Il Litorale • 12/2019
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ANNO XIX - N° 12 - 16/30 GIUGNO 2019 Il Litorale Pag. 17
Nel turbinio della diatriba politi-
ca, tutta interna agli alleati di go-
verno, è passata quasi inosservata
una presa di posizione di alcuni
Generali dell’Aeronautica che
hanno disertato polemicamente la
sfilata del 2 giugno. Conosco per-
sonalmente le persone che hanno
voluto sottolineare la gestione
inadeguata del comparto Difesa
da parte della Ministra Trenta e
so di che pasta sono fatti. Quale è
la materia del contendere?
La sintetizza una dichiarazione
del Gen. Camporini “la sostan-
ziale paralisi delle attività ammi-
nistrative per l’ammodernamento
dei mezzi. Le tendenze a tagli di
spesa capaci di intralciare l’ag-
giornamento della Difesa italiana
rischiano di non far stare il Paese
al passo con le evoluzioni tecno-
logiche: intelligenza artificiale e
sistemi all’avanguardia. L’arre-
tramento di uno Stato della Nato
su questo sarebbe un declassa-
mento dell’Italia in Europa e un
favore alla Russia di Vladimir
Putin, muscolare e tuttavia a cor-
to di soldi”. Anche se le nostre
Forze Armate sono dedicate
esclusivamente alla difesa della
Patria non si può essere Ministri
della Difesa ed essere “pacifisti”.
La concezione di un Esercito tap-
pabuchi da impiegare nella crisi
sanitaria, nell’emergenza, nella
raccolta dei rifiuti, nell’ordine
pubblico e dovunque serva per
sopperire alle carenze strutturali
dello Stato, non rappresenta cer-
tamente l’approccio migliore per-
chè esso potenzi la sua funzione
istituzionale, Una funzione che
richiede oggi piu che mai adegua-
menti tecnologici e risorse econo-
miche.
Ma l’atteggiamento del microco-
smo pentastellato, di cui la Mini-
stra fa parte, è tutto rivolto ad un
antimilitarismo viscerale: un at-
teggiamento che si allinea a quel-
lo dei centri sociali come quello
che emerge dalla dichiarazione
del “comandante in terza” delle
Forze Armate della Repubblica: il
Presidente della Camera Fico “La
nostra bandiera significa libertà,
significa diritti e rispetto di tutte
le persone che sono sul territorio
italiano, chiunque vi è e chiunque
vi transita. La grandezza della
Repubblica è di tutti e la sua Fe-
sta va dedicata a tutti gli italiani,
a tutti i migranti che si trovano in
Italia, a tutte le comunità, anche
quelle minori e più deboli, ai
Rom e ai Sinti anche essi perse-
guitati e vittime dell’Olocausto.
La Repubblica non fa differenze e
la sua bandiera sventola per tut-
ti”. E ha proseguito, parlando con
i cronisti prima di assistere alla
parata ai Fori imperiali: “Non ci
devono essere polemiche sterili e
strumentali, oggi è la festa di tut-
ti. Nel cielo sventola la bandiera
della Repubblica, che significa li-
bertà, democrazia e rispetto di
tutte le persone che si trovano sul
nostro territorio”. Nella moderna
e democratica concezione di Sta-
to le Forze Armate devono essere
viste come l’espressione genuina
di un popolo e delle sue Istituzio-
ni. Detto questo è inconcepibile
che il giorno in cui le Forze Ar-
mate celebrano, con una loro ma-
nifestazione storica, la Festa della
Repubblica sia permesso “in un
contesto di inclusione di cui non
si comprendono i limiti” che la
terza carica dello Stato accomuni
bandiera, libertà, diritti e vittime
dell’Olocausto agli immigrati ed
ai Rom come se fossero categorie
definite. L’On. Presidente della
Camera fa una confusione tipica
da chi è ideologicamente turbato.
Il Presidente della Camera, che
certamente non gode di grande
seguito popolare, se alle elezioni
regionali in Campania del 2010
ha preso l’1,35% dei voti ed in
quelle comunali del 2011 a Sin-
daco di Napoli l’1,38%, è tipico
di atteggiamenti oltranzisti e po-
pulisti che esprime anche debor-
dando spesso dalla sua carica isti-
tuzionale.
Accumunare i valori della Repub-
blica Italiana, delle Forze Armate
e dei caduti per difendere quei
valori, della storia e dello stermi-
nio del popolo ebraico agli immi-
grati che illegalmente entrano nel
suolo italiano e dove spesso de-
linquono, ai Rom, che solo i cie-
chi non possono vedere il disagio
che creano nelle periferie delle
grandi città, significa abusare del
proprio diritto di parola e della
propria carica istituzionale. Di-
chiarazioni del genere fanno il
paio con gli atteggiamenti mini-
malisti che la Ministra Trenta
vuole imporre alle Forze Armate
ed a quello che esse rappresenta-
no e devono rappresentare in una
democrazia moderna. Tutto è
espressione di un disegno politico
di “decrescita” che blocca le ope-
re pubbliche, che asfissia l’eco-
nomia e che fa parte della comu-
ne radice dei due personaggi che
continuano a sedere nei propri al-
tissimi scranni di potere designati
ai quei compiti da una srl di Mi-
lano che si occupa di “comunica-
zione” e da un attore di Genova
che si occupa di far ridere la gen-
te.
Purtroppo per il nostro Paese le
mille anime di un progetto “non
progetto” tendono a manifestarsi
quando l’euforia della vittoria po-
litica si scontra con la realtà di
governare e non bastano le prese
di distanza quando si fa parte del-
la stessa setta. I valori della Re-
pubblica si celebrano innanzi tut-
to col rispetto della legalità e del-
la storia e non con l’intento di
snaturarne il profondo significato
ed il valore.
Sergio Franchi
La riflessione di Sergio Franchi sui contrasti dei nuovi governanti che osannano i Rom in occasione della Festa della Repubblica
I valori della Repubblica si celebrano con la legalità
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