Andrea Buratti di Italia Viva di Pomezia ribadisce il “Piano Shock”
Sblocchiamo i cantieri
Italia Viva ha presentato già il 20 febbraio scorso, prima dello sciagurato scoppio della pandemia da Coronavirus, il Piano “Italia Shock” riguardante lo sblocco dei cantieri.
Il Piano Shock prevede una procedura semplificata per sbloccare le grandi opere su tutto il territorio nazionale e consiste: nella riforma dei livelli di progettazione delle opere per garantire un iter più rapido, nella nomina dei Commissari straordinari responsabili di tutto il processo (dalla fase di progettazione a quella di esecuzione) sulla falsariga di quanto fatto nel 2015 con l’EXPO di Milano, con il controllo costante dell’ANAC, o - per essere più attuali – con il Ponte di Genova durante il governo giallo-verde.
Dunque, a prescindere da chi governa, è un modello che funziona e andrebbe a sbloccare dei cantieri già finanziati ma bloccati per ragioni burocratiche.
Nel Lazio uno su tutti l’autostrada Roma-Latina, in parte già finanziata. E’ evidente che questo è un tema non più rinviabile, e riguarda molto da vicino anche Pomezia: un percorso alternativo alleggerirebbe finalmente il traffico perenne che subiamo sulla ormai insufficiente SR 148 Pontina.
Si tratta di un Piano che sbloccherebbe circa 120 miliardi di euro già stanziati sul dissesto idrogeologico,su strade e ferrovie, porti e aeroporti, scuole ed ospedali.
E’ un piano d’investimenti pubblici che creerebbe migliaia di posti di lavoro e permetterebbe di realizzare delle opere utili o talvolta necessarie alla cittadinanza.
Questo è però un approccio che non può e non deve riguardare solo le grandi opere ma è un invito a fare di più anche sulle opere “minori”.
La “fase due” dell’emergenza coronavirus deve necessariamente puntare sulle opere pubbliche:
Se nella “fase uno” avremmo dovuto occuparci maggiormente degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per il rifacimento del manto stradale (approfittando della scarsa circolazione dovuta alle misure di lockdown) anche perché questo ci avrebbe permesso di realizzare le opere pubbliche senza arrecare i consueti inevitabili disagi ai cittadini, ora, nella “fase due”,dovremo far fronte a una grave crisi occupazionale che non possiamo pensare di risolvere con redditi di cittadinanza a pioggia, che metterebbero a rischio la solvibilità dello Stato, ma che dovremo affrontare con investimenti pubblici e lavoro.
Senza lavoro non ripartiamo.
Inoltre, l’estate deve essere un momento per investire sugli edifici scolastici:
Gli studenti non svolgono l’attività scolastica in presenza dall’inizio di marzo e se, come purtroppo è stato deciso, non lo faranno fino a settembre bisogna impiegare questo enorme lasso di tempo (molto superiore alle consuete vacanze estive) per ristrutturare ed eseguire i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, per riconsegnare agli studenti delle scuole più sicure di come le avevano lasciate e per far ripartire l’economia coi cantieri che saranno aperti e con l’indotto che ne deriverà.
La fase di convivenza col virus richiederà anche di ripensare la mobilità, incentivando (come sembra intenzionato a fare il governo) la mobilità “individuale” per evitare gli assembramenti che con molte più probabilità verrebbero a crearsi sui mezzi di trasporto pubblico.
In questo la micromobilità sostenibile giocherà un ruolo molto importante per permettere a chi può farlo, di spostarsi con la bicicletta, col monopattino, con hoverboards e mezzi simili, permettendo di alleggerire il traffico e la pressione sui mezzi di trasporto pubblico.
Anche a Pomezia dovremo puntare prima possibile sull’apertura dei cantieri per la realizzazione delle piste ciclabili standard, per la riparazione e la messa in sicurezza di quelle danneggiate o franate e chiuse al pubblico da anni (in attesa di essere riparate!) e per quelle realizzabili con dispostivi mobili (a costo quasi zero).
Scuole, strade, marciapiedi, parcheggi, piste ciclabili, aree verdi: sblocchiamo e apriamo i cantieri!
Andrea Buratti
Italia Viva di Pomezia
E’ nata la piattaforma di beni e servizi locali
Made in Pomezia
Da oggi il nostro Comune mette a disposizione una piattaforma di produttori di beni e servizi locali, a tutela delle produzioni del nostro territorio, attraverso l’utilizzo di un marchio dedicato, “Made in Pomezia”.
Un ulteriore modo per stare vicino alle aziende del territorio offrendo loro la possibilità di dialogare e mettere a sistema le reciproche forze vitali.
“Durante gli incontri che stiamo facendo con le realtà del territorio – ha spiegato la vice Sindaco Simona Morcellini – è emersa l’esigenza di creare una vera e propria piattaforma dove poter far dialogare tutti i produttori di beni e servizi locali. È nostra intenzione tutelare il tessuto produttivo del territorio e supportarlo al meglio durante questo delicato momento di riavvio economico. Da qui l’idea di creare un marchio dedicato, “Made in Pomezia”, al fine di dare valore a quanto creato nella nostra città”.
Sei un produttore locale? Per essere inserito vai sul sito http://www.comune.pomezia.rm.it/madeinpomezia e segui le istruzioni riportate, basta una mail.
L’elenco sarà pubblicato sul nostro sito istituzionale e sarà costantemente aggiornato in base alle richieste pervenute.
Daria Contrada Staff Sindaco
Città di Pomezia
L’Italia riparte
“La rete tra aziende e istituzioni è fondamentale per far arrivare sui tavoli di Governo e Regione una visione unica e forte di sviluppo che renda il territorio di Pomezia il volàno dell’economia del centro Italia per la ripartenza. Abbiamo un polo di sviluppo tecnologico, logistico, innovativo, turistico e di eccellenze nazionali e internazionali importante che merita attenzione. Siamo alle porte della capitale d’Italia e abbiamo chilometri di spiagge, due grandi parchi tematici, 2400 posti letto in strutture alberghiere di livello, siti archeologici, riserve naturali, eccellenze gastronomiche. Abbiamo tutte le carte in regola per essere il volano del paese”.
Così in un post su Facebook Valentina Corrado, vicepresidente della commissione bilancio, commenta la partecipazione al tavolo POINT del comune di Pomezia, nato a Gennaio 2019 da un progetto dell’amministrazione 5 stelle, al quale siedono numerose aziende produttive del territorio e che oggi ha visto la partecipazione del Viceministro allo sviluppo economico Buffagni.
“Ora più che mai, oltre alle misure che il Governo sta continuando a strutturare per affrontare questa crisi, è necessaria la realizzazione di interventi di più ampio respiro. Puntiamo sulla realizzazione di progetti che hanno un effetto moltiplicatore di rilancio e sviluppo dell`economia laziale, come l`interporto di Pomezia Santa Palomba, che trasformerà la modalità di trasporto delle merci e di collegamento dei porti europei, perché parte di un progetto di corridoio ferroviario merci scandinavo-mediterraneo.” - prosegue la consigliera che conclude - “Ringrazio il Viceministro Buffagni per la sua presenza al tavolo segno tangibile di attenzione alle esigenze del territorio. Il suo pragmatico contributo è stato importante perché oltre a rispondere ad alcune questioni poste dalle aziende, ci ha rappresentato le misure che sta portando avanti il governo e le notevoli difficoltà legate alla macchina infernale della burocrazia, ricordandoci come, per aiutare imprese e famiglie, è necessario che tutti remiamo nella stessa direzione”.
Valentina Corrado
Consigliera Regionale del M5S