Il Pontino Nuovo • 17/2019
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Nonostante la sua sapienza tecnologica l’homo sa-
piens è ancora attanagliato da paure. Ci sono grandi
paure: la Terra si riscalda, si sciolgono i ghiacciai; la
globalizzazione sembra aver favorito i giochi dell’al-
ta finanza, ma non pare aver risolto il problema di
una prospettiva positiva per le giovani generazioni.
Ci sono paure più immediate e quotidiane: attese di
molti mesi per chi non può pagare analisi cliniche
specialistiche, con conseguenti paure per la propria
salute; paure e fobie originate da una società violenta
in cui si va perdendo il gusto per le cose belle. Poi le
paure generano ansie, che si cerca di addomesticare
con le pillole… Ma l’assistenza tecnologica non ci è
di molto aiuto nel vincere
ansie e paure, che perman-
gono e anzi, se non si sta
attenti, ci rendono sempre
più chiusi e con la voglia
di costruire muri di tutti i
generi: ci sentiamo asse-
diati.
Sembra di moda oggi rite-
nere che un modo per vin-
cere le paure è tornare alla
sapienza greca – proprio
così, il moderno homo te-
chnologicus pensa di addo-
mesticare le proprie ansietà
tornando alla cultura
greca. A chi si chiede dove
sia possibile trovare un
senso nella vita o a cosa ci
si possa appellare nei mo-
menti di sconvolgimento,
si risponde con sapienza greca che il senso della vita
sta solo nell’amore, salvo però a dubitare subito di
questa risposta ricordando che “la cosa più difficile
da trovare nei legami amorosi è l’amore” (La Roche-
foucalud). Al giovane che chiede se esista una “co-
stante” della vita, un “riferimento”, un “perché per il
quale impegnarsi”, qualcosa d’importante al quale
“affidarsi”, la sofìa/sapienza greca risponde che l’ur-
to del tempo è inevitabile e ci viene incontro con la
sua “minaccia in una vita senza senso e senza scopo”.
Per la cultura greca, la vita è drammaticamente “in-
sensata”. Questa è sapienza greca. Le risposte appena
fornite sono la sintesi del pensiero di Umberto Ga-
limberti, il quale infatti si presenta dicendo “io sono
greco”, e come tale ragiona e consiglia.
Quanto è diversa la meravigliosa visione pratica di fede
fiduciosa in Cristo, il Grande Dimenticato! Quanto fa-
rebbe bene ai predicatori dell’insensatezza della vita ri-
leggere l’evangelo di Luca in cui Gesù mostra l’amore
del Padre che toglie i pesi dalle spalle della persona uma-
na: egli si accosta a chi ha perduto i propri cari e restitui-
sce nuova vita; svela agli umili il grande affetto di Dio;
insegna che se gli uomini, che sono malvagi, sanno dare
buoni doni ai loro figli, tanto più il Padre celeste dona la
sua forza, per superare paure e ansie, a coloro che glielo
domandano; “non siate in ansia per la vita vostra, perché
la vita è più del nutrimento”, ma il Padre vostro sa che
avete bisogno delle cose necessarie. Gesù si presenta nel-
l’evangelo di Giovanni come
“parola” di Dio mediante cui
ogni cosa è stata fatta. Questa
“parola” è vita e luce: vita che
alimenta vita e luce che riscal-
da – altro che insensatezza e
tragedia. Questa “parola” sa-
piente “tracciava un circolo
sulla superficie dell’abisso…
era presso Dio come un artefi-
ce, era continuamente esube-
rante di gioia, si rallegrava in
ogni tempo” (Proverbi 8,22
ss.).
La gioia, l’allegrezza esube-
rante (non la tragedia) è la pe-
culiarità della Parola Sapiens
che sorregge il cosmo e quindi
l’esistenza, piena di senso, di
ciascuno. Ed è mediante que-
sta “parola” che il Padre ci
parla oggi: non banali messaggi mensili, non frasette
twittate, né vuota propaganda, ma “la” parola di Dio, cioè
colui che Dio ha costituito erede di tutte le cose, median-
te il quale ha creato i mondi; il quale è lo splendore della
gloria di Dio e l’impronta della sua essenza e sostiene tut-
te le cose (tutte le cose!) con la parola della sua potenza.
Quante cose interessanti fa e dice questa “parola” che è
azione/parola dell’amore di Dio. Ma in base a quale crite-
rio si dovrebbe gettare via un tale Amore Incoraggiante e
Costruttivo per abbracciare la greca “insensatezza”? Gio-
vanni ricorda che Dio è Amore ed esorta a vivere in que-
sto Amore che è osservanza dei comandamenti divini.
Perciò “nell’amore non c’è paura; anzi, l’amore compiuto
caccia via la paura”. A te che sei un triste greco rispondo
con gioia, “io cristiano sono”
DALLE PAURE
ALLA FIDUCIA
IN CRISTO
FEDE
FEDE
RAGIONE
RAGIONE
®
PESSIMISMO GRECO OTTIMISMO CRISTIANO
Come nasce
la fiducia
in Cristo
domenica 20 ottobre
ore 17:30
Comunità di Cristo
Largo Goffredo Mameli, 16A
Pomezia
339 577 3986
Conversazioni personali su appuntamento:
tel: 339.5773986 (contatto personale)___________
domenica ore 10.00 Conversazione biblica - culto a Dio
mercoledì ore 20.00 Studio del Vangelo di Luca
IL VANGELO PER I BAMBINI: SCUOLA PER I GIOVANISSIMI
Questa pagina,
interamente curata ed
autofinanziata dalla
comunità di cristiani
che si incontra in
POMEZIA,
LARGO MAMELI, 16/A,
ha il solo fine di
promuovere il
ragionamento sui temi
importanti della vita e
della fede in Cristo.
www.chiesadicristopomezia.it Il prossimo numero uscirà il 07.11.2019 Tel. 339.577 3986
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La fede
come
esercizio
della
mente
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