuvio e di conseguenza lo sbocco su via Nettunense per abitanti e attività di Casello 45 diventi definitivo. Una procedura, quella intrapresa dagli uffici dell’assessorato ai lavori pubblici, portata all’attenzione di una commissione ad hoc, il 6 ottobre per fornire anche aggiornamenti sulla situazione di stallo per l’apertura di Casello 45, che il Comune di Aprilia subisce da mesi. Alla base della mancata apertura infatti ci sarebbero problemi pratici venuti a galla quando il progetto esecutivo approvato oltre 10 anni fa ha iniziato a concretizzarsi. “Insieme al Comune di Nettuno e ai comitati di quartiere Sandalo e Casello 45, abbiamo chiesto un incontro in Regione per poter esprimere tutte le nostre perplessità. Ad oggi RFI, per poter agire e aprire finalmente il sottopassaggio, deve risolvere i problemi idraulici dell’opera, ma deve anche completare l’adeguamento viario delle strade circostanti. Proprio i ritardi nell’apertura del sottopasso, ci hanno spinto qualche settimana fa a lottare affinché venissero riaperte le strade complanari; tuttavia quando a suo tempo è stato stilato il progetto non si è tenuto conto che quella non è solo una zona residenziale, ma anche industriale. Il risultato è che ad oggi, con il sottopasso chiuso, i Tir non riescono a passare e sono costretti a tornare indietro”. Insomma un problema non di poco conto soprattutto a danno del comparto produttivo, che gli enti sperano possa in parte risolversi quando il sottopassaggio verrà aperto. Nel frattempo martedì in commissione, l’assessore Caporaso presenterà ai consiglieri il piano in cantiere per rendere permanente il prolungamento di via Vesuvio, fortemente voluto dall’amministrazione per garantire un miglior collegamento e alleggerire il traffico su via Nettunense. Gli uffici del settore sono già al lavoro per attivare tutte le procedure necessarie, a partire dagli espropri, mentre ad RFI che deve occuparsi dell’adeguamento stradale è stato già chiesto di provvedere alla sistemazione del primo tratto della strada.
Francesca Cavallin